"FACCIO SALTI ALTISSIMI" IL LIBRO DI IACOPO MELIO
ROMA\ aise\ - “Faccio salti altissimi”, il libro di Iacopo Melio edito per Mondadori, è un insegnamento per tutti quelli che si trovano a vivere un momento particolarmente difficile; un libro dal linguaggio semplice e spesso ironico, che diventa un inno alla rinascita. La morale è quella che spinge a
trasformare le condanne apparenti in vere e proprie benedizioni per ripartire. In pratica, la sintesi della sua vita.
Iacopo è nato con la sindrome di Escobar, i medici gli avevano predetto un futuro brevissimo. E, invece, eccolo qua, a scrivere libri e lanciare campagne che spostano le decisioni politiche e scuotono il web. “Perché anche il male può capovolgersi in bene, se lo sappiamo valorizzare”.
Il viaggio parte quando era ancora nella pancia della madre, quella che lui chiama sempre “la mi’ mamma”, usando il suo linguaggio fiorentino. È un libro dove affronta tematiche molto intime e delicate e dove racconta i numerosi episodi di cyber bullismo ricevuti. E poi le sue risposte senza perdere il sorriso, convinto che le barriere non siano quelle architettoniche, ma quelle mentali.
La disabilità non esiste. La peggiore disabilità resterà sempre la stessa: l’insensibilità. Certo, la disabilità non è una condizione facile in cui vivere. Girare il mondo è una cosa che gli manca terribilmente. E poi gli attacchi di panico, il raffreddore che diventa infernale, le crisi respiratorie, la psicoanalisi, le difficoltà di utilizzare i mezzi pubblici, gli eccessivi atti di pietismo da parte degli altri.
Un gioiello di buona scrittura e di autoironia. È un libro in difesa della libertà di essere se stessi, nel rispetto dell’unicità di ciascuno e nel superamento di un fuorviante, oltre che riduttivo, concetto di “normalità”, che ci vorrebbe tutti uguali, matrioske prodotte in serie. Ma è anche la storia di un ragazzo come tanti, “pezzi di vita e sogni incollati addosso”, con la testa piena di progetti e speranze.
Iacopo Melio è un attivista per i diritti umani e civili: presta la voce a chi non ce l’ha, a chi si sente sconfitto in partenza, a chi ha troppa paura per tirarla fuori, usando parole come “libertà” e “uguaglianza”, “giustizia” e “dignità”. La corrente favorevole, a Melio, è arrivata un giorno come tanti, dopo la pubblicazione di un post in cui chiedeva alle istituzioni servizi pubblici migliori per i disabili, poter prendere i mezzi pubblici come luogo di conoscenza delle persone. Il post divenne virale ed è stata la fortuna professionale di Iacopo, che da quel giorno è diventato un simbolo delle battaglie sulla disabilità.
In finale, l’autore ha scritto questo libro per comunicare che dietro la tempesta, c’è sempre il sole, la gioia di vivere; che è importante accettarsi, prendersi cura del proprio corpo e della propria anima, ma, soprattutto, ha scritto questo libro per sentirsi vivo, per ricordare (ai lettori e a sé stesso) di non aver paura di sbagliare, perché sono proprio gli errori sono quelli che ci permettono di fare salti altissimi. (s. de santis\aise)