AMMAN: L’AMBASCIATA E LA ONG GARIWO INAUGURANO IL GIARDINO DEI GIUSTI

AMMAN\ aise\ - L’Ambasciata d’Italia in Giordania e la ONLUS italiana GARIWO (Garden of the Rightous Worldwide) impegnata nella diffusione della cultura, dell’educazione e della Memoria, insieme a EcoPeace Middle East, hanno inaugurato ieri, 30 ottobre, il “Giardino dei Giusti”, presso l’EcoPark Sharhabil bin Hassneh nella parte nord del paese.
La cerimonia ha visto la messa a dimora di sette alberi piantati in memoria di giordani che hanno dedicato la loro vita al servizio della loro nazione, come testimoniato dal pilota Muath Al Kasasbeh, catturato ed ucciso dai terroristi dell’ISIS dopo lo schianto del suo aereo in Siria all’inizio del 2015.
Quello in Giordania è il secondo Giardino dei Giusti creato da Gariwo nel mondo arabo dopo quello in Tunisia.
Nel suo intervento alla commemorazione, l’ambasciatore d’Italia in Giordania Giovanni Brauzzi ha letto un messaggio per conto del Ministro degli Esteri Angelino Alfano.
“Onoriamo persone che hanno dedicato la loro vita al bene, giungendo anche al sacrificio estremo in nome degli ideali perseguiti”, si legge nel messaggio del Ministro. “Persone che hanno sempre avuto chiara la distinzione tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Persone che hanno saputo intraprendere coraggiosi percorsi di cambiamento, che hanno difeso la convivenza civile ed investito nel progresso della loro società. Onoriamo giusti che, con la loro saggezza ed umanità, hanno guardato oltre la contingenza dei momenti storici in cui sono vissuti, anticipando nella loro visione scelte ardite in favore della pace e della stabilità della regione mediorientale. Onoriamo martiri che non hanno indietreggiato davanti al male assoluto del fanatismo e del terrorismo, dando la loro vita per difendere la sicurezza dei loro compatrioti e la dignità di ogni essere umano”.
Gli altri alberi piantati alla Memoria includono quello dedicato all’ex primo ministro giordano Wasfi Tal, assassinato al Cairo nel 1971; a Rox bin Zayed Al Azizi, scrittore di oltre 70 libri e varie pubblicazioni sul patrimonio culturale locale; a Anis Dababneh, fondatore della Royal Society for the Conservation of Nature; a Ismail Khader, conosciuto come uno dei giganti della musica giordana; a Zaha Jardaneh Manko, fondatrice nella capitale di un pioneristico centro per lo sviluppo fisico, mentale ed emotivo dei bambini; a Haifa’a Al Bashir, presente alla cerimonia e prima donna ad insegnare in una scuola nel paese.
Dopo la presentazione delle personalità celebrate, ha preso la parola il fondatore di Gariwo, il giornalista e scrittore Gabriele Nissim, il quale ha sottolineato come il Regno hashemita di Giordania sia “simbolo di tolleranza e pacifica coesistenza tra cristiani e musulmani, edificatore di pace a livello globale” facendo capire le ragioni della scelta della destinazione del progetto da parte della ONLUS.
“La Giordania - ha aggiunto Nissim – è un brillante esempio di come affrontare le questioni dei nostri tempi. Essa accoglie milioni di rifugiati, è in prima linea nella difesa dell’ambiente ed è un muro contro la minaccia terrorista. Con questo giardino, la Giordania lancia un importante messaggio all’intero Medio Oriente, che evidenzia, tra le altre cose, l’eguaglianza tra gli uomini e le donne”.
Concludendo, Nissim ha ricordato le due vittime del terrorismo celebrate durante l’evento, sostenendo che “la Memoria di queste persone significa affermare davanti al mondo che la guerra contro il terrorismo può essere vinta insegnando ai giovani i valori fondamentali della vita umana”.
L’evento è proseguito oggi, 31 ottobre, presso la residenza dell’ambasciatore Brauzzi, il quale - alla presenza del Ministro della Cultura giordano Nabih Shuqqum ed altri importanti ospiti tra i quali, oltre al presidente di Gariwo e EcoPeace, ha visto rappresentanti delle comunità cristiane e musulmane ed esponenti delle principali ONG attive ad Amman - ha svelato una pietra commemorativa posta nel giardino della residenza, a rinnovata testimonianza dei forti legami tra Giordania ed Italia e del loro reciproco impegno per lo sviluppo e la diffusione della pace e del dialogo.
In conclusione – sottolineano da Amman – questi due giorni sono stati un esempio della generosità di tutti i partecipanti che riflette perfettamente la forza e la purezza della semplicità del motto di Gariwo: “un albero per ogni uomo che ha scelto il bene”. (aise)