“DA TIEPOLO A CANALETTO E GUARDI” A MOSCA

MOSCA\ aise\ - È stata inaugurata dall’Ambasciatore italiano Pasquale Terracciano il 23 luglio scorso la mostra “Da Tiepolo a Canaletto e Guardi”, ospitata fino al 14 ottobre al Museo Puskin di Mosca. Dedicata alle opere dei grandi maestri veneti del secolo illuminista, la mostra è uno degli eventi culturali di maggior rilievo mai realizzati dall’Italia in Russia sia per il numero e il valore delle opere presenti, sia per il suo significato scientifico, che le attribuisce un posto di primissimo piano nell’intera storia internazionale delle mostre dedicate al Settecento veneziano.
“La mostra offre una visione panoramica del Settecento veneto e ci attendiamo un sicuro successo dal colto e appassionato pubblico russo e un'ampia risonanza sui media”, ha commentato Terracciano.
La scuola pittorica veneta, che in epoca rinascimentale aveva donato al mondo Tiziano, Tintoretto, Veronese, nel XVIII secolo vive una nuova splendida fioritura e Venezia diventa un importante centro della vita artistica europea, conferendo alla pittura settecentesca sfarzo e gusto decorativo.
L’esposizione, patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Mosca, presenta al pubblico una raccolta di importanti dipinti di illustri pittori italiani come Giambattista Tiepolo, Giambattista Pittoni, Luca Carlevarijs, Giambattista Piazzetta, Canaletto, Francesco Guardi e Pietro Longhi. La mostra include 57 opere, di cui 23 del Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza, 25 del Museo Pushkin e 9 delle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari.
Le opere di queste collezioni, che da tempo si sono aggiudicate una notorietà mondiale, saranno riunite per la prima volta nello stesso spazio espositivo, consentendo così ai visitatori di scoprire, in maniera più completa, la multiformità della pittura veneta di epoca rococò.
La mostra, dopo Mosca, farà tappa a Vicenza inserendosi nel filone dei rapporti culturali tra l’Italia e la Russia che hanno da sempre favorito il mantenimento di un dialogo intenso tra i due Paesi. La curatela è affidata, per la parte italiana, al prof. Giovanni Carlo Federico Villa, direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza, e per la parte russa alla dott.ssa Vittoria Markova, curatore capo della collezione di pittura italiana del Museo Pushkin.
L’espressione più autentica dello spirito di Venezia viene ritenuto a buon diritto Giambattista Tiepolo, il più insigne pittore italiano del Settecento, che prosegue per molti aspetti le tradizioni di Veronese ed è l’ultimo esponente del barocco nell’arte europea. Le sue tele e pitture parietali sono contrassegnate da un’intensa emotività, dal dinamismo delle composizioni e da un vivido gusto del colore.
Nel XVIII secolo a Venezia si forma un tipo particolare di paesaggio urbano che prende il nome di “veduta”. Questo genere raggiunge la sua autentica fioritura nell’arte di Canaletto, che immortala il volto e l’atmosfera irripetibile di Venezia, della sua vita quotidiana e delle sue feste. A differenza del Canaletto, Francesco Guardi vede altrimenti la propria città: senza puntare all’esattezza della rappresentazione crea poetiche fantasie pittoriche, mescolando arbitrariamente motivi reali e invenzioni. Questo tipo di paesaggio prende il nome di “capriccio”.
La vita dei veneziani nel XVIII trova il suo cantore in Pietro Longhi, maestro della pittura di genere: gli schizzi della vita di ogni giorno – appuntamenti segreti, giochi, curiose scenette di strada, avvenimenti del quotidiano che divennero i temi principali per l’artista.
Come anticipazione della mostra, il 20 luglio è stata esposta presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca l’opera proveniente dal Museo Civico di Palazzo Chiericati Enea, Anchise e Ascanio di Giandomenico Tiepolo, figlio d’arte del celebre Gianbattista e nipote di Francesco Guardi. La mostra è realizzata grazie al contributo di Intesa Sanpaolo con l’organizzazione di MondoMostre. (aise)