"BURATTINO È BELLO" DAL GIAPPONE ALLA SPAGNA

ROMA – focus/aise – L’arte dei burattini affonda le radici nella tradizione e nella storia italiana. Una tradizione che prosegue ancora oggi grazie ad alcune figure che hanno raccolto il testimone della Commedia dell’Arte - quella di Pulcinella, per intenderci, e delle maschere regionali italiane – o del teatro delle marionette, che ha nei pupi siciliani il suo culmine, per farlo conoscere al pubblico italiano e non solo.
È il caso di Gianluca di Matteo che ha portato "Le Guarattelle di Pulcinella" sino in Giappone, ad Osaka, dove è in scena oggi, lunedì 23 luglio, all’Istituto Italiano di Cultura con il suo spettacolo di burattini.
Teatro di burattini per eccellenza "Le guarattelle" hanno radici antichissime tanto che già nel 1600 sono citate ne "Il cunto de li cunti" di Giambattista Basile. Il loro protagonista è Pulcinella. Un Pulcinella che con la sua ironia unisce nello stesso pubblico bambini, giovani e adulti e che con i suoi lazzi mette d'accordo l'alto e il basso della cultura. Pulcinella reca i segni viventi di un'antica tradizione, in una scena che tesaurizza le gesta, i sentimenti della vita, parlando una lingua universale con una voce che non si potrà mai comprendere, ma di cui capisci tutto. Con il loro ritmo e il potente linguaggio gestuale le guarattelle superano i limiti della lingua ufficiale e diventano un efficace strumento per una comunicativa interculturale. Il segreto di Pulcinella, anche formale, stilistico è l'iperbole, l'esagerazione... È un meccanismo, una sintassi teatrale da cui si rimane inevitabilmente sedotti. A fine spettacolo, oltre a toccare e vedere da vicino i burattini realizzati a mano, sarà possibile partecipare a un workshop rivolto a grandi e piccini per imparare a costruire dei semplici burattini. A tutti gli ospiti verrà inoltre offerto un aperitivo a fine evento.
Gianluca Di Matteo lavora con i burattini dal 2000. Allievo dei maestri della scuola napoletana di guarattelle, presenta i suoi spettacoli in tutto il mondo collaborando con Festival, teatri e Istituti italiani di cultura all’estero. Ha lavorato in Canada, Corea, Giappone, Taiwan, Cina, Turchia, Francia, Spagna, Olanda, Inghilterra, Germania, Svizzera, Austria, Danimarca e Polonia. In Italia è presente con il suo lavoro in festival, teatri e nelle scuole con il progetto "Muse l'arte per l'integrazione a scuola". Conduce laboratori per operatori, attori e lavora a contatto con il disagio psichico. Scolpisce in legno i suoi burattini che sono anche esposti negli Stati Uniti al Center for Puppetry Arts di Atlanta e al Puppentheatermuseum a Vorchten in Olanda per un progetto teatrale e museale sulla cecità.
Dal Sol Levante alla vecchia Europa, in Spagna. Qui, infatti, nell’ambito della 35° esima edizione de La Macchina dei Sogni, festival di teatro di figura e di narrazione, l'Istituto Italiano di Cultura di Madrid collabora con l'Associazione Figli d'Arte Cuticchio alle rappresentazioni che si terranno tra il 26 e il 29 luglio a Roncisvalle, sotto la direzione artistica di Mimmo Cuticchio.
La leggendaria battaglia di Roncisvalle, la cui realtà storica è stata trasfigurata in Occidente dalle Chansons des geste e trasmessa dalla tradizione orale, ha alimentato nei secoli numerosi racconti. Il nobile gesto del paladino Orlando, devoto al suo imperatore Carlo Magno, che decide di sacrificare eroicamente la propria vita in una battaglia che non può vincere, ma che va combattuta comunque per senso del dovere, rappresenta per noi l’ideale della Straziante meravigliosa bellezza del creato, sottotitolo del Festival preso in prestito dal film di Pasolini Che cosa sono le nuvole. Nel cammino da Saint-Jean-Pied-de-Port verso Roncisvalle, gli spettatori si uniranno alla nostra carovana in una sorta di pellegrinaggio teatrale, che avrà dei momenti di spettacolo lungo la strada principale del comune francese, nello spazio meglio conosciuto come "il mercato" e poi lungo il sentiero che sfocerà in aperta campagna, tra alberi, ruscelli, salite e discese. Come in un puzzle che si compone, tappa dopo tappa, si ascolteranno i racconti degli attori-narratori che hanno partecipato al laboratorio sulle pratiche del narrare guidato da Mimmo Cuticchio cominciato a Palermo. Alla fine del loro pellegrinaggio, gli attori/narratori giunti al Monastero Itzandegia della Coleggiata incontreranno "Dodici pari": uomini e donne di cultura che in questi anni si sono cimentati in un esemplare percorso di tutela dell’ambiente e del patrimonio dell’umanità. Gli artisti e gli intellettuali, insieme a Mimmo Cuticchio, lavoreranno in sinergia, in modo da stabilire un contatto autentico con il territorio e con il pubblico, fuori dai modelli e dai luoghi canonici dello spettacolo. Il senso profondo di questa esperienza, racchiuso nella fede di un ideale, coincide con la bellezza della natura, con il mistero dell’universo, della vita stessa e rifugge dai motivi che alimentano le guerre e da tutte le etichette, anche religiose, che limitano il benessere e la crescita spirituale degli uomini. (focus/aise)