EUROBAROMETRO: UNA RIFLESSIONE SUI DATI A ROMA

ROMA\ aise\ - Sono stati presentati questa mattina a Roma, nella sede della Rappresentanza europea in Italia, i risultati dell’Eurobarometro del Parlamento europeo, pubblicati due giorni fa nell’ambito del Parlameter 2017, un sondaggio a cura di Spokeperson TNS Italia.
Nel corso di una conferenza riservata agli organi di stampa, Gian Paolo Meneghini, direttore dell’Ufficio d’informazione del Parlamento europeo in Italia e Maurizio Molinari, addetto stampa del Parlamento europeo in Italia, alla presenza delle europarlamentari Silvia Costa e Eleonora Forenza, hanno esposto i dati emersi che – va tuttavia specificato – sono da intendersi come un work in progress.
L’indagine Parlemeter è stata condotta in tutta Europa tra il 23 settembre e il 2 ottobre 2017 su un campione di 27.881 cittadini dell’Unione sopra i 15 anni; in Italia i dati parlano chiaro: il 36% dei cittadini vede positivamente il ruolo del Parlamento europeo, con particolare riguardo verso il peso che i nostri rappresentanti occupano al suo interno. Una risalita del 6% rispetto alle rilevazioni del 2016.
Si attesta sul 35% un giudizio neutro da parte degli intervistati, mentre il giudizio negativo arriva al 24%, con un calo di 8 punti rispetto al 32% dello scorso anno.
Ma al di là delle percentuali asettiche, cosa emerge da questo sondaggio? Innanzi tutto, che dopo la crisi degli ultimi anni, sta tornando a crescere l’interesse verso le attività del Parlamento europeo e degli Eurodeputati italiani che – lo ricordiamo – sono 73. Negli ultimi tempi c’è stata una certa distrazione nei confronti dell’Europa, percepita come un’entità astratta, più come una matrigna che come elemento di forza e unificazione. A determinare questo ristagno dell’interesse collettivo una serie di fattori, tra cui non ultime le falle del sistema informativo da parte dei media nazionali e locali, ma – occorre ripeterlo – anche l’imperversare di una crisi che ha trascinato milioni di italiani a chiudersi in un egoistico e drammatico istinto di autoconservazione, dove non ha trovato spazio l’interesse verso le attività di una comunità più vasta – quella europea - al di là del proprio ristretto “orticello”.
“Storicamente – ha commentato l’Europarlamentare Silvia Costa – l’Italia è uno dei paesi più europeisti, ma durante la fase di crisi, l’entusiasmo per l’Unione ha subìto una brusca fase di stallo”. Tuttavia la tendenza si sta invertendo. Segno di una ripresa del Paese? Presto per dirlo, ma nell’aria si respira un cauto ottimismo, supportato dalla presenza di Antonio Tajani alla presidenza del Europarlamento.
In base ai risultati del sondaggio, le principali preoccupazioni dei cittadini europei (con percentuali in linea con quelle dello scenario italiano) risultano le stesse del 2016: Terrorismo (58%), Disoccupazione (43%), Immigrazione (35%) e – tra le altre – una new entry rappresentata dai Cyber-attacchi (9%). Proprio riguardo quest’ultimo dato, il dott. Meneghini ha parlato di una media preoccupante: 4 mila attacchi informatici al giorno solo in Italia. Ma accanto alle paure, bisogna lavorare per alimentare le speranze.
Dopo anni di approccio economicistico, il Parlamento europeo sta cambiando volto: “L’Europa ha bisogno di più democrazia” ha commentato l’eurodeputata Eleonora Forenza. E in effetti i problemi da affrontare oggi non sono quelli di dieci anni fa, quando è stato firmato il Trattato di Lisbona. Flussi migratori da canalizzare, un ripensamento generale del ruolo da affidare ai giovani, una rinnovata valorizzazione della Cultura. In poche parole, un’Europa più umana e meno anonimamente concentrata sui numeri e sulle cifre; un’Europa che offra soluzioni, che si rivolga a tutte le realtà, intercettando il bisogno di ascolto del tessuto sociale di ogni paese, a tutti i livelli, senza distinzione di classe sociale. “Nell’ambito del sondaggio – ha aggiunto Forenza – sono stati intervistati anche cittadini di paesi fuori dall’Unione, come la Turchia. La loro percezione dell’Europa è lo specchio di questa ripresa generale anche all’interno dell’Unione stessa”.
Sempre nell’ambito della conferenza, a siglare una rinnovata volontà di dialogo tra la Stampa e i rappresentanti dell’Europarlamento, Molinari ha presentato ai giornalisti presenti le principali attività in cui sarà impegnato l’Ufficio d’informazione del Parlamento europeo per l’Italia. In particolare, i prossimi appuntamenti istituzionali si terranno il 7 novembre a Bruxelles, quando si parlerà di politica energetica, e il 22 dello stesso mese – sempre a Bruxelles – quando si cercherà di stabilire un piano per l’Africa. Previsto invece a Roma dal 15 al 17 novembre il premio cinematografico Lux, dove verranno scelti i 3 finalisti che concorreranno alla fase finale del prestigioso concorso. Infine, il 13 dicembre, presso Villa Salviati a Firenze si parlerà di Diritti Umani e Libertà di pensiero. Un calendario ricco e in continuo aggiornamento, segno di una ripresa che speriamo porti presto i suoi frutti. (aise)