ITALIA E REGNO UNITO SI INCONTRANO A TEATRO: NASCE L’ITALIAN THEATRE FESTIVAL – di Lorenzo Nicolao

LONDRA\ aise\ - “Londra si prepara ad ospitare la prima edizione dell’Italian Theatre Festival, una rassegna che accosterà la tradizione del teatro inglese ai talenti dei palcoscenici italiani. La prima edizione della rassegna teatrale, che avrà luogo il 30 e 31 agosto, sarà subito seguita da una seconda nel maggio 2019. Ospitando le opere di alcuni nomi importanti della drammaturgia italiana, la sfida del festival sarà quella di metterli a confronto con la tradizione del palcoscenico britannico”. A darne notizia è “Londra, Italia”, quotidiano online diretto da Francesco Ragni.
“Si svolgerà tutto al Coronet Theatre di Londra, già sede del Festival della Letteratura Italiana lo scorso ottobre, in un concentrato di cinque spettacoli nei soli due giorni previsti: debutto il 30 pomeriggio con Ritorno in Italia di Paolo Sorrentino, con Iaia Forte, seguito da Novecento di Alessandro Baricco, interpretato da Eugenio Allegri. Il giorno dopo, Mistero Buffo di Dario Fo, con Matthias Martelli e diretto dallo stesso Allegri, seguito da una conversazione sulla scrittura teatrale fra Gilles Aufray, Emanuele Trevi e il poeta nigeriano Ben Okri. A chiudere, The Walls, lo spettacolo messo in scena e interpretato da Marcello Magni, grazie alla collaborazione con Aufray.
L’idea di un festival italiano di teatro a Londra è nata da una conversazione tra il presidente dell’Istituto italiano di Cultura Marco Delogu e la giornalista Monica Capuani, proprio nella sede londinese dell’istituto di Belgrave Square: “Perché non mettere insieme artisti italiani e britannici, che frequentano l’istituto nel corso dell’anno, in un’unica grande rassegna teatrale che faccia dialogare gli attori nostrani con i protagonisti dei palchi inglesi?” Appena il progetto è stato proposto, la macchina organizzativa si è messa in moto, dando vita a un festival che rispecchierà proprio questo intento.
Il programma punta ad essere una riproduzione rigorosa delle intenzioni del festival. “Non è un evento che servirà solo agli artisti italiani, che comunque assaporeranno Londra, una delle città tradizionalmente più prolifiche in questo settore”, ha detto la curatrice Capuani nel corso della conferenza stampa di presentazione del Festival. “Le opere, che avranno tutte la sopratitolazione inglese, saranno un modo per far conoscere il teatro italiano a un nuovo pubblico, quello britannico che, pur avendo una lunga tradizione, non smette di apprezzare la cultura del nostro Paese”.
La scommessa è proprio questa: coinvolgere il pubblico londinese attraverso la combinazione di lingue diverse. Un esperimento che dovrebbe permettere al teatro di differenziarsi, grazie all’introduzione di nuovi repertori in contesti culturali diversi. A questo scopo, rispetto ai nomi classici del teatro italiano, nomi come Baricco, Sorrentino e Fo possono creare interesse e ricoprire il ruolo di ambasciatori del nuovo linguaggio sui palcoscenici. Il dinamismo naturale di Londra appare il mezzo migliore per farlo”. (aise)