AMBASCIATA E IIC PORTANO IL MUSEO EGIZIO DI TORINO IN SUD AFRICA

PRETORIA\ aise\ - È stato il direttore Cristian Greco ad inaugurare oggi, 12 dicembre, lo stand organizzato dalla Fondazione Museo Egizio di Torino (FME), in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Pretoria, presso lo Science Forum South Africa 2018.
Il Forum, in programma sino a venerdì 14 dicembre, è organizzato dal Ministero della Scienza e Tecnologia sudafricano per evidenziare l’importanza delle collaborazioni scientifiche internazionali in Sudafrica e nel continente africano e per discutere il ruolo della scienza, tecnologia ed innovazione nello sviluppo sostenibile, sia socio-economico che del capitale umano, in Africa.
La Fondazione Museo Egizio di Torino ha elaborato i contenuti scientifici che verranno esposti nello stand. L’infografica e i contenuti multimediali, appositamente realizzati per il Forum, mostrano i risultati di alcuni progetti di ricerca condotti da FME in cooperazione con altre istituzioni museali e/o centri di ricerca a livello nazionale e internazionale sulla vasta collezione di manufatti e reperti che costituiscono la collezione del Museo. Tra questi, la digitalizzazione del sarcofago di Butehamom, con l’obiettivo di presentare tramite un’animazione video, i risultati delle diverse analisi condotte sul sarcofago per esplicitare gli aspetti tangibili del reperto (materiali impiegati, stato di conservazione, colori, dimensioni, forma e geometria) e la sua dimensione intangibile (ovvero il know how sotteso alla sua realizzazione sia a livello strutturale che in termini di apparato decorativo, oltre ai significati socio-culturali e religiosi legati alla forma e alla decorazione del sarcofago).
Tra gli altri progetti in mostra, la documentazione del patrimonio archeologico, in cui si narra la trasformazione dei workflow di documentazione del patrimonio archeologico evidenziando come l’evoluzione di tecniche e strumenti di rappresentazione, d’indagine e di rilievo abbiano permesso di raccogliere, archiviare e condividere maggiori informazioni, con un grado superiore di accuratezza e precisione.
Inoltre, un progetto sui papiri patchwork, in cui si illustra l’importanza della documentazione nell’interpretazione dei papiri e del loro restauro ed un progetto riguardante la scoperta della tomba di Kha in cui un video ha l’obbiettivo di far rivivere l’esperienza della scoperta della tomba (intatta) dell’architetto Kha (XV sec a.C.).
Infine, un progetto sulla movimentazione della statua di Iside, dove alcuni pannelli illustrano il processo di analisi della composizione della struttura interna della statua di ‘Iside di Copto’ (XIV sec. a.C.). L’importanza di tali analisi e della ricerca a queste sottesa viene poi esplicitata mostrando la loro rilevanza per qualsiasi operazione di movimentazione dell’opera. Come prova tangibile dei risultati delle analisi condotte sarà esposta nello stand la copia della statua in scala 1:1. (aise)