IL RAPPORTO TRA FRANK LLOYD WRIGHT E L’ITALIA: SE NE PARLA DOMANI A TORINO

TORINO\ aise\ - Domani, 28 ,maggio la Fondazione per l’architettura a Torino, insieme ad archphoto.it, indagherà la relazione tra Frank Lloyd Wright e l’Italia, a partire dalla mostra “Frank Lloyd Wright tra America e Italia” in corso alla Pinacoteca Agnelli, attraverso le esperienze di due figure che hanno avuto nel maestro americano un riferimento importante per la loro attività di ricerca: Bruno Zevi, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla nascita, e Paolo Soleri, cui la Fondazione per l’architettura / Torino intende dedicare una mostra nel 2019. L’appuntamento è dalle ore 18.00 alle 20.00 presso l’aula magna del Politecnico del Lingotto, in via Nizza 230.
A discutere dell’esperienza dei due autori saranno Luca Guido, storico dell’architettura, University of Oklahoma, Emanuele Piccardo, critico di architettura, e un ospite internazionale, Barry Bergdoll, professore presso il Dipartimento di Storia dell’arte e archeologia presso la Columbia University e curatore del Dipartimento di Architettura e Design del MoMA di New York.
Una figura determinante nel portare gli archivi della Frank Lloyd Wright Foundation al MoMA e alla Columbia nel 2012 e grazie al quale nel 2014 è nata la prima mostra basata su quell’archivio, Frank Lloyd Wright and the City, seguita lo scorso anno dall’esposizione Frank Lloyd Wright at 150: Unpacking the Archive. A Sergio Pace, professore presso il DAD del Politecnico di Torino, il compito di moderare l’incontro.
L’idea è quella di mettere a confronto l’esperienza di due figure intellettuali rilevanti nel panorama italiano, le cui vite si sono intrecciate con quella del capofila dell’architettura organica: stiamo parlando di Bruno Zevi (1918-2000), architetto che diffuse il verbo wrightiano nel campo della critica militante per scardinare il razionalismo, e dell’architetto Paolo Soleri (1919-2013), che fece della filosofia di Wright uno degli assi portanti della sua idea di società estrema. (aise)