UNA GRANDE RESPONSABILITÀ – di Mauro Bafile

CARACAS\ aise\ - "Una contraddizione? Forse. La verità è che Lega e M5S, proprio quei partiti che hanno mostrato sempre poco interesse verso le nostre comunità e che spesso hanno espresso opinioni critiche nei confronti degli italiani all’estero, hanno sorpreso affidando a uno dei nostri senatori, Riccardo Merlo, la carica di sottosegretario all’Estero con delega per gli italiani all’estero. Una manifestazione di sensibilità che pochi si attendevano; una grossa responsabilità per chi ne è stato investito". Sono le riflessioni con cui si apre l’ultimo editoriale in ordine di tempo di Mauro Bafile, che dirige a Caracas il giornale on line La Voce d’Italia.
"Sei, a nostro avviso, i dossier che il nuovo sottosegretario dovrà affrontare in questa legislatura che è appena iniziata: voto all’estero, Comites e Cgie, associazionismo, rete consolare, lingua e cultura italiana e italiani del Venezuela.
Il voto all’estero è da sempre una spina nel fianco di ogni Governo. Fermo restando che è un diritto inalienabile, pare che ormai non ci siano più dubbi circa la necessità di incontrare formule nuove che ne permettano l’esercizio. Il voto per corrispondenza non pare più praticabile. Tante le perplessità su sicurezza, segretezza e titolarità del voto. Non importa con quanto impegno e attenzione i Consolati svolgano la loro azione di controllo e trasparenza, il voto per corrispondenza si presta a brogli di ogni tipo, come è stato più volte dimostrato.
L’associazionismo, oggi, rappresenta uno strumento importante per la proiezione dell’immagine del Belpaese e del made in Italy. Va dunque potenziato e messo in condizione di adeguarsi alle nuove realtà. In particolare, va stimolata la crescita delle associazioni regionali, che in alcune nostre comunità sono in ibernazione.
Anche la rete consolare va potenziata. Deve adattarsi alle nuove realtà, alla evoluzione permanente che caratterizza la globalità e al ruolo che il Paese svolge nel contesto delle potenze industrializzate. È necessario un impegno costante per incrementare il numero di funzionari, utilizzando anche quelli reperibili in loco, e ampliare l’impiego delle nuove tecnologie che permettano ai connazionali di usufruire di servizi più veloci ed efficaci. La nuova tecnologia, comunque, non deve trasformarsi in un muro invalicabile tra utente e funzionario. La sfida, appunto, è trovare il giusto equilibrio.
Lo sviluppo della lingua e della cultura italiana è un altro aspetto che il sottosegretario Merlo dovrà affrontare. Si tratta di mettere in condizione di operare adeguatamente gli enti gestori e di offrire alle scuole paritarie un livello di insegnamento adeguato alle esigenze delle nostre comunità. È necessario, poi, dotare gli Istituti Italiani di Cultura delle risorse necessarie per moltiplicare le iniziative volte a proiettare la nostra cultura nel Paese in cui operano. Ci sono poi i giornali in lingua italiana che si fanno eco degli interessi delle comunità, sono strumenti di diffusione del nostro "lifestyle", favoriscono il contatto dei connazionali e delle società in cui agiscono con l’attualità politica, economica, culturale e sportiva del Belpaese. I mezzi di comunicazione sono strumento di diffusione della vita delle nostre comunità, difendendone i diritti lì dove sono calpestati. Inutile dire, poi, che sono vetrine del made in Italy e del know-how del nostro Paese.
Abbiamo lasciato volutamente per ultimo gli italiani del Venezuela. Questa collettività merita un discorso a parte. Il Venezuela considerato fino a ieri un’oasi di democrazia, di sviluppo industriale costante e di crescente benessere, oggi vive una crisi di proporzioni inimmaginabili. Ci siano permesse alcune considerazioni, per dare un’idea della sua realtà odierna. Il Prodotto Interno Lordo per quinto anno consecutivo registrerà a fine 2018 una contrazione superiore al 10 per cento; l’iperinflazione, che si protrae ormai da mesi, sarà superiore quest’anno al 14mila per cento; delle oltre 15 mila aziende produttive esistenti tra il tramonto del secolo scorso e l’alba del nuovo sopravvivono appena tre mila e forse, a fine anno, ne resteranno solo due mila; stando all’indagine condotta dalle più autorevoli università venezuelane, l’82 per cento della popolazione vive in condizione di povertà; e poi, con le sue 27mila vittime della violenza nel 2017, continua ad essere il Paese più pericoloso al mondo: solo a Caracas si stima che siano assassinate 130 persone per ogni 100mila abitanti.
È in questo contesto che oggi vive la nostra comunità, le cui giovani generazioni emigrano di nuovo, con l’illusione di una migliore qualità di vita in altre parti del mondo. Sono professionisti formatisi nelle migliori università che rappresentano un valore aggiunto per chi, come Spagna, Australia, Canada o Stati Uniti, sa apprezzare la loro preparazione. A chi resta nel Paese, mancano generi alimentari, medicine, prodotti per l’igiene personale.
Il sottosegretario Merlo ha davanti a sé una agenda complessa e difficile. E, soprattutto, una grossa responsabilità: dimostrare la qualità umana e professionale dei nostri eletti. Il suo successo sarà anche il nostro. È per questo che porgiamo a lui e al suo staff i migliori auguri per un lavoro costruttivo assicurando la nostra fattiva collaborazione, seria, onesta e trasparente". (aise)