ALBELICE (FI BELGIO): LE OPPORTUNITÀ DI LAVORO IN ITALIA SCONOSCIUTE ALL’ESTERO
BRUXELLES\ aise\ - “Sui giornali di oggi in Italia si può leggere che ci sono 1 milione di posti di lavoro disponibili nel nostro Paese; ma agli italiani mancano le competenze richieste. Competenze specialistiche, specifiche, necessarie per poter ricoprire quei posti di lavoro. In un Paese dove oltre mezzo milione di giovani ha deciso di trasferirsi all’estero per cercare un lavoro questa suona quasi come una beffa”. Parte da qui la riflessione di Salvatore Albelice, coordinatore Belgio-Albania-Kosovo di Forza Italia, per cui è candidato al Senato in Europa.
“Ma com’è possibile che queste opportunità di lavoro non trovano giovani che le possano cogliere?”, si domanda Albelice. “Come mai queste opportunità di lavoro in Italia non vengono pubblicizzate dai Consolati e dal Ministero degli Affari Esteri tra gli italiani residenti all’estero? Questa potrebbe essere una opportunità per chi lo desidera per rientrare in Italia; ed una opportunità per le aziende italiane di trovare quelle competenze che sono necessarie per far funzionare e crescere le aziende ed infine il nostro Paese”.
“Se questa è una notizia vera”, secondo Albelice, “sarebbe opportuno che il Ministero del Lavoro, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, creasse una task force con esperti in grado di promuovere queste opportunità di lavoro tra gli italiani residenti all’estero; e che questi esperti aiutino gli italiani residenti all’estero, che desiderano rientrare in Italia, a trovare un impiego in funzione della loro specifica specializzazione. A sua volta lo Stato dovrebbe prevedere e porre in essere una serie di tutele per queste persone che decidono di rientrare. Ad esempio”, suggerisce il candidato FI, “si potrebbe prevedere l’esenzione dell’IVA per due anni per comprare le cose di cui si ha bisogno una volta rientrati in Italia. Questo per premiare e per motivare coloro che accetteranno di porre le loro competenze al servizio del Paese”.
“Esistono inoltre una serie di sgravi fiscali e contributivi per i così detti cervelli in fuga che decidono di rientrare in Italia. Ma queste agevolazioni hanno una serie di limitazioni, come ad esempio l’età anagrafica della persona”. Per Salvatore Albelice, “queste limitazioni andrebbero superate, perché se un italiano 60enne residente in Belgio o in Germania da 30 anni trovasse un lavoro in funzione della sua specializzazione in una azienda italiana, questi dovrebbe poter godere degli stessi benefici di un giovane ricercatore che decide di rientrare in Italia. Questa infatti sarebbe una situazione in cui tutti vincono: vince l’azienda che trova le competenze ricercate, vince lo Stato perché una persona rientra dall’estero portando capitali, diritti pensionistici consolidati all’estero e competenze. Vince il lavoratore che magari già stava pensando di rientrare in Italia per la pensione”.
“Quindi”, conclude Salvatore Albelice, “è tempo che il Ministero del Lavoro cominci a considerare gli italiani all’estero come un bacino di risorse e competenze a cui attingere per soddisfare i bisogni delle aziende italiane che cercano lavoratori specializzati”. (aise)