POLITICHE 2018, UNA LETTURA DEI RISULTATI – di Mauro Bafile
CARACAS\ aise\ - “Circa 80mila gli elettori. Solo 20mila 254 hanno votato nella circoscrizione di Caracas. E cioè appena il 25 per cento; la percentuale cresce, ma solo di un punto, se si aggiungono gli italiani della Circoscrizione di Maracaibo. Un magro risultato, si potrebbe affermare, comunque in linea con quelli del resto del mondo. Mal comune, mezzo gaudio? Non in questa circostanza. Sostenerlo sarebbe ingannarsi con un’analisi molto riduttiva e troppo superficiale”. Inizia così l’editoriale con cui Mauro Bafile commenta il risultato delle elezioni politiche su “La voce d’Italia”, quotidiano online che dirige a Caracas.
“In quest’occasione, l’astensionismo non è attribuibile a carenza di informazione né a un disimpegno delle nostre autorità diplomatiche e consolari. Mai, come per l’appuntamento del 4 marzo, si erano prodigate per promuovere le elezioni politiche. Lo hanno fatto attraverso inserzioni pubblicitarie nei mass-media di maggior diffusione. E non solo. L’Ambasciatore Silvio Mignano e il Console Generale Enrico Mora si sono impegnati in prima persona rilasciando interviste a quotidiani e settimanali e partecipando ai programmi radio e televisioni più seguiti e nelle fasce orarie di maggior ascolto. Potevano fare di più? Onestamente non ci pare. Le ragioni di una così alta astensione vanno quindi cercate altrove.
I candidati, poi, non sono esenti da responsabilità. Al contrario, sono forse i principali colpevoli dell’astensione. Nessuno di loro è riuscito a trasformarsi in una forza trainante, nel collante indispensabile per convertire le frustrazioni della nostra Comunità in voto. La Collettività, l’ha dimostrato una volta ancora, è stanca di politicanti; dei soliti professionisti dell’emigrazione; dei personaggi che girano il paese in lungo e in largo mostrando cartelle con centinaia di lettere alle quali solo risponde qualche funzionario ministeriale educato; personaggi privi di autorevolezza che, come il “Colonnello” di García Márquez, “non hanno chi gli scriva”; è stanca di chi crede che, le aspirazioni ad un posto in Parlamento possano essere ereditate.
La nostra Comunità è stanca anche di coloro che, mossi da un’ambizione senza limiti, mandano in avanscoperta i propri alfieri a diffondere la “leggenda urbana” che bisogna essere prammatici e votare per un solo candidato. Insomma, che, se necessario, si può venir meno alle proprie convinzioni politiche, o rinunciare ai propri principi pur di eleggere un candidato del Venezuela.
L’astensione in Venezuela, oggi, è equiparabile al “voto castigo”. Ed è un messaggio che dovrebbe invitare tutti a una profonda riflessione. In particolare, chi ricopre incarichi in organismi di rappresentanza della nostra Collettività e che, in queste elezioni, ha ottenuto solo una manciata di voti”. (aise)