15049 VISITATORI IN 52 GIORNI PER TIEPOLO A CANALETTO E GUARDI A VICENZA

VICENZA\ aise\ - 15049 visitatori in 52 giorni, questo il bilancio della prima metà di mostra per “Il Trionfo del colore. Da Tiepolo a Canaletto e Guardi”, prodotta da MondoMostre e promossa dal Comune di Vicenza insieme con il Museo delle Belle Arti A.S. Pushkin di Mosca e Intesa Sanpaolo, nella doppia veste di sponsor e partner culturale, in virtù della sua sede museale vicentina e nell’ambito del Progetto Cultura della Banca. Patrocinata dall’Ambasciata della Federazione Russa in Italia e dall’Ambasciata d’Italia a Mosca. La mostra è curata da Victoria Markova, capo Dipartimento di cultura italiana del Museo Pushkin, insieme al Professor Stefano Zuffi, storico dell’arte.
Oltre 15mila i visitatori che, ad oggi, hanno ammirato i 64 capolavori che mettono in scena lo sviluppo dell’arte veneta del Settecento: 24 dipinti provenienti dal Museo Pushkin di Mosca e 40 opere, tra dipinti e sculture, dei Musei Civici di Vicenza, parte di una collezione che vanta oltre 50.000 pezzi.
Arricchiscono il percorso della mostra le 31 opere della raccolta del Settecento veneto di Intesa Sanpaolo, esposte in via permanente nella sede museale della Banca, le Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari. La città di Vicenza si è potuta confrontare con una delle istituzioni museali internazionali più prestigiose al mondo, il Museo Puskin di Mosca, offrendo al pubblico la possibilità di beneficiare della combinazione di due collezioni di eccellenza.
Nelle parole della curatrice Victoria Markova: “Questo consente di comporre uno scenario più dettagliato, proponendo al pubblico non solo singole opere di eccezionale livello artistico ma anche un percorso evolutivo attraverso l’arte di un intero secolo. L’esposizione Il Trionfo del Colore, ha offerto la possibilità di vedere a Vicenza le opere di artisti non presenti nel Museo di Mosca e viceversa”.
La mostra è frutto di un accordo bilaterale Vicenza-Mosca firmato a maggio 2018 dalla Giunta Variati e confermata dalla giunta successiva, dimostrando interesse da parte della città di Vicenza ad ospitare un progetto espositivo, di grande valore scientifico, che valorizzasse il patrimonio artistico della città, con una prima mostra al Museo Pushkin di Mosca (212.500 visitatori, dati Museo Pushkin – accesso compreso nel biglietto museo) e poi a Palazzo Chiericati di Vicenza. Nella sua tappa vicentina, nei primi 52 giorni di apertura, la mostra registra un numero di visitatori totali di 15049. Questo dato è ritenuto in linea con le previsioni iniziali, considerato il periodo di programmazione, gli spazi e la capienza del Palazzo.
Il pregio di avere a Vicenza opere del Settecento Veneto, provenienti dal Museo Pushkin di Mosca è enfatizzato dal dialogo con le opere di Tiepolo, Ricci e Guardi di proprietà dei Musei Civici, che finalmente possono essere ammirate in esposizione nella sede di Palazzo Chiericati dopo dieci anni di ricovero nei depositi. Valorizza il progetto la sede espositiva di Intesa Sanpaolo, le Gallerie d’Italia –Palazzo Leoni Montanari, dove, accanto alla collezione permanente di pittura veneta (con opere di Canaletto, Longhi, Guardi, Carlevarjis), è ospitata per l’occasione una pala di Tiepolo dal Puskhin. Inoltre, in un’ottica di valorizzazione territoriale, sono stati coinvolti nel percorso espositivo palazzi e ville della città e dintorni, in un ideale proseguimento del racconto artistico: il Palladio Museum, Villa Valmarana ai Nani, Villa Cordellina e Villa Zileri, “Patrimonio dell’Umanità”.
L’eccezionalità di questa mostra, fino al 10 marzo a Palazzo Chiericati e Gallerie d’Italia – Leoni Montanari, è data dalla possibilità di contemplare, tutti insieme, oltre sessanta capolavori della pittura del Settecento veneziano, straordinaria fioritura della storia dell’arte italiana, nel suo territorio di appartenenza come massima espressione di una identità culturale. Capolavori come l’Immacolata Concezione e La Verità svelata dal Tempo di Giambattista Tiepolo, la Morte di Sofonisba e Olindo e Sofronia di Giovanni Battista Pittoni, ma anche le vedute di Canaletto e le fantasie architettoniche di Francesco Guardi e ancora acqueforti e sculture in marmo e in terracotta, finalmente riunite. Una straordinaria avventura visiva che consente di percepire pienamente una grande stagione che ha visto la nostra arte - con Giambattista Tiepolo, ma anche Sebastiano Ricci, Pittoni e Canaletto – essere esempio assoluto per quella occidentale. (aise)