CON DE PADOVA A NEW YORK L’ARTE DELL’ABITARE È NEL SEGNO DEL MADE IN ITALY - di Anna Casotti

NEW YORK\ aise\ - “È un nome iconico della cultura del design italiano fondato da Maddalena e Fernando De Padova nel 1956 con un piccolo showroom a Milano in cui venivano importati arredi scandinavi: l’azienda De Padova – produttrice su licenza della linea americana di mobili per la casa e l’ufficio Herman Miller – diviene nel tempo un punto di riferimento grazie alla collaborazione con maestri del design tra cui Vico Magistretti e Achille Castiglioni. Acquisita dal Gruppo Boffi nel 2015, il marchio sbarca oggi a New York con il suo primo flagship del Nord America che riflette la sua anima contemporanea e la sua estetica senza tempo. Tra la sapienza artigianale made in Italy e una vision innovativa dell’arte dell’abitare, come ci racconta il CEO Boffi USA, Davide Cremese”. Ad intervistare Cremese è stata Anna Casotti per “La voce di New York”, quotidiano online diretto da Stefano Vaccara.
D. Simbolo del made in Italy da diverse generazioni, De Padova ha inaugurato la sua nuova dimora in Soho. Ci parla di questo nuovo flagship di New York firmato Piero Lissoni?
R. Inaugurato in Greene St. lo scorso 18 maggio, il flagship De Padova – progettato da Piero Lissoni, art director Boffi Group – è dedicato ai clienti, agli architetti e ai designer che possono così toccare e osservare l’esclusività creativa della collezione del marchio. Arredi per la casa che narrano lo stile di vita visionato all’epoca da Maddalena De Padova e oggi portato avanti dal Gruppo Boffi con la stessa idea di sofisticazione e bellezza. E solo in una simile ambientazione si poteva esprimere la filosofia De Padova: un loft di 500mq al terzo piano di un elegante building è senza dubbio un perfetto scrigno per narrare la nostra idea di design.
D. Quali icone del design italiano prodotte da De Padova sono ancora richieste?
R. Il cliente statunitense è meno interessato alla storia del design italiano, scandinavo o allo stesso mid century americano, tranne appassionati, collezionisti, architetti che ricercano ancora le icone del design. E noi di De Padova vogliamo presentare un prodotto non solo dal punto di vista estetico o storico, ma anche nella sua funzionalità e comodità, soffermandoci sulla sapiente manifattura ancora oggi plasmata in Italia. In collezione capolavori firmati Vico Magistretti, Achille Castiglioni, Naoto Fukasawa, Piero Lissoni, oltre a riedizioni di icone dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Esemplari dal sapore antico ma sempre estremamente contemporanei.
D. Quest’anno De Padova ha rimesso in produzione due delle sedute simboliche dell’Archivio Storico Bonacina 1889: Silvia di Paolo Tilche (1960) e T54 risalente al 1954. Ci racconta di questa particolare partnership?
R. La collaborazione, presentata durante la Design Week di Milano, nasce da un’idea di Roberto Gavazzi – CEO Boffi Group – e della famiglia Bonacina di rieditare due sedute iconiche anni Cinquanta e Sessanta. Sedute in midollino e realizzate a mano che sono vendute in esclusiva negli store De Padova. Una collaborazione che definisce ancora di più la visione del Gruppo Boffi e la sua ricerca appassionata al design senza tempo, e che continuerà negli anni con altre novità che non posso ancora svelare.
D. Quali novità avete proposto quest’anno in De Padova?
R. Ci siamo concentrati in particolare sulla creazione di ambienti-divano innovativi con la collaborazione di tre importanti designer che provengono da culture estremamente differenti – GamFratesi con il divano Étiquette, Elisa Ossino con Rei, Omi Tahara con Blendy – guidati dalla supervisione del nostro art director Piero Lissoni. E tra le novità, l’ingresso di De Padova nel lighting design con una linea di lampade disegnata da Elisa Ossino e realizzata dagli ingegneri di illuminotecnica di Boffi.
D. Proponete anche progetti custom?
R. Generalmente riusciamo a realizzare tutto quello che ci viene richiesto grazie al nostro approccio artigianale-industriale. Ciò che il cliente apprezza maggiormente è la nostra capacità di trasformarci in co-designer del loro architetto o interior decorator per progettare lo spazio e inserire correttamente gli elementi d’arredo, offrendo opzioni di cromie e finiture, servizi di garanzia e manutenzione. Continuiamo a seguire il nostro cliente anche successivamente all’acquisto, una vision che fa parte del nostro DNA ed heritage culturale.
D. “Creare emozione e colpire i sensi” è tra i claim di Boffi che con Project Code ha dato il via a una nuova idea di unicità…
R. Project Code, divisione del marchio Boffi, è il risultato di una collaborazione con un qualsiasi architetto che voglia realizzare per il suo cliente una cucina ad hoc, seguendo il proprio personale design, utilizzando l’ingegneria, i materiali e il know how di Boffi. Un atelier sartoriale traslitterato nell’interior che dà vita a una cucina one-off. Ne è un esempio il progetto Cove Kitchen by Zaha Hadid creato in esclusiva per il residential building 520 W 28th Street di New York, inserito successivamente in collezione.
D. Quali i progetti più importanti che avete in cantiere con Boffi negli Stati Uniti?
R. Il più importante che stiamo seguendo a New York è il residential building 520 W 28 th st by Zaha Hadid Architects sulla High Line, la nuova promenade degli architetti, mentre tra i progetti di Miami il boutique condo-hotel The Surf Club by Richard Meier (thesurfclub.com) e il Beach House 8 disegnato da Arquitectonica (arquitectonica.com) con il developer italiano Valerio Morabito. Abbiamo appena concluso il The Park di San Diego (theparkbankershill.com) e stiamo iniziando le installazioni al luxury building di Manhattan 45 Park Place (45parkplaceny.com). Oltre ad altri progetti in Tribeca, Nolita, Soho….
D. Tra le novità Boffi presentate durante la Design Week?
R. Un nuovo concept di cucina Combine by Piero Lissoni, isola in cui è possibile preparare, lavare, sedersi in un’idea contemporanea di convivialità. Una island versatile che si può combinare in base alle proprie esigenze. Tra le novità anche la serie K5 e K6 di Norbert Wangen con countertop traslato verticalmente a cui è possibile aggiungere differenti moduli, in un’idea di estrema personalizzazione.
D. Progetti per il futuro?
R. Ci stiamo focalizzando sempre di più, oltre alla cucina e al settore bagno, anche a tutte le altre zone della casa – dalla camera da letto alle zone living e dining, dall’outdoor fino ad arrivare all’illuminotecnica – per offrire al nostro cliente un servizio completo nell’arte dell’abitare. Sotto il segno Boffi e De Padova”. (aise)