Archeologia, evoluzione umana, memoria collettiva: doppio incontro all’Università di Trento

TRENTO\ aise\ - Conoscere il passato per scoprire da dove veniamo, ricostruire storie, riallacciare i nodi dell’antichità con i tasselli della contemporaneità. Le scoperte archeologiche servono anche a questo. A riscrivere le storie di popoli e città.
Il Laboratorio Bagolini di Archeologia, Archeometria e Fotografia del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento ha organizzato due incontri pubblici (in calendario mercoledì 3 dicembre e sabato 6 dicembre) per valorizzare il ruolo centrale dei resti umani nello studio delle comunità antiche. Dalle informazioni sull’evoluzione e sulla biologia delle popolazioni, ai rituali funerari, fino ai processi di costruzione della memoria collettiva. Un percorso che culmina con la presentazione della grande necropoli monumentale di epoca preromana scoperta a Trento in via Santa Croce, una delle più rilevanti scoperte archeologiche recenti in Trentino.
Nel primo incontro, mercoledì 3 dicembre alle 14 interviene l’antropologo e paleontologo Giorgio Manzi, docente all’Università Sapienza Università di Roma con la conferenza “Scoprire l’evoluzione dai resti umani: paleoantropologia e bioarcheologia”, un viaggio attraverso le testimonianze fossili per comprendere la storia evolutiva della nostra specie. A seguire, l’intervento di Marco Pacciarelli, professore di Preistoria e protostoria all’Università Federico II di Napoli, che presenta “Esperienze di scavo e studio di necropoli”, illustrando metodi e risultati delle più recenti indagini archeologiche funerarie.
Il secondo incontro, sabato 6 dicembre alle 9.30, è dedicato alla protostoria alpina e ai suoi riti funerari. Vede la partecipazione di Franco Marzatico, già direttore della Soprintendenza per i Beni culturali di Trento, con l’intervento “Dalla vita alla morte: sguardo sugli usi funerari in epoca preromana” e di Elisabetta Mottes, direttrice dell’Ufficio Beni archeologici della Soprintendenza per i Beni culturali di Trento, che parla de “La necropoli monumentale della prima età del Ferro di Trento, via Santa Croce”, ritrovamento di straordinaria importanza per la ricostruzione del passato cittadino.
I due incontri, aperti al pubblico, sono inseriti nel programma della Winter School “Trattamento e analisi dei resti umani e non umani in archeologia – Metodi e tecniche per l’Archeologia” organizzata dal Laboratorio Bagolini Archeologia, Archeometria e Fotografia del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. (aise)