COMUNITÀ VIRTUALE PER GLI IMPRENDITORI ITALIANI DEL CAPO

CAPE TOWN\ aise\ - “L'idea - ha detto il console Alfonso Tagliaferri - è maturata dopo aver constatato il successo ottenuto con l'associazione dei ricercatori italiani presenti nelle università e negli istituti superiori di ricerca del Western Cape prima e di tutto il Sud Africa poi. Non un'associazione di tipo tradizionale, bensì una comunita virtuale, domiciliata su una piattaforma internet, accessibile a tutti e in qualsiasi momento, senza spazi per ambizioni personali da soddisfare attraverso la conquista di cariche prestigiose o ben remunerate. Non il tentativo di creare una camera di commercio o un'associazione degli imprenditori, ma un luogo dove comunicare, scambiarsi informazioni, idee, creare opportunità, cercare lavoro, mettersi in contatto con altri imprenditori, informarsi sulle leggi e i regolamenti che non sempre sono facilmente comprensibili, e stare in contatto con analoghe comunità o individui in patria o in qualsiasi parte del mondo, indipendentemente dalla loro nazionalità”. È quanto si legge sulla “Gazzetta del Sud Africa”, diretta a Cape Town da Ciro Migliore.
“Se ne è parlato ieri sera nella sala conferenze generosamente messa a disposizione dalla Wesgro nel palazzo della Reserve Bank in Saint George's Mall, nel cuore di Città del Capo.
Il console Tagliaferri ha dato il benvenuto ai numerosi intervenuti, poi ha ceduto il microfono a Christophe Viarnaud, Ceo di Methys e creatore di Cap40, la comunità virtuale degli imprenditori francesi del Capo che in sei anni ha radicalmente trasformato il modo di comunicare e si è rivelata un formidabile supporto per le attività della camera di commercio francese e per tutte le istituzioni della comunità, che al capo conta su appena tremila membri.
"Guardatevi dalle tentazioni di essere assistiti da figure istituzionali e di funzionare come un'altra camera di commercio", ha detto Viarnaud. La comunità deve essere libera a tutti, senza iscrizioni o quote di associazione, e i suoi servizi e le sue attività devono essere a costo zero. Tutto quello che occorre è una buona piattaforma, una forza lavoro gratuita - i preziosi stagisti oggi giustamente molto popolari - e una piccola squadra di quelli fra voi più motivati e preparati ad avviare il discorso.
L'esposizione di Viarnaud è stata lunga e dettagliata, con escursioni nel sito internet di Cap40, e le domande di alcuni fra i presenti strettamente pertinenti.
Dopo di lui ha offerto un contributo costruttivo il Ceo della Wesgro - l'agenzia che promuove il commercio fra il Western Cape e il resto del mondo -, il quale ha messo a disposizione i locali e le strutture della sua istituzione per le eventuali necessità, specialmente nella fase di crescita dell'eventuale comunità degli imprenditori italiani e stranieri del Capo che fanno affari con l'Italia e con il Sud Africa.
Adesso la palla è nel campo degli imprenditori, che, come ha detto Viarnaud, hanno alle spalle una comunità italiana almeno tre volte più numerosa di quella francese e quindi potenzialmente in grado di raggiungere traguardi anche più ambiziosi di quelli già registrati da Cap40”. (aise)