SONICJOBS: L’APP TROVA-LAVORO – di Luisa Santinello

PADOVA\ aise\ - “Qualche mese a Londra per migliorare la conoscenza dell’inglese? Un anno sabbatico post lauream prima di decidere che cosa fare della propria vita? L’esperienza all’estero ormai è un percorso quasi obbligato per molti giovani italiani a caccia di futuro. Nella capitale britannica finiscono allettati dalle mille attrattive e opportunità. Ma non è tutto oro quello che luccica”. Inizia così l’articolo che Luisa Santinello firma questo mese per il “Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero”.
““La maggiore difficoltà in cui s’imbatte l’italiano in cerca di lavoro a Londra è avere accesso a tutte le offerte e poter scegliere – premette Francesca Boccolini, perugina di nascita ma londinese d’adozione –. Spesso, appena arrivati, si procede per zone, porta a porta, col curriculum in mano, e si accetta il primo lavoro disponibile”.
È proprio per correggere questo “errore” che tre anni fa Francesca ha creato, assieme all’amico di origini indiane Mikhil (entrambi nella foto), Sonicjobs. Ispirata ai social network, questa app, che funziona come una chat, incrocia domanda e offerta di lavoro nel blue collar market (nello specifico, il settore della ristorazione e dell’ospitalità, dove non è richiesta una particolare professionalità e dove il turn over sfiora anche il duecento per cento).
E così facendo, aiuta a selezionare il posto e il candidato più idonei col solo supporto dello smartphone.
“Posto che quello del recruitment è un lavoro estenuante in cui il datore di lavoro investe gran parte delle risorse, l’obiettivo di Sonicjobs è di automatizzarne le fasi – continua Francesca, che vanta una laurea in economia a Roma e un master in tecnologia e startup a Londra –. Sonicjobs aiuta a risparmiare tempo e denaro, scremando tra centinaia di candidature fino a dieci-venti profili per una posizione”.
Ma qual è l’identikit degli utenti? Da un lato gli aspiranti lavoratori hanno tra i 18 e i 24 anni, altre volte sfiorano i 34. Sono per metà inglesi e per l’altra italiani e spagnoli. Quanto ai datori di lavoro, a utilizzare l’app sono soprattutto catene di ristoranti, ma anche di hotel e (in minima parte) negozi di abbigliamento.
“Negli ultimi mesi le aziende che scaricano l’app sono raddoppiate – assicura Francesca Boccolini –. Con un success rate del 30 per cento, Sonicjobs ha trovato occupazione in tempi brevissimi a tre candidati su dieci”.
E c’è ancora molto margine di miglioramento. Alla faccia della Brexit, “i flussi migratori dall’Italia alla Gran Bretagna continuano – aggiunge la giovane –. Qui a Londra c’è molto fermento. La città ha la grandezza giusta e offre prospettive. Non a caso, ho incontrato tanti italiani che, arrivati qui per lavorare nei bar e imparare la lingua, poi sono cresciuti professionalmente e sono finiti a occuparsi di marketing aziendale o di risorse umane”.
Poco importa l’esperienza dunque. “Sono personalità, attitudine e fit culturale a fare la differenza”. Parola di una 33enne stakanovista innamorata del proprio mestiere. “Lavoro da casa, in vacanza… Ma lo faccio con piacere, perché vedo i risultati” chiosa Francesca. Oggi Sonicjobs è una realtà giovane e dinamica gestita da un team di undici persone (sei in India e cinque – di cui tre italiani – a Londra). Una realtà proiettata verso il futuro e verso nuo- vi orizzonti. “Per ora l’app opera esclusivamente a Londra, ma l’idea è di espandersi in tutto il Regno Unito e poi in Europa. Stiamo già cercando partnership con aziende del settore hospitality – preannuncia la manager, che non esclude un ritorno in Italia –. Nel nostro Paese si stanno aprendo possibilità. Tra un paio d’anni m’immagino di replicare l’esperienza londinese di Sonicjobs a Milano – conclude Francesca –. Londra è fantastica ed eccitante, ma l’Italia è sempre l’Italia””. (aise)