A NEW YORK IL CONVEGNO DI STUDI "PRIMO MAGGIO: FESTA DEL LAVORO"

NEW YORK\ aise\ - "Primo maggio: festa del lavoro" è il titolo del convegno che si terrà domani, lunedì 30 aprile, alla vigilia della celebrazione all’Istituto Italiano di Cultura di New York.
Organizzato dalla Fondazione Bruno Buozzi, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura, che lo ospiterà nella sua sede, il convegno si terrà nel pomeriggio, dalle ore 16.30 alle 20.00, e sarà ad ingresso libero.
Ad aprire l’incontro saranno i saluti di benvenuto di Giorgio Van Straten, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Francesco Genuardi, console generale a New York, e Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Bruno Buozzi.
Il 1° maggio è in moltissimi Paesi la Festa del lavoro o dei lavoratori, diversamente dal Nord America dove si è preferito optare per la collocazione della festa al primo lunedì di settembre, sull’onda della tradizione nata a New York con la manifestazione del 5 settembre 1882 ad opera dei Knights of Labor.
Il socialismo democratico internazionale adottò la data del 1° maggio nel 1889, alla riunione di Parigi della Seconda Internazionale. In Italia arrivò due anni dopo. Il fascismo, che ne temeva le implicazioni di lotta per i diritti in materia di orario e di salari, l’anticipò al 21 aprile, natale di Roma. Con la Repubblica la sua celebrazione, riconosciuta come giorno festivo, è stata occasione per manifestazioni in piazze o teatri promosse dai sindacati e negli ultimi anni di vere e proprie rassegne politico-musicali all’aperto come quella che ha luogo a piazza di san Giovanni in Laterano a Roma.
Il carattere di festa popolare tende ormai a prevalere su quello originario di giorno di lotta, confermando quanto scriveva, poco più di un secolo fa la rivista anarchica forlivese, La rivendicazione: "Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d'ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento".
Tra le celebrazioni italiane più significative del 1° maggio si ricordano quelle della strage di Portella della Ginestra del 1947 e del 1955, quando Pio XII dichiarò che la chiesa avrebbe dedicato il giorno a San Giuseppe lavoratore.
Il convegno di studi organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di New York, guardando all’Italia e al mondo, da un lato propone la ricostruzione storica del 1° maggio, dall’altro ne richiama le radici di festa popolare di primavera. Il collegamento con lo sviluppo delle conquiste del mondo del lavoro nel XX secolo ad opera della socialdemocrazia riformista e del socialismo realizzato attualizza il contenuto della celebrazione.
Il convegno vedrà l’intervento di Tiziano Treu, presidente del Cnel, che terrà una Lectio Magistralis su "Costituzione italiana, diritti sociali, Primo maggio: il legame inscindibile".
Seguiranno le relazioni di: Anthony Julian Tamburri, decano presso il Queens College di New York, "Considerazioni sull'emigrazione e sul lavoro degli italiani negli Stati Uniti"; Luigi Troiani, docente di Relazioni Internazionali presso l’Università Angelicum e coordinatore Studi e Ricerche della Fondazione Bruno Buozzi, "La tradizione del primo maggio nel mondo"; l’editore Walter Marossi, "Iconografia e memorie del Primo Maggio"; Marcella Bencivenni, docente di Storia e direttore di Italian American Review, "Labor Day negli Stati Uniti e Primo Maggio tra gli immigrati italiani"; Ugo Intini, già direttore di Avanti!, "Stampa e Primo Maggio: la narrazione del Primo Maggio nella storia di Avanti!"; e Luigi Bobba, sottosegretario del Lavoro e delle Politiche Sociali e già presidente Acli, "Politiche pubbliche del lavoro, dottrina sociale della Chiesa e Primo Maggio".
Le conclusioni saranno affidate a Mario Mignone direttore del Centro di studi italiani e della Stony Brook University. (aise)