GENOVA: SI AGGRAVA IL BILANCIO DEL DISASTRO
GENOVA\ aise\ - Si aggrava di ora in ora il bilancio del disastro provocato dal crollo del ponte Morandi, sulla A10 a Genova. Per ora sono 20 i morti accertati ma, come anche espresso dal ministro dell’Interno Salvini, che fa riferimento a quanto riportato dai soccorritori sul posto, le vittime potrebbero essere 35, come il numero dei mezzi che in quel momento transitavano sulle due corsie, che hanno fatto un volo di 100 metri prima di rovinare tra il suolo e le acque del torrente sottostante.
Immagini drammatiche, quelle riportate dai testimoni. Mentre già si parla di un danno strutturale, il ministro delle infrastrutture Toninelli parla di “immane tragedia”, promettendo che “i responsabili pagheranno fino all’ultimo”.
In serata sono attesi il premier Conte e il vice premier Di Maio.
Attualmente sul posto stanno operando senza sosta per strappare i feriti dalle macerie (già 16 le persone estratte, alcune ferite in modo molto grave) vigili del fuoco, squadre Usar, subacquei, unità cinofile.
Piemonte e Lombardia hanno immediatamente messo a disposizione le proprie infrastrutture ospedaliere e i propri mezzi di soccorso, in una corsa contro il tempo per salvare più persone possibili.
Tra le decine di dispersi, anche due dipendenti dell’azienda comunale Amiur, la cui sede è stata investita dalle macerie e che, registratisi al lavoro, sono ora irreperibili.
La prefettura della città ha istituito due numeri di emergenza per chiedere informazioni e segnalare eventuali dispersi: 010/5360637 e 010/5360654.
Mentre si corre il rischio che altre parti del ponte possano crollare durante le fasi di soccorso (rischio che ha portato all’evacuazione delle zone circostanti e all’interruzione della fornitura di luce e gas), i vigili del fuoco parlano di un vero e proprio inferno di lamiere e detriti, un disastro di dimensioni epocali, con morti schiacciati nelle macchine e vittime precipitate al suolo.
Tra i feriti, anche molte persone traumatizzate a livello psichico per aver assistito al crollo in diretta. (aise)