GINEVRA: VALENTINA MERCANTI È L’ITALIANA DELL’ALTRA ITALIA

GINEVRA\ aise\ - “Valentina, raccontaci da dove vieni e come sei arrivata a Ginevra. Sono nata a Siena. Nel 2001 mi sono laureata in medicina e chirurgia nella mia città con una tesi sperimentale e di ricerca in ostetricia. Il mondo della ricerca mi incuriosiva e volevo trascorrere qualche mese all’estero, così ho fatto domanda per uno stage di qualche mese alla Facoltà di Medicina di Ginevra. Dopo pochi mesi di lavoro, mi è stato chiesto di rimanere per un dottorato di ricerca in biologia e ho accettato. Ho ottenuto il titolo di “docteur en sciences” nel 2007, dopo cinque anni di ricerca intellettualmente stimolanti e umanamente arricchenti. Ho pubblicato i risultati ottenuti in giornali internazionali e per tali ricerche, ho ricevuto a Ginevra il Premio della Fondazione Arditi 2008 come migliore dottorato in Medicina.Ho poi ricevuto un’offerta di lavoro all’Istituto Marie Curie a Parigi e nello stesso tempo ho vinto una buona borsa di studio per continuare le mie ricerche. Dopo una parentesi di 2 anni a Parigi, sono tornata a Ginevra e nel 2010 ho cominciato l’internato in ginecologia e ostetricia all’HUG”.Questo l’esordio dell’intervista a Valentina Mercanti pubblicata su “La notizia di Ginevra”, mensile della Saig diretto da Carmelo Vaccato.
“D. Perché dalla ricerca alla medicina? E perché ginecologia e ostetricia?
R. Durante la mia “parentesi parigina” mi sono fatta una domanda: “Valentina, cosa vuoi fare da grande?”. Il mio desiderio era di svolgere la professione medica. Il rapporto con il paziente mi mancava e anche la pratica ospedaliera. Riguardo alla scelta della specialità non avevo dubbi: ginecologia ed ostetricia. Grazie al mio lavoro posso seguire le pazienti attraverso le varie tappe dello sviluppo, dal menarca (la prima mestruazione) ai primi problemi ginecologici fino alla gravidanza e alla menopausa. Le pazienti vengono da me sia perché hanno dei problemi di salute sia perché sono contente, come nel caso di una gravidanza tanto attesa. Il mio lavoro è appassionante e mi permette di essere sempre a contatto con le donne.
D. Perché a Ginevra?
R. In questa città non mi sono mai sentita “lontana da casa”, anche quando non parlavo francese. Durante i primi mesi a Ginevra la “comunità italiana”, conosciuta nei laboratori della facoltà di medicina, mi ha aiutato a non sentirmi sola nei fine settimana un po’ grigi. La “comunità francofona” mi ha insegnato il francese, lingua che mi è stata cosi utile durante la mia formazione ospedaliera. Per non parlare di tutte le culture che convivono a Ginevra e la rendono internazionale. Ho lavorato all’HUG in ginecologia ed ostetricia dal 2010 al 2016. Visto che per terminare la specialità in svizzera è necessario aver praticato almeno un anno in un ospedale di periferia, ho lavorato dal 2016 a fine 2017 all’ospedale di Yverdon-les-Bains.
D. Perché dall’ospedale allo studio medico?
R. L’esperienza di Yverdon-les-Bains è stata fondamentale nella scelta di passare all’attività ambulatoriale. L’ospedale di Yverdon è “ a dimensione umana”. A Yverdon ho potuto praticare la professione di ginecologo e ostetrico nella sua totalità, passando da una consultazione di planning familiare, ad una consultazione di menopausa ed una di gravidanza a termine, tutto nello stesso giorno.
Grazie a questa esperienza ho riscoperto l’importanza dell’ambulatorio come primo luogo di contatto medico cui la paziente può ricorrere per la diagnosi e la cura dei propri problemi e la gestione di eventi come la gravidanza, il tutto in totale autonomia e con libertà di poter scegliere il proprio medico instaurando con lui un rapporto di fiducia e confidenza.
Ringrazio la SAIG e “La Notizia di Ginevra” per avermi dato la possibilità di condividere con i miei connazionali la mia esperienza e la passione per il mio lavoro”.(aise)