VENEZUELA: IL PARLAMENTO INSORGE CONTRO LA DECISIONE DELLA CORTE

CARACAS\ aise\ – "Molti, alla notizia della decisione della Corte di esautorare il Parlamento e di attribuirsi le sue funzioni, hanno ricordato, rispettando le dovute distanze, quanto avvenuto in Perú nel 1992. E cioè, la decisione del presidente Fujimori, con il sostegno delle Forze Armate, di sciogliere il Parlamento. Il "fujimorazo", come fu battezzato il colpo di mano dell’allora presidente peruviano, fu condannato a livello internazionale". A seguire le sorti della democrazia in Venezuela è La Voce d’Italia, giornale diretto a Caracas da Mauro Bafile, all’indomani sella sentenza con cui la Corte Costituzionale ha sciolto il Parlamento.
"Oggi, in Venezuela, la prima reazione dei deputati del Tavolo dell’Unità, appresa la notizia della decisione del Tribunale Supremo di Giustizia, è stato quello di denunciare l’illegalità della decisione, di stracciare la sentenza e di segnalare l’esistenza di colpo di stato in pieno sviluppo.
– La Corte – ha tuonato il presidente del Parlamento, Julio Borges – ha "sequestrato la Costituzione, i diritti e la libertà dei venezuelani. L’Assemblea – ha assicurato – in ribellione" contro il Tsj.
Rivolgendosi poi alla comunità internazionale, Borges, che ha lanciato anche un appello alle Forze Armate, ha affermato:
– Deve aiutarci, perché si accendano le luci d’allarme e appoggino i venezuelani contro la dittatura e a favore della libertà, della giustizia e della democrazia.
Borges ha annunciato nuove proteste di piazza, che dovrebbero iniziare a partire da sabato prossimo.
Il governo del presidente Maduro dispone ora di un potere senza controlli, né restrizioni, ma pare sempre più isolato a livello internazionale.
La reazione del mondo politico italiano alla notizia della decisione della Corte non si è fatta attendere. Luis Orellana, senatore di origine venezuelane, ha immediatamente fatto un appello all’Unione Europea.
– L’Europa – ha detto – non può restare indifferente dinanzi a questo attacco alla democrazia che sta avvenendo in Venezuela. Oggi – ha aggiunto – abbiamo assistito all’ennesimo colpo di mano, con l’assunzione, di fatto, del potere legislativo da parte del Tribunale Supremo di Giustizia. È stato così esautorato delle sue prerogative un Parlamento legittimamente eletto, ma composto in maggioranza da membri dell’opposizione.
Il senatore italo-venezuelano ha quindi aggiunto:
– Sono molto preoccupato per questa deriva autoritaria che sta mettendo in ginocchio un Paese molto affine al nostro, con il quale l’Italia ha legami storici secolari. Non possiamo dimenticare come nel secolo scorso il Venezuela ha offerto accoglienza e integrazione a tanti nostri connazionali emigrati in cerca di fortuna.
Dal canto suo Cicchito ha manifestato preoccupazione per l’evoluzione della situazione politica in Venezuela.
Il ministro Alfano, invece, ha espresso preoccupazione per la nostra collettività:
– Dobbiamo tutelare le persone vulnerabili e fragili e siamo vicini ai 150 mila italiani che vivono in Venezuela.
Ma se da un lato si critica e condanna la decisione della Corte, dall’altro la si applaude e si esigono altre azioni. Ed infatti, per la deputata Cilia Flores, moglie del presidente Maduro, la decisione della Corte, che di fatto ha esautorato il Parlamento e si è auto-attribuito le sue funzioni, non è sufficiente. E ha chiesto s’impongano sanzioni legali contro quei deputati del Tavolo dell’Unità che hanno chiesto all’Osa l’applicazione della Carta Democratica.
Quindi ha ricalcato che il Parlamento ha perso legittimità per il suo comportamento in seno all’Osa". (aise)