L’ITALIA DIETRO I FORNELLI

ROMA – focus/ aise – La cucina, si sa, è il nostro punto forte. Per questo abbiamo deciso di rilanciare alcune notizie apparse nel corso della settimana che parlano proprio di questo.
È di pochi giorni fa, ad esempio, la notizia che, sotto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si è svolto il quarto appuntamento del ciclo “ALMA Talks”, gli incontri di ALMA volti a formare la Next Generation Chef a tema: “La ristorazione italiana nel mondo. Trend e impresa nel mercato internazionale”.
L’evento si è svolto all’interno di FICO Eataly World, dove è stata presentata la ricerca sulla ristorazione italiana nel mondo commissionata da ALMA e sviluppata da Deloitte.
La cucina italiana nel mondo risulta la seconda a livello globale dopo quella cinese con il 13% di quota di mercato in termini di numero di transazioni con un volume d’affari generato pari a 209 miliardi di euro. La principale sfida della ristorazione Italiana è quella di adattarsi ai nuovi trend di consumo fuori casa orientati a una cucina meno codificata senza perdere quei caratteri distintivi del Made in Italy.
Sulla stessa falsariga, la notizia dell’appuntamento all’Istituto Italiano di Cultura di Monaco con la cucina romana per la serie “L’italiano vien mangiando”, dove la docente Gabriella Caiazza–Schwarz ha guidato gli ospiti alla realizzazione di un menù di piatti tipici, svelandone tecniche e segreti, e illustrando le peculiarità del territorio della regione.
Anche a Lione, sempre grazie all’Istituto italiano di Cultura, si terrà (il 25 giugno) una serata dedicata alla gastronomia italiana, con un focus particolare riservato alle specialità laziali.
A preparare il menù gli chef della Federazione Italiana Cuochi (FIC) e dell’Associazione Cuochi di Roma, Graziella Sangemi e Luca Amadio.
Infine riprendiamo un articolo di Nicoletta Masetto per il “Messaggero di Sant’Antonio”, dove si parla di due architette conosciutesi a Lisbona: Elisa Sartor e Valentina Toscano, che hanno dato vita a un interessante progetto culturale dal nome “Mani in pasta”, che reinterpreta, in chiave contemporanea la cultura gastronomica italiana con oggetti di food design ed eventi pop up. (focus\ aise)