BREXIT/ THERESA MAY RIMANDA IL VOTO IN PARLAMENTO: “ENTRO IL 12 MARZO” – di Mariaelena Agostini

LONDRA\ aise\ - “Il voto decisivo sull’accordo per la Brexit è stato rimandato ancora una volta, e si terrà “entro il 12 marzo”. Lo ha fatto sapere la premier Theresa May dal primo summit tra Europa e Lega Araba a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Il voto era previsto per questo mercoledì in Parlamento a Londra, ma il primo ministro ha spiegato che i negoziati con l’Unione Europea procedono in modo positivo ma sono tuttavia “ancora in corso”. Un nuovo incontro tra la May e il Presidente del Consiglio Ue è previsto domani a Bruxelles”. A rilanciare la notizia è Mariaelena Agostini su “LondraItalia.com”, quotidiano online diretto da Francesco Ragni.
“Per presentare un nuovo e definitivo piano di divorzio dall’Europa alla Camera dei comuni bisognerà dunque aspettare fino al 12 marzo, quando alla data fatidica della Brexit – prevista sempre per il 29 marzo – mancheranno poco più di due settimane.
Miste le reazioni da Londra, dove la decisione della May di rimandare il voto era già nell’aria e potrebbe provocare altre dimissioni questa settimana.
Per mercoledì sono previste comunque delle votazioni su altri emendamenti; quello della labourista Yvette Cooper, in particolare, mira ad estendere l’articolo 50 se nessuna decisione sarà presa su un accordo di uscita entro il 13 marzo.
A meno di 34 giorni dal 29 marzo, l’intenzione principale di Theresa May e dell’Unione Europea è quella di evitare il tanto temuto no-deal, ovvero un’uscita dall’UE senza un accordo.
Anche a Bruxelles, intanto, si pensa a possibili rinvii. Secondo il quotidiano The Guardian, che cita fonti diplomatiche interne all’Ue, l’Unione Europea starebbe infatti pensando di prorogare la scadenza di uscita del 29 marzo addirittura al 2021. Secondo i vertici a Bruxelles, ciò servirebbe a sbloccare l’impasse sulla Brexit, negoziare con calma i termini del divorzio e farli approvare a Londra.
Resta da vedere se la possibilità di una proroga possa venire accettata nel Regno Unito, stanco di sentir parlare di Brexit e della impasse del governo sulla questione”. (aise)