RETROSPETTIVA SU ANTONIONI AL MOMA DI NEW YORK

NEW YORK\ aise\ - Il MOMA di New York ha inaugurato il 7 dicembre una retrospettiva su Michelangelo Antonioni (1912-2007). La mostra, organizzata dal curatore dello stesso museo d'arte moderna Joshua Siegel e da Luce Cinecittà di Roma, resterà disponibile al pubblico fino al 7 gennaio 2018.
Questa completa retrospettiva presenterà pellicole, anche digitali, di 40 35 mm, volendo celebrare le collaborazioni leggendarie dello scrittore-regista con Monica Vitti. Queste ultime formano la trilogia de L'Avventura, L'Eclisse e La Notte, film i quali Pauline Kael criticò nel suo noto saggio The Come-Dressed-As-the-Sick-Soul-of-Europe-Parties. Inoltre, ci saranno anche Il deserto rosso (1964), Blow up (1966) e Professione: reporter (1975).
In primo piano della mostra c'è la preoccupazione sociopolitica di Antonioni, che viene fuori dai suoi corti neorealisti e dall'impressionistico e provocatorio Chung Kuo-China (1972), film che sollevò la cortina di ferro sulla Cina della rivoluzione culturale; di questo è la nuovissima pellicola di 35 mm del director's cut che sarà presentata al MOMA in uno spettacolo teatrale di una settimana. Il paragone fra “l'antica e silenziosa” bellezza di Ferrara, la città natale di Antonioni, con la sua “dura e ostile” esperienza romana è praticamente alla base di tutti i suoi film: dove narrazioni ellittiche e astratte di uomini e donne, dissociati l'un con l'altro, dalla natura e anche da loro stessi, vagano per paesaggi che riflettono la disperazione esistenziale e il loro desiderio.
Non sarebbe un'esagerazione sostenere che l'influenza di Antonioni sul cinema del dopoguerra, così come sull'architettura, sul design, sulla moda e la letteratura e su tutte le concezioni intellettuali moderne dell'eros, sia stata a dir poco fondamentale. La sua fascinazione per una realtà mediata durante gli anni si fece sempre più forte e fu un irrequieto sperimentatore con la composizione, il montaggio, il movimento della camera e la narrazione.
Per maggiori dettagli visitare il sito ufficiale del MOMA: www.moma.org. (r.moore\aise)