CITTADINANZA CANADESE: IN VIGORE LE NUOVE REGOLE – di Vittorio Giordano

MONTREAL\ aise\ - Dopo l’approvazione definitiva del 16 giugno scorso, la legge C6, che riforma la cittadinanza canadese, è entrata in vigore a pieno regime ieri, mercoledì 11 ottobre.
Fermo restando il principio dello ius soli puro (diventano cittadini canadesi tutti i nati nel territorio nazionale, a prescindere dalla nazionalità dei genitori), per gli immigrati interessati al passaporto canadese - che già da giugno non dovevano più fare alcun giuramento di obbligo di “residenza futura” e non rischiavano di perdere più il doppio passaporto per crimini di spionaggio e terrorismo - si accorciano sensibilmente i tempi di “presenza fisica” necessari per poter avviare la pratica: da 4 anni su 6 a 3 su 5 di residenza permanente, con la possibilità di calcolare come mezze giornate (fino al massimo di 1 anno) tutti i giorni precedenti alla residenza, ma trascorsi in Canada con un regolare permesso di lavoro, o in qualità di “persone protette”.
In altre parole: basteranno 1.095 giorni, di cui almeno due come residente permanente, invece di 1460, su 5 anni complessivi, per poter diventare cittadini canadesi.
Decade anche il minimo di 183 giorni all’anno di presenza effettiva.
Contestualmente, i candidati dovranno presentare le dichiarazioni dei redditi degli ultimi 3 anni.
Altra novità significativa: faranno l’esame di lingua inglese o francese i candidati con età compresa tra 18 e 54 anni e non più tra 14 e 64 anni.
Per un Paese storicamente aperto, inclusivo e multiculturale come il Canada, è il ritorno alla “normalità” dopo il giro di vite conservatore (governo Harper) post-11 settembre. (vittorio giordano\aise)