SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO: IN SENATO INIZIATA LA DISCUSSIONE SUL DECRETO LEGISLATIVO DEL GOVERNO

ROMA\ aise\ - Le Commissioni Affari esteri e Istruzione del Senato hanno iniziato martedì scorso l’esame dello Schema di decreto legislativo che disciplina la scuola italiana all'estero. Alla presenza del vice ministro degli esteri Mario Giro e del sottosegretario al Miur Angela D'Onghia, la relatrice per la 3° commissione – ed ex Ministro – Stefania Giannini ha illustrato il testo soffermandosi sulle parti di competenza della Commissione Esteri.
“La delega legislativa contenuta nella legge n. 107 del 2015 – ha ricordato Giannini riferendosi alla Buona Scuola – riguarda la definizione dei criteri e delle modalità di selezione del personale docente e amministrativo, la revisione del trattamento economico del personale, la previsione della disciplina delle sezioni italiane all'interno di scuole straniere o internazionali ed infine la revisione della disciplina dell'insegnamento di materie obbligatorie da affidare a insegnanti a contratto locale”.
Lo schema di decreto si compone di 38 articoli, suddivisi in 6 Capi.
“La sua finalità – ha specificato – è l'integrazione delle scuole italiane all'estero nel sistema educativo nazionale. Oltre a consentire una più adeguata promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo, il provvedimento consente un rafforzamento del sistema formativo italiano all'estero, assumendo la scuola come importante fattore della politica estera culturale del nostro Paese”.
Il Capo I “disciplina l'organizzazione della scuola italiana all'estero, improntandola al principio dell'unitarietà del sistema educativo, con gli stessi criteri di qualità che sono previsti per le scuole in Italia. Il provvedimento – ha chiarito Giannini – propone un riequilibrio delle competenze tra il Ministero degli esteri e il Ministero dell'istruzione, richiedendo peraltro, giustamente, un maggiore coordinamento della loro azione. Il Ministero degli esteri, oltre all'azione svolta tramite le scuole all'estero amministrate dallo Stato, può continuare a sostenere le scuole europee e le attività promosse da soggetti pubblici o privati, nella diffusione e promozione della lingua e cultura italiana nel mondo, anche concedendo contributi e materiali didattici. È previsto poi che i soggetti del sistema della formazione si raccordino con la rete diplomatica e consolare, con gli istituti di cultura e con gli altri soggetti, tra cui gli enti gestori e le associazioni che operano nel settore”.
Al Ministero degli esteri, di concerto con i Ministeri dell'economia e dell'istruzione, ha aggiunto la senatrice, “spetta anche di emanare i decreti per l'istituzione, la trasformazione e soppressione delle scuole all'estero amministrate dallo Stato, nonché per il riconoscimento delle scuole paritarie all'estero. La gestione amministrativa e contabile delle scuole amministrate all'estero dallo Stato è regolata dalle disposizioni applicabili alle rappresentanze diplomatiche. I bilanci contabili di tali strutture sono inviati all'ufficio consolare competente e da questi, previa formulazione di un parere motivato, al Ministero degli esteri. È previsto poi che spetti alla Farnesina, in collaborazione con il Ministero dell'istruzione, curare un elenco delle scuole all'estero, nonché riconoscere o istituire sezioni italiane all'interno di scuole straniere o internazionali”.
Lo schema di decreto “introduce inoltre forme di partenariato pubblico-privato, prevedendo la garanzia di criteri uniformi di qualità dell'offerta formativa”.
“Di interesse”, ha sottolineato Giannini, “è anche la previsione sulle iniziative a favore della lingua e della cultura italiana all'estero tra cui interventi a favore del bilinguismo, formazione a distanza e corsi specifici. La norma è finalizzata a superare l'impostazione della legislazione vigente, puntando alla valorizzazione dei corsi di italiano nei percorsi scolastici locali per farne veri e propri strumenti di promozione culturale del nostro Paese”.
Il Capo III “disciplina l'impiego all'estero del personale di ruolo del comparto scuola, sotto i profili dello stato giuridico e del trattamento economico. Al Ministero degli esteri concerne un ruolo di programmazione, attraverso un decreto che stabilisca su base triennale i contingenti delle categorie di personale da destinare all'estero, e definisca i posti disponibili per l'anno scolastico successivo. Si disciplinano le modalità di destinazione all'estero del personale selezionato e si unificano periodo minimo e massimo di permanenza, prevedendo l'invio in un'unica sede per sei anni (attualmente è previsto un massimo complessivo di nove anni anche in più sedi e un minimo di tre anni). La ragione della scelta è di assicurare un'adeguata continuità didattica evitando nel contempo un eccessivo distacco dalla realtà italiana. Il trattamento economico del personale della scuola all'estero è equiparato a quello del personale del Ministero degli esteri”.
Tra le novità più significative del provvedimento, Giannini ha segnalato “il rilievo attribuito alla formazione degli insegnanti che operano all'estero e al sistema di valutazione, sul modello adottato per il sistema scolastico in Italia. Colmando una lacuna non più ammissibile, viene prevista anche per le scuole all'estero la figura dell'insegnante di sostegno. Alle scuole all'estero sono estese anche le previsioni in materia di potenziamento della didattica contenute nella legge n. 107 del 2015”.
La parola è poi passata alla senatrice Di Giorgi, relatrice per la Commissione Istruzione, che ha riportato alcuni spunti svolti dalla Commissione insieme al Comitato per le questioni degli italiani all'estero, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla diffusione della lingua italiana all'estero.
La senatrice, in proposito, ha citato “le criticità emerse in quella sede, alcune delle quali possono essere considerate risolte attraverso questo provvedimento” a cominciare dalla “necessità di sbloccare il sistema della cultura italiana all'estero, a partire dalle scuole”.
“Occorre anche aggiornare la normativa onde realizzare un vero e proprio sistema della cultura italiana all'estero, tenuto conto dei recenti dati in tema di studenti e del diffuso interesse mostrato verso la lingua italiana”, ha aggiunto la senatrice che, dopo aver evidenziato “l'insufficienza delle risorse finora riscontrata”, ha posto l'accento “sul tema dei lettori e sull'importanza di incentivare il personale a svolgere un'esperienza all'estero. Credo sia positivo aver allungato i tempi di permanenza in una sede anche per costruire un legame più solido con il territorio”.
Di Giorgi ha poi preso atto “positivamente” dell’“incremento dei fondi anche nelle forme di incentivo per gli insegnanti, tenuto conto della crescente richiesta di cultura italiana all'estero. Credo sia comunque imprescindibile un maggiore coordinamento delle iniziative tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, verso cui tende del resto lo schema di decreto legislativo”.
Nel richiamare le peculiarità della globalizzazione, la relatrice ha affermato che “gli schemi di decreto legislativo attuativi della legge n. 107 del 2015, nel loro complesso, si collocano in una positiva direzione al fine di valorizzare la formazione ed innalzare la cultura. Sono quindi soddisfatta del risultato e ringrazio la senatrice Giannini per il lavoro svolto in precedenza quale Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca”.
Quanto al reclutamento dei docenti e al rilancio dell'identità culturale italiana, “è necessaria una stretta correlazione tra i due Ministeri maggiormente interessati. Il Dicastero dell'istruzione dovrebbe agire in maniera significativa per affermare il proprio ruolo, nell'ottica complessiva di creare una sintesi coerente anche con gli altri segmenti della filiera”.
Il vice ministro Giro dopo aver ringraziato le relatrici “per l'ampia ed esauriente esposizione”, ricordando anche il ruolo svolto dalla senatrice Giannini, come Ministro del precedente Governo, “per realizzare una riforma innovativa, attesa da oltre vent'anni”, ha sottolineato che “il maggiore coordinamento tra il Maeci e Miur rappresenta un elemento qualificante della riforma e una condizione necessaria per la sua attuazione”. Giro ha infine evidenziato “il ruolo importante del Ministero delle attività e dei beni culturali nel lavoro di elaborazione del provvedimento”.
Nella discussione, il senatore Micheloni (Pd) ha anticipato ai colleghi di aver ricevuto da parte del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero una richiesta di audizione: “credo sia utile soprattutto per approfondire l'articolo 10 del provvedimento e il suo rapporto con la normativa vigente. Nel provvedimento in esame, accanto ad alcuni punti da migliorare, vi sono anche aspetti molto positivi”, ha aggiunto, prima di ricordare che il Cqie, che presiede, “si sta occupando di questo tema da molto tempo e potrà quindi fornire un utile contributo alla discussione delle Commissioni riunite”. Auspicando un “esame più accurato del testo”, visto il ruolo – passato e presente - di Stefania Giannini, Micheloni ha segnalato “l'esistenza di un Protocollo siglato tra il Ministero degli affari esteri, il Ministero dell'istruzione e la Società Dante Alighieri, del cui contenuto, nonostante le ripetute richieste, non ho ancora potuto avere conoscenza. Credo che sarebbe utile acquisire tale documento, per la sua presumibile attinenza ai temi in discussione”. (aise)