CURRICULUM VITAE DE “IL LAVORATORE” – di Antonella Dolci e Valerio De Paolis
STOCCOLMA\ aise\ - “Il Lavoratore è uno dei più vecchi giornali dell’emigrazione italiana in Europa ed è l’unico in Svezia. È nato 48 anni fa per l’iniziativa degli operai italiani che lavoravano alla Atlas-Copco a Nacka. Terminato il lavoro lo scrivevano di nascosto con il ciclostile. Con la costituzione della federazione delle associazioni italiane, Il Lavoratore ne è diventato il giornale ufficiale. Per molti anni è uscito con frequenza mensile e costituiva un’importante fonte di informazioni negli anni Sessanta-Settanta- Ottanta dato che i giornali italiani si trovavano solo in pochi punti di vendita ed arrivavano con due giorni di ritardo e pochissimi riuscivano a captare i programmi televisivi italiani”. Una storia importante quella del “Lavoratore”, raccontata nel nuovo numero da Antonella Dolci – tornata alla direzione del giornale - e Valerio De Paolis, caporedattore del bimestrale della Fais edito a Stoccolma.
“A partire dagli anni Settanta il governo svedese ha incoraggiato e sostenuto la creazione delle organizzazioni etniche degli immigrati e i loro giornali dato che questi costituivano un prezioso canale di informazioni sulle riforme e le leggi che li riguardavano.
Sul Lavoratore venivano pubblicate informazioni relative alle elezioni, alle operazioni di voto, gli accordi bilaterali che la Svezia stringeva con l’Italia, ecc ecc
Per gli stessi motivi anche la Presidenza del Consiglio ha iniziato a sovvenzionare la stampa italiana all’estero. Con il passar degli anni Il Lavoratore ha migliorato la qualità della stampa ed il layout, è passato dal ciclostile alla stampa, ha introdotto le foto, ha aumentato il numero delle interviste e dei servizi di attualitá ed è anche riuscito, con molta difficoltà, ad ottenere una certa pubblicità, più che altro in relazione a trasporti o a prodotti alimentari italiani.
Il numero degli abbonati è ora naturalmente in diminuzione: la crisi generale della stampa cartacea non manca certo di colpire anche Il Lavoratore, ma coloro che restano sono dei fedelissimi, spesso poco inclini a ricorrere alle informazioni digitali. Con gli ultimi anni il giornale è dovuto tornare ad un formato bimestrale, e ha iniziato anche anche ad allargare i suoi temi, pur rimanendo un giornale di Federazione, la FAIS, non è raro trovare articoli di cultura, arte politica estera e quant’altro abbia a che fare con il tema della Svezia e dell’Italia o che sia talmente importante che tale portata scavalca anche le linee guida del giornale.
Sulle pagine di questa testata sono scritte le gesta, le lotte, le vittorie e le esperienze di una Italia che vive al di fuori dei confini geografici ma che ha saputo dare un contributo apprezzato nella nazione che la ospita, la Svezia. Per questo nell’ultimo anno abbiamo raccontato la storia dei nuovi “immigrati” che vivono la Svezia alle porte del secondo decennio degli anni 2000.
Abbiamo conosciuto persone che si sono prodigate nel rifarsi una vita, esattamente come fecero quelli arrivati qui con le prime ondate migratorie, soprattutto quella che avvenne con il secondo dopoguerra, con metodi differenti.
Ci piacerebbe continuare a scrivere la storia degli italiani in Svezia per ancora molti anni, finché ci sarà possibile. Il Lavoratore non è solo un giornale, è un resoconto storico (ma ovviamente non solo) di una società ospite in un’altra nazione”. (aise)