MATTARELLA: LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE NON È UN PRODOTTO MA UN DIRITTO FONDAMENTALE TUTELATO DALLA COSTITUZIONE
ROMA\ aise\ - Si è svolta, al Palazzo del Quirinale, la tradizionale cerimonia di consegna del "Ventaglio" al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte del presidente dell'Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, alla presenza dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti dell'Associazione e di personalità del mondo del giornalismo.
Dopo l'intervento del presidente Di Fonzo, il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso riguardo la liberà d’informazione, da lui definita non come un “prodotto, ma un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione”.
Successivamente gli è stato consegnato il Ventaglio realizzato da Marianna Degli Esposti, vincitrice del concorso indetto dall'Associazione Stampa Parlamentare di concerto con l'Accademia di Belle Arti di Roma.
“Incontrare i giornalisti della stampa parlamentare”, ha detto il Presidente di fronte alla numerosa platea, “rappresenta un’occasione per ribadire l’importanza primaria della libertà di informazione.
Questa non è un prodotto ma un diritto fondamentale, tutelato dalla Costituzione”.
“La libertà di informazione e i diritti che vi sono collegati”, ha aggiunto Mattarella, “– e il sostegno, funzionale ad assicurarla in concreto – alimentano il circuito democratico.
Attraverso l’informazione i cittadini acquisiscono elementi di conoscenza per elaborare opinioni, che devono essere libere e consapevoli.
I media stanno attraversando una stagione di grandi trasformazioni, con nuovi mezzi di ampia diffusione”.
“L’abbondanza informativa, offerta dal web,”, ha proseguito nel suo discorso, “è preziosa ma occorre evitare che, con essa, si riduca il livello dell’approfondimento e la capacità di stimolare riflessioni. Insomma, evitare che ne derivi una forma di povertà critica o di rifiuto del confronto con le altrui opinioni.
Questo è il compito di quella che chiamiamo libera stampa, che ricomprende, ovviamente, anche l’informazione radio, tv e digitale.
La dimensione digitale costituisce per molti aspetti – largamente prevalenti – un grande contributo all’unità del Paese: realizza una connettività che lo rende più integrato e più saldo nei vincoli che lo tengono insieme”.
A proposito di fake news e dintorni, il Presidente ha detto: “Siamo tutti consapevoli, naturalmente, che vi sono usi distorti – talvolta allarmanti – del web. Vi appaiono segni astiosi, toni da rissa, che rischiano di seminare, nella società, i bacilli della divisione, del pregiudizio, della partigianeria, dell’ostilità preconcetta che puntano a sottoporre i nostri concittadini a tensione continua.
Sta a chi opera nelle istituzioni politiche – ma anche a chi opera nel giornalismo – non farsi contagiare da questo virus, ma contrastarlo, farne percepire, a tutti i cittadini, il grave danno che ne deriva per la convivenza e per ciascuno. Vi è il dovere di governare il linguaggio.
Con il coraggio, se necessario, di contraddire opinioni diffuse.
L’Italia non può diventare- non diverrà - preda di quel che Manzoni descrive, con efficacia, nel trentaduesimo capitolo dei Promessi Sposi, a proposito degli untori e della peste: “Il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”.
“Voi”, ha affermato in conclusione, “accompagnate, narrate, analizzate, criticate le vicende della vita politica e istituzionale e, in questo modo, contribuite alla sua qualità e al suo buon livello.
Una vita politica e istituzionale che fosse priva di questa condizione sarebbe inevitabilmente distorta, e a rischio di involuzioni.
Per questo gli auguri per voi sono particolarmente intensi”. (aise)