MARCELLO MASTROIANNI, LA DOLCE VITA E MOLTO ALTRO QUESTO SETTEMBRE CON CINEMA ITALIA SF – di Serena Perfetto
LOS ANGELES\ aise\ - "Quando varcò i leggendari cancelli di Cinecittà per la prima volta, Marcello Mastroianni aveva soltanto 11 anni. Eppure tutta la sua vita da attore è stata intensa. Per molti anni è stato attore protagonista che ha interpretato drammi leggendari e memorabili. Poi ha passato il resto della sua vita a costruire una vasta filmografia, partecipando a più di 170 film, molti dei quali sono noti capolavori, vere e proprie pietre miliari della storia del cinema mondiale. Marcello Mastroianni e cinque dei suoi film più iconici saranno a San Francisco a settembre, grazie a Cinema Italia SF. Dopo Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Vittorio De Sica, Anna Magnani, Dino Risi, Lina Wertmüller, e Michelangelo Antonioni, il programma è giunto alla sua ottava edizione e intende rendere un omaggio che andava fatto da tempo ad una grande stella, a 60 anni dalla realizzazione de La Dolce Vita". Serena Perfetto ha intervistato "Amelia Antonucci, la direttrice del programma, la cui passione per il cinema italiano si è trasformata in qualcosa che è più di una semplice vetrina per i film italiani".
Di seguito il testo integrale dell’articolo-intervista pubblicato sulla versione on line del giornale bilingue L’Italoamericano, che esce a Los Angeles diretto da Simone Schiavinato.
"D. Amelia, non è la prima volta che porta Mastroianni a San Francisco. Cosa c’è di diverso, 18 anni dopo?
R. Ho avuto l’onore e il piacere di presentare una più ampia retrospettiva su Marcello Mastroianni nel 2000, quando ero direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco. La retrospettiva era organizzata dalla moglie di Marcello, Anna Maria Tatò, e intitolata "La materia di cui sono fatti i sogni". Richiamava una frase detta dallo stesso Marcello durante una lunga intervista per il film "Mi ricordo, sì, io mi ricordo". Diciotto anni fa, dopo l’evento di New York, ventidue film furono presentati a San Francisco, grazie ad una vasta collaborazione tra Cinecittà Internazionale, l’Istituto Italiano di Cultura, il Pacific Film Archive e il San Francisco Film Society. Lavorando insieme, l’impatto è stato grande, così come la copertura della stampa e il coinvolgimento di importanti sponsor locali come Armani e Bulgari.
D. Perché Mastroianni è così importante per il cinema italiano?
R. Mastroianni rappresenta l’uomo che tutti vorrebbero essere, il latin lover con il sorriso di un bambino che seduce le migliori attrici con uno stile ingegnoso e speciale. Mastroianni pensava che essere un attore fosse come creare ombre cinesi. Richard Peña, il curatore della retrospettiva e anche direttore – all’epoca - del Lincoln Center Film Society, ha voluto omaggiare questa idea citando La Tempesta, Atto IV: "Attori...? Siamo fatti della materia di cui sono fatti i sogni". Era un attore nel vero senso della parola, andava in profondità in ogni personaggio e si trasformava quando era diretto da persone diverse.
D. Cosa le ha fatto decidere di scegliere i film di Mastroianni per questa seconda edizione annuale di Cinema Italia?
R. La scorsa primavera, l’ampio successo della rassegna su Antonioni ci ha resi orgogliosi ed entusiasti. In effetti, quasi 2000 persone hanno partecipato alle proiezioni in un solo giorno. Abbiamo deciso di lavorare da soli al programma autunnale, come abbiamo fatto l’anno scorso quando abbiamo portato il programma su Lina Wertmüller al Castro Theatre. Questa volta, abbiamo trovato la maggior parte dei film negli Stati Uniti (sia in 35mm che in copie digitali restaurate). L’unico che abbiamo portato da Luce Cinecittà è "Un giorno speciale", in 35mm.
D. Qual è l’obiettivo di questo programma?
R. Vogliamo mostrare tutti i modi in cui Mastroianni è stato diretto da diversi registi. Questo permette di mostrare le sue incredibili capacità di recitazione: un playboy, ma non un macho, che era in realtà un uomo che ha fatto da modello per la decostruzione del machismo. Indossando abiti eleganti e gli inseparabili occhiali da sole Persol, affascinava il pubblico, anche quando si trovava in situazioni imbarazzanti e inusuali.
D. Mastroianni è un’icona ben nota all’estero e dovrebbe essere facile portare gente al Castro Theatre...
R. Lo spero davvero. Stiamo cercando di mantenere gli standard raggiunti con le edizioni precedenti e non voglio deludere il nostro pubblico. Non solo ho scelto cinque film che hanno vinto l’Academy Awards, la Palma d’Oro e altri premi internazionali, ma ho voluto mostrare al pubblico le mani che lo hanno forgiato: De Sica, Fellini, Scola e Germi. Quei quattro registi hanno dato a Marcello quattro volti diversi e quattro personaggi indimenticabili.
D. Amelia, quali sono le aspettative per il programma di quest’anno?
R. Sono sempre in ansia prima di ogni rassegna e il mio compagno Sophoan Sorn cerca di rassicurarmi. "Andrà tutto bene", mi dice. Non ho aspettative particolari questa volta. Da napoletana sono un po’ superstiziosa ma, allo stesso tempo, mi piacerebbe vedere questo programma avere successo e conquistare un pubblico più ampio rispetto all’ultima volta. D’altra parte, sono sicura che i nostri spettatori saranno felici di sapere che abbiamo trovato l’auto TR3 nera che Marcello guidava in La Dolce Vita a Palo Alto, e sarà di fronte al teatro per l’intera giornata del programma.
D. Perché è legata a Mastroianni e ai suoi film?
R. I film di Marcello Mastroianni sono stati e sono parte della mia vita. Da bambina e da adolescente, mi sono nutrita di cinema tanto quanto lui. Andavo a teatro quasi ogni sera. I film di Marcello e i suoi personaggi erano miei amici, oltre a essere un modo per conoscere la società e un mondo che era, soprattutto per coloro che vivevano nelle piccole città in giro per l’Italia, molto lontano. Mastroianni non era irraggiungibile come Clark Gable, Gary Cooper o Gregory Peck, era l’uomo della porta accanto, un latin lover con un sorriso bellissimo e pericoloso.
D. Qualche pensiero finale sul perché si dovrebbero vedere i film di Mastroianni almeno una volta nella vita?
R. I film che abbiamo scelto sono cinque meravigliosi specchi della società italiana di quel tempo. I personaggi interpretati da Marcello Mastroianni sono diventati eterni. Molti registi americani, basti pensare a Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, hanno studiato questi film e si sono ispirati ad essi. "La Dolce Vita" è un capolavoro, come lo è "8½": guardare i due film su un grande schermo è un sogno che diventa realtà. "Ieri, oggi e domani", commedia in tre parti di De Sica, è un gioiello, e "Una giornata particolare" e "Divorzio all’italiana" sono due film che sono il massimo della cinematografia, i migliori di Ettore Scola e Pietro Germi. C’è solo un Marcello nel mondo del cinema. Ed è Marcello Mastroianni.
"Il latin lover, l’uomo europeo per eccellenza, il Don Giovanni stanco del mondo: per oltre cinque decenni Marcello Mastroianni ha sintetizzato e interpretato la mascolinità sullo schermo, e rimane un simbolo chiave del cinema italiano del dopoguerra", ha scritto il Film Society of Lincoln Center su Mastroianni.
Se volete vivere il top del cinema italiano, partecipate a Cinema Italia al Castro Theatre il 22 settembre. In questo secondo evento nel 2018, Cinema Italia SF lavora in modo indipendente e grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura, del Consolato Generale d’Italia e della Società Leonardo da Vinci. Pochi e dedicati sponsor stanno rendendo di nuovo possibile il "sogno": Maria Manetti Shrem e John Shrem; Della Toffola; John e Karen Diefenbach; e la Italian Homemade Co. accanto agli sponsor di lunga data C’era Una Volta, Italfood e Il Gattopardo". (aise)