DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI: SERVONO CONVENZIONI ANCHE CON PERÙ E URUGUAY/ PORTA (PD) INTERROGA ALFANO E PADOAN

ROMA\ aise\ - “Accelerare e definire l’iternegoziale finalizzato alla stipula di un accordo contro le doppie imposizioni fiscali tra l'Italia e il Perù e tra l'Italia e l'Uruguay”. È quanto richiede Fabio Porta (Pd) che, insieme ai colleghi eletti all’estero Fedi e Tacconi, ha interrogato in merito i Ministri degli esteri e dell’economia, Alfano e Padoan.
Nella premessa, Porta ricorda che “l'Italia ha stipulato una serie di convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali con Stati comunitari ed extracomunitari; tali convenzioni – chiarisce – sono molto importanti perché oltre a disciplinare, in un mondo globalizzato, la cooperazione tra le amministrazioni fiscali degli Stati contraenti hanno l'obiettivo di evitare la doppia imposizione e a prevenire l'evasione e l'elusione fiscale eliminando le doppie esenzioni”.
“In America Latina – ricorda Porta – l'Italia ha concluso accordi fiscali con Argentina, Brasile, Cile, Ecuador, Messico, Trinidad e Tobago, e Venezuela; sono tuttora esclusi dal quadro degli accordi il Perù e l'Uruguay; il Perù e l'Uruguay sono Paesi dove operano centinaia di imprese italiane e vivono migliaia di nostri connazionali; entrambi i Paesi – continua il deputato – sono da tempo impegnati pienamente nella prassi operativa con l'Italia a procedere a scambi di informazioni fiscali in funzione delle regole Ocse; nonostante ciò i due Paesi non sono incomprensibilmente né inclusi nella lista (“White List”) del decreto 4 settembre 1996, e successive modifiche, dove vengono elencati periodicamente gli Stati con i quali è attuabile lo scambio di informazioni fiscali, né fanno parte dei Paesi con i quali l'Italia ha stipulato una convenzione contro le doppie imposizioni”.
“I nostri connazionali residenti in Perù ed Uruguay i quali producono reddito in Italia e sono tassati dall'Italia alla fonte – annota Porta – non possono chiedere le detrazioni per carichi di famiglia sui loro redditi proprio perché risiedono in Paesi dove non è considerato attuabile lo scambio di informazioni fiscali (esclusione dalla cosiddetta “White List”) – situazione questa che ha creato una inammissibile disparità di trattamento con gli altri emigrati; inoltre l'assenza di una convenzione bilaterale contro le doppie imposizioni fiscali con il Perù e l'Uruguay non solo crea problemi di potestà impositiva e di doppia tassazione per le numerose collettività di emigrati, lavoratori e pensionati ma può compromettere e limitare anche l'avvio di attività economiche e finanziarie di imprese italiane, peruviane ed uruguayane che rischiano un'applicazione incerta o penalizzante di norme che se invece fossero regolate da una convenzione eliminerebbero le doppie imposizioni sui redditi e/o sul patrimonio dei rispettivi residenti e contrasterebbero l'elusione e l'evasione fiscale”.
Il deputato Pd, inoltre, ricorda che “sia il Perù che l'Uruguay fanno ora parte dei 130 Paesi membri del Global Forum sulla trasparenza fiscale e sullo scambio di informazioni, con Segretariato presso l'Ocse, al quale il G20 ha affidato il compito di promuovere e monitorare l'effettiva trasparenza fiscale per quanto riguarda lo scambio di informazioni su richiesta (con l'emissione periodica di giudizi e rating sulla performance) e il nuovo standard unico globale di scambio automatico di informazioni fiscali a fini finanziari; inoltre, proprio l'anno scorso l'Uruguay ha anche firmato la Multilateral Convention on Mutual Administrative Assistance in Tax Matters espandendo così la propria capacità di contrastare l'elusione e l'evasione fiscale internazionale e impegnandosi pienamente a procedere a scambi di informazioni fiscali in funzione delle regole Ocse”.
Porta, quindi, chiede di sapere “per quali motivi sia il Perù che l'Uruguay non siano stati ancora inclusi nella lista dei Paesi con i quali sono attuabili gli scambi di informazioni fiscali e per quali motivi siano state sottovalutate finora le ragioni di opportunità politica ed economica dell'inclusione nella suddetta «?White List» di Perù ed Uruguay e della stipula di una convenzione contro le doppie imposizioni fiscali con questi due Paesi” e “quali iniziative intendano adottare i Ministri interrogati per accelerare e definire l’iternegoziale finalizzato alla stipula di un accordo contro le doppie imposizioni fiscali tra l'Italia e il Perù e tra l'Italia e l'Uruguay e soddisfare così le aspettative e le richieste pressanti di cittadini e imprese al fine di eliminare le doppie imposizioni sui redditi e/o sul patrimonio e stimolare così una ripresa dei rapporti economici e finanziari tra i tre Paesi”. (aise)