PRIMARIE PD/ DAI CIRCOLI PD D'EUROPA “PER ANDREA ORLANDO”

ROMA\ aise\ - “Noi, segretari ed iscritti di circoli PD in Europa, appoggiamo con convinzione la candidatura di Andrea Orlando come segretario del partito”. Inizia così la nota-manifesto firmata da diversi dirigenti ed esponenti di Circoli Pd in Europa, molti dei quali delegati all’assemblea nazionale, in vista delle primarie del partito del 30 aprile.
Ad oggi, il documento è stato sottoscritto da Andrea Burzacchini (PD Friburgo - delegato Assemblea Nazionale), Massimiliano Picciani (segretario PD Parigi, delegato Assemblea Nazionale), Roberto Stasi (segretario PD Londra), Maria Chiara Prodi (PD Parigi - Direzione Nazionale), Federico Pancaldi (PD Bruxelles, delegato Assemblea Nazionale), Federico Quadrelli (segretario PD Berlino, delegato Assemblea Nazionale), Cristiano Cavuto (segretario PD Lussemburgo), Marcello Battistig (segretario PD Olanda), Giorgio Laguzzi (segretario PD Friburgo), Elio Vergna (segretario PD Delft), Silvestro Gurrieri (segretario PD Wolfsburg), Pino Maggio (segretario PD Villingen), Santo Vitellaro (segretario PD Hannover), Daniela Di Benedetto (PD Monaco, delegata Assemblea Nazionale), Paolo Da Costa (PD Alto Zurighese, delegato Assemblea Nazionale), Roberto Serra (PD Lussemburgo), Raffaele Napolitano (PD Bruxelles), Costanza Rollandi (PD Bruxelles), Stefano Piri (PD Bruxelles), Michele Testoni (PD Madrid), Silvano Garnerone (PD Scandinavia), Giulia Pellegrini (PD Londra), Leonardo Montesi (PD Londra), Antonio Zanfino (PD Wolfsburg), Luigi Cavallo (PD Wolfsburg), Nicola Carmignani (PD Parigi), Dino Motti (PD Londra), Nicoletta Leo (PD Scandinavia), Giuliano Di Baldassarre (PD Scandinavia), Orazio Puccio (PD Madrid) e Carlo Taglietti (PD Monaco).
“Ci sono sicuramente tanti motivi che ci spingono a sostenere Orlando al congresso”, spiegano i dirigenti Pd, che elencano: “le parole sulla “sinistra nel guasto mondo”, sull'uguaglianza, su cultura e innovazione, welfare e ambiente, legalità e garantismo, sull'Europa, sulla necessità di rilanciare il PSE, sull’attenzione alle mille risorse degli Italiani all’estero, sono le nostre”.
“Su questi ultimi punti, del resto, abbiamo portato il nostro contributo alla mozione. Ma – aggiungono – c'è qualcosa in più che ci ha convinto completamente: la mozione si intitola “Unire l'Italia, unire il PD” e ricorda che “una casa divisa non può reggere”. Con le prime parole propone al partito di “ridurre le distanze. Quelle economiche, sociali, culturali. E anche le distanze tra di noi”. Propone un percorso di partecipazione, perché “oggi è tempo di unire e riparare, di tessere e ricucire” quel “progetto del partito che dieci anni fa, abbiamo contribuito a fondare e che pare irrimediabilmente a rischio, e con esso una speranza per l’Italia che non possiamo smarrire”. Sostiene infine che “È nostro compito tenere insieme una comunità sapendo far vivere linguaggi diversi, mentre oggi non sembra più esserci la volontà di comprendere l'uno le ragioni dell'altro”. Cita Aldo Moro dicendo che “la democrazia italiana si è rafforzata perché ci siamo reciprocamente cambiati". Ecco, noi iscritti nei circoli d'Europa da almeno tre anni, da quando abbiamo incominciato a incontrarci su e giù per l'Europa, a Parigi, a Lussemburgo, a Bruxelles, a Londra, a Milano, a Roma, utilizzando nuovi modi di discutere, rompendo schemi da tempo fissati, adottando perfino nuovi modi di disporre le sedie, di moderare gli incontri, e di scrivere documenti, è esattamente questo che facciamo: tenere insieme una comunità facendo vivere linguaggi diversi, cercando di imparare gli uni dagli altri, indipendentemente da correnti, appartenenze, aree. Per questo, - concludono – un candidato segretario che usi queste parole di inclusione, unità, partecipazione non può non avere il nostro pieno appoggio. Non per scalare, ma per unire il PD”. (aise)