"METAFISICHE E METAMORFOSI": A ROMA UNA MOSTRA E TRE SEDI PER VALERIO ADAMI

Ritratto di Walter Benjamin, 1973

ROMA\ aise\ - Giovedì, 19 gennaio, si apre a Roma nelle tre sedi dell’Accademia d’Ungheria, la Galleria André e la Galleria Mucciaccia una grande mostra antologica dedicata a Valerio Adami, intitolata "Metafisiche e Metamorfosi" e curata da Lea Mattarella.
Con 50 opere dal 1972 ai giorni nostri, l’esposizione vuole rendere omaggio ad un grande artista italiano, noto più all’estero che in patria.
Nato a Bologna nel 1935, Adami vive da moltissimi anni tra Parigi e Montecarlo, trascorrendo le sue vacanze a Meina, sul lago Maggiore. Ha esposto nei principali musei del mondo e le sue opere si trovano tra l’altro nelle collezioni del Musée d’Art Moderne de la ville de Paris e il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou a Parigi, il Museo d’Arte Moderna Palazzo Reale, Milano, il Museum of Modern Art, Pittsburg, Mc. Crory Corporation, New York, ha lavorato con alcune gallerie molto prestigiose (Marconi di Milano; Maeght di Parigi e Saint Paul de Vence; Malborough di Montecarlo, New York, Madrid); ha partecipato a rassegne internazionali quali Documenta di Kassel e la Biennale di Venezia nel 1968, 1978, 1995 e 2011.
Le opere del suo primo periodo artistico sono caratterizzate da aspetti espressionisti ispirati a Francis Bacon, per passare successivamente alla pittura astratto-gestuale. La pittura di Adami si evolse e si completò attorno al problema del recupero della figurazione risolta, diventando uno stile proprio. Nelle sue opere di contenuto ironico oggetti banali si mescolano a topos mitologici producendo uno stile fortemente contorniato, basato sul disegno, con un uso cromatico simile al Pop Art. Le opere di Adami rievocano il mondo dei fumetti, infatti non è casuale se al suo nome spesso e volentieri viene associata come parallelismo l’opera di Roy Lichtenstein.
L’arte di Fürjesi presenta numerosi punti parallelli con il mondo pittorico di Adami. Le sue riposte artistiche relative alle questioni puramente esistenziali sono caratterizzate da basi di disegni che si spostano sempre di più verso le composizioni pittoriche.
L’aspetto eccitante del progetto sarà l’installazione street art dell’artista e addetto culturale Ervin Hervé – Lóránth, il quale parafraserà alcune opere di Adami. Le figure monumentali estratte dai quadri di Adami e collocate presso il Palazzo Falconieri al di fuori del loro valore artistico rivestiranno anche un ruolo non indifferente di marketing.
La mostra a Roma accoglie alcuni momenti significativi del percorso artistico del pittore, suddivisi in tre sedi: le opere più recenti sono esposte negli spazi della Galleria André e della Galleria Mucciaccia, mentre i lavori storici presso l'Accademia d'Ungheria.
Così, tra via Giulia (sede dell'Accademia d'Ungheria e della Galleria André) e largo della Fontanella di Borghese (sede della galleria Mucciaccia), sino al 26 febbraio sarà possibile conoscere da vicino Valerio Adami, artista del quale vengono esposte sia le tele, spesso di grande formato; che i disegni, importanti, anzi fondamentali per capire la sua poetica e la sua tecnica. Il disegno, infatti, rappresenta sempre la base, il punto di partenza dei dipinti di Adami, che nascono dal rapporto tra linee nette, definite e chiuse e colori, ben definiti in nette campiture.
Osservare affiancati il disegno, su cui è possibile scorgere tracce delle numerose cancellature necessarie alla creazione infallibile dell’immagine, e il dipinto che da questi è tratto, permette di capire il percorso mentale ed emotivo compiuto dall'artista: sulla carta egli elabora un tema, una visione, che sviluppa lavorando di matita e gomma, seguendo lo scorrere e l'associazione dei pensieri, i ricordi, le reazioni consce e inconsce. Trasferisce poi sulla tela la struttura della composizione e comincia il gioco inventivo dei colori, che daranno il tono emotivo e il significato compiuto dell'opera. Sono due momenti creativi autonomi ma strettamente legati da una dialettica di rapporti interni.
L’Accademia d’Ungheria in Roma, tenendo conto della propria missione - quale la promozione della cultura ungherese a Roma -, affiancherà alle opere di Adami anche alcune opere del noto pittore ungherese Csaba Fürjesi. Infine la mostra verrà accompagnata da un’installazione street art dell’artista e addetto culturale Ervin Hervé – Lóránth.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, italiano e inglese, illustrato (Cambi Editore) con un testo di Lea Matterella, un’intervista rilasciata dall’artista a Christophe Penot, e una selezione di scritti di filosofi, intellettuali e scrittori fra cui Italo Calvino, Jacques Derrida, Maurizio Ferraris, Carlos Fuentes, Michel Onfray, Octavio Paz, Antonio Tabucchi. (aise)