LA MAGICA CHITARRA DI SCHIANCHI – di Alessandro Bettero

PADOVA\ aise\ - Quella di Paolo Schianchi è la storia eccezionale di un musicista e inventore che con la chitarra sa esplorare i territori della composizione e dell’interpretazione musicale. “A 4 anni – ricorda – ero talmente innamorato del violino che fingevo di suonarlo con le grucce di casa. I miei genitori mi portarono da un maestro che, però, non era abituato a insegnare ai bambini”. Poi la svolta. È lo strumento musicale a scegliere Paolo, entrando nella sua vita in modo magico e inaspettato”. A raccontare la sua storia è Alessandro Bettero sul “Messaggero di Sant’Antonio edizione per l’estero”.
““A 8 anni – prosegue – ricevetti in regalo una piccola chitarra. All’inizio la vedevo solo come un gioco, ma quando mia madre mi sorprese a fingere di suonare sulle note di Paul McCartney, mi propose di iniziare a studiare chitarra. Accettai, e da allora non ho più smesso”. Paolo inizia così a viaggiare con la mente e il cuore, oltre le mura di casa, e in altre epoche: “Il Rinascimento – rivela – mi affascina in modo quasi ossessivo; così come gli anni Settanta del XX secolo. Sono molto legato a un autore rinascimentale, Santino Garsi da Parma, sul quale ho svolto anche delle ricerche, ritrovandone manoscritti considerati perduti. Nell’affrontarne la musica, ho avvertito un legame quasi inspiegabile con Garsi: un legame con le nostre radici, come la memoria di un’anima che riprende vita in un altro corpo e in un’altra epoca”.
Ma anche il secolo scorso influenza Paolo “con Pink Floyd, Led Zeppelin, Simon & Garfunkel; e in Italia con Lucio Battisti, seguiti poi da Dire Straits e Queen. Mi hanno incantato in modo sconvolgente anche Keith Jarrett e Astor Piazzolla”.
Poi la seconda svolta. Decisiva. Schianchi sente che c’è ancora qualcosa di inespresso nella sua musica. E per dargli voce occorre lavorare sugli strumenti musicali. Così ne realizza due di nuovi, entrambi unici al mondo: Octopus e la Chitarra a 49 corde. Octopus è un sistema elettroacustico che consente di suonare più chitarre contemporaneamente, usando mani e piedi.
“Quello che si prova suonandoli è indicibile – confessa –. L’immagine più vicina è, forse, quella di un viaggio molto avventuroso tra terra, aria e acqua. Amo i contrasti in musica, quindi trovo molto emozionante passare da un volo a braccia aperte in alta montagna, con aria pura e piena di luce, a una navigazione nell’oceano in tempesta. I miei strumenti consentono una rosa quasi infinita di sonorità e questo si traduce in percorsi molto lontani nello spazio, nel tempo e anche nelle emozioni, andando in profondità nella speranza di toccare il cuore di chi ascolta”.
A differenza dell’Italia, gli Stati Uniti colgono subito i tratti del suo genio musicale. Uno dei suoi tanti lavori è entrato nella colonna sonora del film di John Turturro Somewhere tonight (2011), ma Schianchi ha lavorato anche con musicisti del calibro di Steve Hackett dei Genesis e Red Canzian dei Pooh. E proprio l’America sarà, a marzo, il Paese del suo nuovo tour con gli originali strumenti musicali”. (aise)