GIORNALISTI SOTTO SCORTA: FEDERICA ANGELI A BRUXELLES

BRUXELLES\ aise\ - Minacciati a causa del loro lavoro, sotto scorta per aver ricevuto minacce di morte, in tribunale per difendersi da querele pretestuose e richieste di indennizzi esorbitanti, condannati ad anni di carcere per diffamazione: questi problemi complicano la vita di moltissimi giornalisti che fanno correttamente il loro lavoro e molte volte finiscono nei guai proprio per questo. Come vanno queste cose in Italia, in Francia e in Belgio? Che cosa si può fare per proteggere i cronisti in pericolo?
All'evento - organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura insieme ad "Ossigeno per l’Informazione", il 6 novembre, dalle 19, partecipano: la giornalista italiana Federica Angeli, che vive sotto scorta dal 2013 e continua a scrivere per "La Repubblica" e a produrre libri sulla sua esperienza di giornalista minacciata, ottenendo innumerevoli premi di giornalismo per il suo lavoro e la sua abnegazione in nome della libertà di stampa; il giornalista francese Philippe Pujol, marsigliese, oggetto di minacce per il suo lavoro, vincitore nel 2014 del prestigioso premio di giornalismo "Albert Londres" per la stampa francofona e autore di numerosi libri sulle ramificazioni malavitose in Francia; il docente universitario francese Fabrice Rizzoli, autore di libri sulla mafia, professore a Science-Po di Parigi e fondatore dell'associazione "crim'HALT" per combattere le mafie; il giornalista belga David Leloup, che ha contribuito alla creazione di "Apache", una rivista web open source e ha co-fondato la rivista trimestrale cooperativa e d'inchiesta belga "Medor", anche lui oggetto di minacce per il lavoro investigativo svolto dalle due pubblicazioni; il giornalista italiano Alberto Spampinato, presidente e fondatore della ONG italiana "Ossigeno per l'Informazione" che in 10 anni in Italia ha documentato 3722 minacce. (aise)