IL MADE IN ITALY TRA ETICA ED ECONOMIA: A TORINO IL MEETING NAZIONALE DI CNA FEDERMODA

TORINO\ aise\ - “Made in Italy: valore economico, sociale, etico - Cucire, Tramare, Ordire, Tessere, Formare … Etica!!!”: questo il titolo della quarta edizione del meeting nazionale CNA Federmoda dedicato alla responsabilità sociale e al consumo consapevole, svolto ieri a Torino.
Dopo Roma 2014, Prato 2015 e Carpi 2016, CNA Federmoda, si è confrontata a Torino sui temi della responsabilità sociale d’impresa, dell’etica, della sostenibilità economica, ambientale e sociale per la promozione di un consumo consapevole
Presente, grazie ad un video collegamento, anche il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli.
Anche in questa occasione, è stato ribadito come CNA Federmoda da sempre abbia sostenuto azioni tese a mettere in risalto la responsabilità sociale d’impresa e sempre si è battuta affinché i percorsi di delocalizzazione non diano luogo ad azioni di dumping sociale e ambientale.
“Per mantenere viva l’attenzione sulle problematiche legate alla globalizzazione, al rispetto dei diritti per garantire una equa e trasparente competizione internazionale, CNA Federmoda ha pensato ad un periodico confronto con gli stakeholder e alla definizione di un programma dedicato a sostenere un approccio consapevole al consumo soprattutto da parte delle giovani generazioni” – ha dichiarato il Presidente Nazionale CNA Federmoda, Luca Marco Rinfreschi.
"Il tema del consumo consapevole è al centro delle politiche e delle azioni del MIUR", ha sottolineato Fedeli. "La pubblicazione realizzata da CNA Federmoda in collaborazione con il MIUR, che verrà distribuita nelle scuole - ha aggiunto il Ministro – è un oggetto di grande valore".
Per Antonio Franceschini, responsabile nazionale di CNA Federmoda, "il valore del Made in Italy è quello dell'attenzione all'etica nella produzione, quella fatta dai piccoli artigiani, che mettono al centro i valori umani nei processi produttivi. Ciò – ha aggiunto – si deve alle migliaia di piccoli imprenditori - ha aggiunto - che hanno cocciutamente proseguito nella sfida sui mercati internazionali quando tutti dicevano che la moda era un settore da abbandonare e che hanno investito nelle relazioni umane". (aise)