LE NUOVE VIE DELL'EMIGRAZIONE
ROMA – focus/ aise – Il Rapporto Italiani nel Mondo 2018 si è concentrato su una determinata categoria di migranti italiani oggi in partenza, cioè i giovani e i giovani adulti, ossia coloro che hanno un’età compresa tra i 20 e i 40 anni e che hanno lasciato l’Italia da un anno o da un massimo di 5 anni. Si parla in questo caso di neo-mobilità, volendo così sottolineare la contemporaneità del fenomeno ma anche la sua fluidità che, in questo caso, diventa sinonimo di difficile categorizzazione. Troppo frettolosamente si parla ancora oggi di “Cervelli in fuga”, dando per scontato che un titolo di studio medio/alto sia il requisito fondamentale per emigrare. Naturalmente il fenomeno è più complesso e la categoria dei nuovi migranti è certamente più variegata di quanto ci si aspetterebbe. Nell’analisi del Rapporto, per fare una raccolta dati il più esaustiva possibile sono stati individuati 25 paesi nel mondo appartenenti a tutti i continenti: Albania, Algeria, Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Emirati Arabi, Francia, Germania, India, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Malta, Nuova Zelanda, Portogallo, Regno Unito, Romania, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svizzera. La scelta è stata fatta basandosi sulle statistiche e sulle mete maggiormente battute dai nostri migranti. Il quadro che emerge dal Rapporto di quest’anno è davvero composito e si avvale di moltissimi dati, sia di prima, che di seconda mano. Ci sono storie positive, certo, ma anche storie molto tristi, di persone partite con un progetto in mente e che invece si sono ritrovate a fare altro, spesso a svolgere mansioni molto al di sotto del loro titolo di studio e delle loro aspettative. Questo perché, nella maggior parte dei casi, chi parte non ha chiaro in mente come muoversi una volta arrivato sul posto. Non si tratta solamente dell’ostacolo linguistico, ma soprattutto di un diverso modello socio culturale, che talvolta può risultare incomprensibile se non ostile. Per questo il consiglio a chi ha in mente di partire è quello di informarsi preventivamente, di preparare cioè una sorta di “cassetta degli attrezzi” per essere in grado di affrontare ogni evenienza e non andare a ingrossare le fila dei delusi o, peggio, degli indigenti all’estero. (focus\ aise)