IN 30.000 A PADOVA PER “GUERNICA. ICONA DI PACE”
PADOVA\ aise\ - Si è conclusa il 5 dicembre totalizzando 29.789 visitatori in 32 giorni “Guernica. Icona di Pace” al Museo Storico della Terza Armata di Padova. Un successo di pubblico che ha superato le aspettative per la mostra curata da Serena Baccaglini, promossa e organizzata dalla Fondazione Alberto Peruzzo, in collaborazione con il Comando Forze Operative Nord dell’Esercito Italiano, in occasione del centesimo anniversario dalla firma dell'Armistizio della Grande Guerra, siglato proprio a Padova il 3 novembre 1918, a conclusione della Prima Guerra Mondiale.
Dal 4 novembre al 5 dicembre, “Guernica. Icona di Pace” ha offerto gratuitamente al pubblico di cittadini e turisti la rara possibilità di ammirare il cartone preparatorio dell’arazzo realizzato nel 1955 da Pablo Picasso, in collaborazione con Jacqueline de la Baume Durrbach, raffigurante l’opera capolavoro dell’artista spagnolo (Guernica, dipinta nel 1937 subito dopo il bombardamento dell’omonima città basca). L’arazzo, commissionato a Picasso dal mecenate Nelson Rockefeller, è oggi esposto all’interno della sede dell’ONU a New York come simbolo di pace, proprio di fronte alla sala del Consiglio di Sicurezza.
Tra i quasi 30.000 visitatori spicca in particolar modo l’importante presenza di bambini e scolaresche: almeno 3.000 i ragazzi accompagnati da docenti che hanno avuto modo di confrontarsi con il cartone di Picasso e il suo messaggio di pace, cogliendo anche l’occasione di conoscere un pezzo importante della nostra storia come il documento originale dell'Armistizio del 1918.
La mostra ha offerto inoltre l’opportunità di conoscere e visitare per la prima volta un importante palazzo storico di Padova, Palazzo Camerini, sede del Museo Storico della Terza Armata, che raccoglie cimeli, documenti e memorie storiche legati alla Terza Armata, la cosiddetta “Invitta”, protagonista di importanti pagine di storia nazionale nella zona del Carso e del basso Piave.
“Guernica. Icona di Pace” ha rappresentato un'occasione unica per ammirare un capolavoro del grande maestro catalano e in generale per meditare sugli orrori della guerra.
Grazie al prezioso contributo della Fondazione Alberto Peruzzo l’ingresso alla mostra è stato gratuito: scelta precisa della Fondazione come omaggio alla città di Padova, nel centenario dell’Armistizio, per creare un importante momento di riflessione sul tema della pace.
Il Presidente Alberto Peruzzo ha commentato con queste parole il successo dell’iniziativa: “Aver potuto fare un regalo alla mia città in occasione di una ricorrenza storica così importante, e l'aver visto migliaia di bambini interagire con un capolavoro portatore di un messaggio di pace, è una cosa che mi riempie di orgoglio. Mi fa anche particolarmente piacere che Padova, i suoi cittadini e i molti turisti che hanno visitato la mostra abbiano potuto riscoprire un meraviglioso palazzo e un importante museo, troppo poco conosciuti e frequentati”.
“Sono numeri importanti e significativi – ha dichiarato il Comandante delle Forze Operative Nord, Generale di Corpo d'Armata Amedeo Sperotto – Più volte, nel corso delle cinque settimane di esposizione, ho ricordato come un museo debba essere uno spazio di riflessione e, in particolare, quello della Terza Armata è testimonianza del sacrificio di quanti hanno combattuto per il nostro Paese. Un Museo che non è solo luogo di memoria di guerra dunque, ma luogo di approfondimento sul valore della vita e della pace, cui è ispirato il documento dell’Armistizio e il capolavoro di Picasso eccezionalmente esposti insieme”.
GUERNICA E IL CARTONE PER L'ARAZZO
Guernica è un’opera unica e uno dei capolavori più conosciuti al mondo. È forse l’opera più documentata della storia.
Guernica è il nome di una cittadina spagnola che ha un triste primato, essendo stata la prima città in assoluto ad aver subìto un bombardamento aereo, il 26 aprile del 1937, ad opera dell’aviazione militare tedesca. L’operazione fu decisa con freddo cinismo dai comandi militari nazisti, per appoggiare gli sforzi bellici dei nazionalisti franchisti nell'offensiva in corso nella Biscaglia per rovesciare le sacche fedeli al governo della Repubblica Spagnola. La cittadina di Guernica non era teatro di azioni belliche, l'operazione divenne quindi esercizio di potere e atto intimidatorio, uccidendo soprattutto donne e bambini.
Quando la notizia di un tale efferato crimine contro l’umanità si diffuse tra l’opinione pubblica, Picasso era impegnato alla realizzazione di un’opera che rappresentasse la Spagna all’Esposizione Universale di Parigi del 1937. Decise così di realizzare questo pannello che denunciasse l’atrocità del bombardamento su Guernica. L’opera di notevoli dimensioni (3,5 m. x 7,7 m.) fu realizzata in pochi giorni, ma fu preceduta da un’intensa fase di studio, testimoniata da ben 45 schizzi preparatori che Picasso ci ha lasciato. L'opera è diventata negli anni a seguire, simbolo di pace in quanto denuncia delle atrocità della guerra, qualsiasi guerra.
Si narra che un ufficiale nazista, alla visione del quadro, chiese a Picasso: "Avete fatto voi questo orrore, maestro?", e l'artista rispose "No, l'avete fatto voi".
Il Cartone, che deriva dall’olio, viene realizzato da Pablo Picasso all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, nel 1955, su commissione del mecenate e futuro Vice-Presidente degli Stati Uniti Nelson Rockfeller, che stimola l’artista spagnolo a riprodurre il suo capolavoro in forma di arazzo.
Picasso riprende così il soggetto di Guernica e lo sviluppa su carta da pacchi insieme a Jacqueline de la Baume Durrbach, la geniale artista “dalle dita d’oro” capace di “tessere un dipinto” trasformandolo in arazzo. Insieme suddividono il soggetto in 6 strisce larghe come il telaio e creano un modello da utilizzare come guida per la tessitura.
Quello di Guernica è solo il primo di una serie di 26 cartoni dai quali nasceranno altrettanti arazzi: un progetto unico nell’arte del Novecento. Picasso firma tutti i cartoni e gli arazzi accanto al logo di Cavalaire, l’atelier di Jacqueline de la Baume Durrbach, La sua straordinaria abilità conquisterà Picasso: solo i Durrbach avranno l’autorizzazione dell’artista a trasformare le sue opere in arazzi, tanto che ne ordinerà per sé alcuni, come le Demoiselles d’Avignon, affermando che “le tue Demoiselles tessute sono più belle delle mie dipinte”.
GUERNICA E L'ANNIVERSARIO
La città di Padova, oggi città della Pace, fu una delle protagoniste della Grande Guerra, dato che il fronte si trovava a pochi chilometri. Nel 1917, dopo la disfatta di Caporetto, Padova divenne capitale al fronte del Regno italiano e sede dell’Armistizio, firmato dagli Alleati con l’impero Austro-Ungarico il 3 novembre, a villa Giusti del giardino alla Mandria. L'Armistizio venne firmato alle 15.20 del 3 novembre 1918. Il "cessate il fuoco" sarebbe entrato in vigore alle 15.00 del 4 novembre, mettendo così ufficialmente fine alla Prima Guerra Mondiale dopo quasi 3 anni e mezzo. Anche se non direttamente, questa firma sancì pure la fine del secolare Impero d'Austria-Ungheria, che si disgregò sotto le inarrestabili onde dei movimenti nazionalisti.
Guernica, nel suo percorso europeo nei luoghi feriti dalla guerra, ha a Padova un momento significativo, sottolineando il ruolo avuto dalla città nella conclusione della Grande Guerra per affermare il valore della pace.
Il Museo Storico della Terza Armata, scelto per l’esposizione di Guernica è un’istituzione unica.
Inaugurato per iniziativa del Generale Alberto Alberti il 30 agosto 1956, racchiude cimeli, documenti e memorie storiche della Prima Guerra Mondiale.
Il Museo in sé non ha alcuna intenzione celebrativa, ed è stato anzi concepito come omaggio a tutti i caduti, senza distinzione di nazionalità, e rappresenta un’occasione per meditare sulla guerra, sulle sue conseguenze e sulla necessità per ogni uomo di vivere in pace.
Palazzo Camerini, in cui ha sede il Museo, di proprietà della famiglia Borromeo dal XV secolo, venne acquistato da Pietro Bembo nel 1527 e, in seguito a numerosi passaggi, dal Duca Silvestro Camerini (1847), dal quale prende il nome. Dagli anni Quaranta del Novecento, l’edificio ha ospitato alti comandi militari, fra i quali il Comando Designato della Terza Armata (1952-1972) e il Comando Brigata Artiglieria Contraerea dell’Esercito fino al 2009. (aise)