GLI ITALIANI NEL MONDO SUI GIORNALI NAZIONALI
ROMA\ focus\ aise\ - Di italiani nel mondo si parla su quasi tutti i più grandi quotidiani nazionali. Abbiamo fatto una rassegna di alcuni di questi, cercando di capire quali siano le tematiche più affrontate e in che modo. Sulla rubrica “Cervelli in Fuga” de Il Fatto Quotidiano, per esempio, compare un articolo dal titolo eloquente: “Ricercatori stranieri? In Italia non vengono” di Alex Corlazzoli.
Quello che emerge da questo articolo, pubblicato proprio nel giorno dedicato alla Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo (15 aprile), è che ai ricercatori europei non piace venire in Italia. Meglio Francia, Germania, Gran Bretagna o Svizzera.
I dati sono quelli dell’Erc (European Research Council), ma l’altro dato che emerge, quello più preoccupante, è che anche gli stessi italiani, una volta lasciato il paese, a stento trovano un motivo per tornare indietro e fare ricerca in Italia.
L’articolo cita le dichiarazioni di Massimo Inguscio, presidente del Cnr, che il 16 aprile, durante la presentazione di fronte agli ambasciatori di tutto il mondo della Prima Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo, svoltasi alla Farnesina, ha detto più o meno le stesse cose: “Dobbiamo focalizzare gli sforzi e creare luoghi di eccellenza: dall’estero vengono se trovano realtà ricche di connessioni scientifiche (…) Servono margini di manovra per essere più liberi. Chi viene dal resto d’Europa ha bisogno di trovare un luogo dove l’operazione sia sostenibile per il futuro. Dobbiamo investire per creare situazioni di eccellenza”.
Sulla rubrica del Corriere della Sera “Italians” di Beppe Severgnini, tante le lettere di connazionali trasferitisi all’estero per ragioni varie, soprattutto lavorative. Particolarmente significativa per i toni aspri, quella di Gabriele Bonzer, pubblicata il 16 aprile. Partito 25 anni fa, il suo è un giudizio fortemente negativo: “L’Italia è un paese del secondo mondo ormai. Come un obeso che vuole dimagrire con una pillola magica per non soffrire la fame, così dei folli cercano formule improbabili per dare un reddito a un popolo che, sotto i 50 anni, (largamente) non sa cosa significhi lavorare”. Un quadro decisamente pessimistico, che porta l’autore della lettera a dire “Gli italiani più svegli se sono già andati o lo faranno, rimpiazzati da degli scartini”.
Decisamente altri toni nell’articolo comparso il 19 aprile su LaRepubblica.it a firma di Elena Dusi. Argomento: l’inserimento dell’astrofisica Marica Branchesi tra i “magnifici 100” della rivista Times. La ricercatrice urbinate, infatti, è l’unica italiana segnalata nella categoria Pioneers tra le persone più influenti al mondo. Il suo merito? Contribuire a una delle scoperte scientifiche più importanti degli ultimi tempi riguardo le onde gravitazionali. (focus\ aise)