UNICEF USA: APPELLO PER LA PROTEZIONE DEI BAMBINI AL CONFINE MERIDIONALE

ROMA\ aise\ - L’Unicef USA chiede agli Stati Uniti di rivedere urgentemente le sue strategie per la protezione dei bambini al confine meridionale. “Non dobbiamo punire i bambini che arrivano qui alla ricerca di protezione e in fuga da violenza e povertà” si legge nel comunicato diffuso ieri.
L’Unicef chiede anche ai rappresentanti politici americani di porre fine alla separazione dei bambini dai genitori come tattica deterrente. La separazione dalla famiglia rende i bambini più vulnerabili a sfruttamento e abuso, indipendentemente dal contesto in cui si trovano. Inoltre separazioni traumatiche creano tremendi stress nei bambini e negli adolescenti che possono avere profonde conseguenze sul loro sviluppo e aumentare il rischio di malattie legate allo stress fino all’età adulta.
La paura della separazione e della detenzione è uno dei fattori chiave che porta diversi bambini lontano da cure e protezione. “Le notizie sui bambini scomparsi – prosegue il comunicato -sono estremamente allarmanti e per questo chiediamo alle autorità di agire rapidamente per assicurare loro sicurezza e assistenza”.
“I bambini devono essere identificati in base alla loro età, non alla provenienza. Indipendentemente dallo status migratorio, i bambini sono prima di tutto bambini ed è necessario trattarli in quanto tali,” ha dichiarato Caryl Stern, Presidente e CEO di Unicef USA. “I bambini non hanno alcuna responsabilità per le differenze politiche nel nostro mondo. Ogni bambino che ho in contatto, da entrambe le parti del confine e attorno al mondo, vuole corrtesolo essere sicuro e protetto con la speranza di un futuro luminoso”.
Il miglior modo per proteggere gli oltre 50 milioni di bambini che hanno superato il confine o migrati a causa di povertà, violenze e circostanze fuori dal loro controllo è di tenerli insieme ai loro genitori e alle famiglie.
Nel febbraio scorso, Unicef USA ha inviato una lettera al Segretario per la Sicurezza Nazionale Nielsen, esortandola a tenere i bambini con i loro genitori. “Rinnoviamo questa richiesta ancora oggi – si legge - abbiamo bisogno di politiche più forti per evitare che i bambini in transito vengano separati dalle loro famiglie e procedure per la riunificazione più rapide. Dobbiamo inoltre garantire che i bambini che arrivano da soli siano al sicuro e ricevano informazioni durante tutto il processo. Esortiamo i nostri rappresentanti politici a porre fine a queste pratiche dannose e a mettere i bambini al primo posto”. (aise)