"WHITE SPACE": GLI SCATTI DI SANNA KANNISTO A MILANO

MILANO\ aise\ - Inaugura giovedì 5 ottobre 2017 negli spazi di NonostanteMarras a Milano, la mostra "White Space" è il titolo della mostra personale che l’artista finalndese Sanna Kannisto presenta sino al 19 novembre a Milano, negli spazi della galleria NonostanteMarras. L’evento, prodotto da Metronom in collaborazione con lo spazio espositivo milanese, è inserito nel programma della seconda edizione del PhotoVogue Festival, che si terrà proprio nel mese di novembre a Milano, manifestazione interamente dedicata alla fotografia di moda.
In mostra una selezione di lavori dalla serie Fieldworks, realizzata in oltre dieci anni di lavoro di viaggio e studio nelle foreste del Centro America, insieme a opere più recenti della serie Local Vernacular, realizzate in Finlandia, nella riserva naturale della penisola di Hanko, esposte per la prima volta in Italia.
Il lavoro di Sanna Kannisto prende avvio da un interesse verso la rappresentazione della natura, sia in ambito scientifico che in ambito artistico. La foresta tropicale, vissuta in prima persona dall’artista che ha preso parte a numerose spedizioni sul campo, si presenta come il luogo ideale per esplorare le potenzialità e i confini di questa tematica. Così come sono svariate le teorie, i metodi e i concetti di partenza per la conoscenza e la comprensione della natura, così sono i mezzi utilizzati dall’artista, alla ricerca di nuove modalità e possibilità di visione.
Le prime riproduzioni a stampa nei manuali di storia naturale sono accomunate dall’uso dello sfondo bianco, un "white space" appunto, di cui Kannisto fa propria misura, cifra e canone. Bianco è lo sfondo in cui volano i colibrì della serie Act of Flying, bianco è lo sfondo dei ‘teatrini’ che trasformano uno studio fotografico portatile, bianco è lo sfondo per gli uccelli della recente serie Days of Departure (2015).
Su uno sfondo bianco gli oggetti (animali, fiori, piante, uccelli, farfalle…) sono pronti per essere classificati. L’arte, al pari della scienza, cerca di esercitare un controllo sul mondo, ma Kannisto denuncia l’impossibilità di questo processo attraverso una certa componente di assurdità che caratterizza le sue immagini, dove campeggiano improbabili strumenti scientifici, forzature compositive, abbigliamenti inadeguati… l’insieme rompe gli schemi e le aspettative, generando uno scarto, uno spazio aperto alla visione personale dello spettatore.
Dal regno del caos delle foreste pluviali all’osservazione di ambienti naturali più vicini al suo luogo di origine in Finlandia, Sanna Kannisto ha costruito un metodo di lavoro che applica sia nella ricerca sul campo che nell’attività di studio. Con la pratica del "prelievo" studia oggetti, piante, fiori, uccelli avulsi dal loro habitat naturale per rappresentarli all’interno di uno studio fotografico. Infatti per l’artista scienza e fotografia si sono da sempre compenetrate vicendevolmente: "fin da quando la fotografia è stata inventata, è stata messa a servizio della scienza, con l’assunto di un’innata oggettività in comune".
La natura morta diventa, con una certa dose di sfida verso la natura animata dei soggetti, il canone privilegiato, con palese riferimento agli antichi modelli realizzati nei musei e nelle collezioni di storia naturale e utilizzati a scopo didattico, in cui ogni dettaglio e parte della composizione è accuratamente studiato e realizzato.
Nata a Hämeenlinna, in Finlandia, nel 1974, Sanna Kannisto vive e lavora a Helsinki. I lavori di Sanna Kannisto sono stati esposti in alcune delle più prestigiose istituzioni artistiche internazionali: Fotomuseum, Winterthur; Finnish Museum of Photography, Helsinki; Museum of Modern Art, New York; Maison Européenne de la Photographie, Parigi; Centre Pompidou, Parigi, Aperture Gallery, New York; il Sørlandets Kunstmuseum, Kristiansand, Norvegia; Le Château d'Eau, Toulouse; Far, Fabbrica Arte Rimini; Fondazione Fotografia, Modena; Museum Villa Rot; Helsinki Contemporary, Helsinki. Nel 2011 la Aperture Foundation di New York pubblica Fieldworks, monografia dedicata al lavoro di Sanna Kannisto, con un saggio di Steve Baker. Nel 2015 ha vinto il Premio di Stato finlandese per la fotografia. (aise)