CI SERVE (ALMENO) UN CHICCO DI VERITÀ: IL NUOVO NUMERO DI “PRIMA DI TUTTO ITALIANI”

ROMA\ aise\ - Sul grano ci serve (almeno) un chicco di verità. Apre così il numero di giugno di “Prima di Tutto Italiani”, con riferimento al caso del grano al glifosato sequestrato nel porto di Bari.
“Non è questa la sede, né questo lo stile per fare allarmismo e propaganda”, si legge nel fondino di apertura del mensile del Ctim diretto da Francesco De Palo. “Da sempre ci siamo distinti, su queste colonne, per analisi anziché slogan, approfondimenti anziché polemiche, nel rispetto delle idee di tutti. Per cui anche sulla questione del grano al glifosato di cui già lo scorso anno abbiamo scritto, intendiamo stare ai fatti e fare proposte, possibilmente costruttive. Le importazioni in Italia di grano dal Canada sono un elemento oggettivo: nel porto di Bari qualche giorno fa sono state riscontrate su 50mila tonnellate molte irregolarità in termini di residui di deossinivalenolo. Si tratta di una micotossina causata dall’uso intensivo di glifosate, il diserbante, utilizzato proprio nella fase di pre-raccolta che in Italia è una pratica vietata. In attesa degli esami approfonditi della scienza, che saranno la base dell’eventuale azione della magistratura, è imprescindibile che la politica batta un cenno: diretto, franco e qualificato. Non si può lasciare nel limbo del dubbio i consumatori, i produttori italiani, i commercianti che con quel grano fanno pasta, pane, pizza. Tre prodotti non a caso, ma che incarnano l’emblema dell’italianità nel mondo. Nessuno si sogni si scordarlo neanche per un secondo”.
Da segnalare sul nuovo numero il fondo di Roberto Menia sullo jus soli, il ricordo del grande economista Sergio Ricossa vergato da Enzo Terzi, il racconto di Claudio Antonelli di Ciaccia, il bambino che l’emigrazione ha ingigantito, l’intervista a Claudio Oliboni super tecnico della Valpolicella. Il nuovo numero di Prima di tutto Italiani è disponibile qui. (aise)