MATTARELLA: LA SOLIDARIETÀ È NEL DNA DEGLI ITALIANI

ROMA\ aise\ - “Qui si respira solidarietà e questo è un patrimonio del nostro popolo. Nel DNA degli italiani vi è la solidarietà. La nostra cultura, la nostra storia, la bellezza del nostro Paese non sarebbero così grandi, né così apprezzate nel mondo senza il valore della solidarietà”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi, in occasione del 40° anniversario dalla fondazione della Comunità San Patrignano, si è recato a Coriano dove ha visitato la sede della Comunità accompagnato dal Presidente, Antonio Tinelli. Qui, Mattarella ha incontrato gli operatori e i ragazzi e le ragazze ospiti della struttura che opera nella prevenzione e nel recupero delle tossicodipendenze e ha visitato il Centro Medico, il Laboratorio tessile e il Centro minori femminile.
La visita si è svolta in concomitanza con la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga che viene celebrata ogni 26 giugno.
“Quarant’anni sono tanti”, ha detto il Capo dello Stato. “San Patrignano ha compiuto un lungo tratto di strada che permette di guardare con grande soddisfazione ai decenni passati, ai suoi risultati. Naturalmente è una storia che impegna a guardare soprattutto al futuro, a continuare questa esperienza, questo impegno, questa straordinaria attività che la comunità svolge e continua a farlo con la stessa speranza, la stessa determinazione che ha contrassegnato questi quarant'anni”.
“Qui si respira solidarietà e questo è un patrimonio del nostro popolo”, ha aggiunto il Capo dello Stato, che nei giorni in cui si discute di accoglienza e diritti umani ricorda: “nel DNA degli italiani vi è la solidarietà. La nostra cultura, la nostra storia, la bellezza del nostro Paese non sarebbero così grandi, né così apprezzate nel mondo senza il valore della solidarietà. San Patrignano, con i suoi risultati, con tutta la sua storia è una prova che la vita di comunità, quando mette al centro la dignità di ogni persona, unica, non ripetibile, mai eguale a nessun altro, e mette al centro il diritto di ognuno a diventare artefice del proprio futuro, è capace di sconfiggere l'egoismo, l'indifferenza, la paura, la solitudine”.
Il tessuto solidale in un Paese e, al suo interno, di ciascuna comunità, è un bene comune prezioso, e questo va sempre considerato, a partire da chi ha responsabilità pubbliche”, ha aggiunto il Capo dello Stato. “Qualche volta, di fronte alle difficoltà della vita, della convivenza, a mutamenti così tumultuosi, grandi, profondi, del nostro tempo, si rischia di pensare che chiudersi in se stessi, scivolare nella solitudine, possa essere addirittura un rifugio. Questo è un pensiero debole e triste. Le preoccupazioni vanno comprese. Nessuno ha il diritto di ignorarle. Ma – ha sottolineato – non ci si può arrendere alla paura”.
“La vostra esperienza di solidarietà, e altre analoghe alla vostra, dimostrano che si può vincere l'individualismo, l'egoismo, l'apatia, la solitudine, per coltivare invece una fiducia che ricostruisce rapporti e rafforza ciascuno. Per questo le vostre attività sono un segno e una testimonianza di unità. Tengo a sottolinearlo – ha puntualizzato il Presidente – perché il compito principale del Presidente della Repubblica, come dice la nostra Costituzione, è rappresentare l'unità dell'Italia”.
Unità, ha aggiunto, “non è soltanto nel senso territoriale del nostro Paese, è anche l'unità di vita del nostro Paese, la sua coesione, il suo modo di sentire tutti i cittadini legati da un destino comune: questa è l'unità vera del Paese, l'aspetto che indica costantemente, in tutto il suo tessuto, la nostra Costituzione. Rafforzare l'unità del nostro Paese, della sua società, delle sue persone nella vita in comune è un compito che riguarda ciascuno di noi. Certo, riguarda anzitutto chi ha responsabilità politiche, ma anche ciascuno di noi, nel costruire il tessuto relazionale che rende la vita gradevole, più positiva e migliore per tutti”. (aise)