ANCHE I MANAGER TEDESCHI PAGANO LE BUSTARELLE - di Roberto Giardina

BERLINO\ aise\ - "Le "bustarelle" non sono un fenomeno soltanto "typisch italienisch", ma stando ad un sondaggio della "E&Y" è ben presente anche fra gli imprenditori tedeschi". È quanto riporta Roberto Giardina, autore di un articolo oggi in primo piano sul giornale on line bilingue "Deutsch Italia", fondato e diretto a Berlino da Alessandro Brogani.
"I tedeschi sono onesti, la corruzione è typisch italienisch, quasi sconosciuta a casa di Frau Angela. Niente da fare contro i pregiudizi, negativi o positivi. Bustarella si traduce con Schmiergeld, letteralmente il denaro per ungere. Diciamo che anche la corruzione funziona meglio in Germania: serve a accelerare i lavori, ma si costruisce l’autostrada che serve, la si realizza bene, evitando che i pilasti crollino due settimane dopo l’inaugurazione e in media – si dice – il dieci per cento se ne va per ungere le ruote. Da noi si sceglie l’opera che consente di spendere di più, come il Ponte sullo Stretto. Le varie lobbie lavorano alla luce del sole a contatto con i politici e hanno le loro sedi intorno al Bundestag, il Parlamento.
Un manager su tre ha già pagato lo Schmiergeld, titola la "WirtschaftsWoche", il settimanale economico più autorevole. E, si mettono le mani avanti, quasi sempre all’estero: per fare affari bisogna seguire le usanze locali, si difendono. Il 98 per cento degli imprenditori, continua la rivista, ha stilato un codice di comportamento interno, a evitare di venire denunciati per corruzione. Il sondaggio è stato compiuto dalla "E&Y" (Ernst and Young).
Corrompere è un’onta personale e per l’azienda. Quanto si può spendere per ospitare un possibile cliente in albergo? Meglio evitare i cinque stelle e la bottiglia di champagne in camera. E dove invitarlo a cena? Quanto si può spendere per un regalo a Natale? È giusto rimborsare il biglietto d’aereo?
Il codice di comportamento viene rispettato in patria. All’estero si è meno rigidi. Il 71 per cento dei manager desidera espandere i propri affari oltre confine e sono pronti a pagare bustarelle, ma temono di incorrere nelle leggi locali, troppo diverse e poco chiare. Il 47 per cento degli imprenditori confessa di non conoscerle. Tanto ci pensano i dipendenti, tedeschi o no, che lavorano sul posto: il 76 per cento dei collaboratori nelle sedi all’estero sostiene di aver ben studiato la legislazione locale. Sanno come trattare il cliente e il socio straniero, in Europa, in Africa e in Asia. E il 50 per cento dei capi in Germania ne è al corrente.
In sintesi, scrive "WiWo", i capi ignorano, ma sanno che i dipendenti sanno. Un atteggiamento quasi da siculi. Per il 55 per cento dei manager è indifferente se i responsabili locali si comportano in modo contrario alle leggi tedesche. Gli affari sono affari. Se all’estero è normale ungere un funzionario pubblico, allora ben venga lo Schmiergeld, o bustarella. Lo ha già fatto il 37 per cento di chi ha partecipato al sondaggio. Il 67 per cento dei responsabili per gli acquisti confessa di aver scelto l’offerta meno conveniente pur di mantenere buoni rapporti con i fornitori del posto. Un comportamento in apparenza contraddittorio: tutti riconoscono di dover rispettare la legge, poi si comportano secondo la convenienza della azienda.
C’è un grave rischio: i manager che all’estero violano le norme tedesche possono venire denunciati e condannati in Germania. Come nel caso della ThyssenKrupp sospettata di aver pagato Schmiergeld per vendere armi. Ma avviene molto di rado". (aise)