COMUNITÀ DEGLI ITALIANI DI VALLE. SCATTA L’OPERAZIONE SALVATAGGIO – di Ilaria Rocchi

FIUME\ aise\ - “Operazione salvataggio della Comunità degli Italiani di Valle. Massimo appoggio dell’Unione Italiana, che scende in campo come garante del sodalizio di Castel Bembo per l’estinzione del debito nei confronti dell’Ufficio imposte croato. Si tratta di tasse per un ammontare complessivo di 475mila kune, di cui 140mila di interessi di mora. La CI, in accordo con l’Ufficio imposte competente (di Pisino) ha pattuito una dilazione di due anni, versando 20mila kune al mese. Una cifra che la Comunità non ha e che difficilmente riuscirà ad assicurare, per cui si dovrà appena capire come fare per coprirla, oltre a donazioni volontarie di soci, connazionali, rimasti ed esuli. Ha in mano un’unica carta da giocare, il prestigioso immobile nel centro storico della cittadina”. Così scrive Ilaria Rocchi su “La voce del popolo”, quotidiano diretto a Fiume da Roberto Palisca.
“L’Unione Italiana non può intervenire direttamente, perché non ha la possibilità di rendicontare stando alle disposizioni di legge, può invece concedere un prestito alla CI. Ed è proprio questa la soluzione adottata ieri sera dall’Assemblea UI, su proposta della Giunta esecutiva. Il sodalizio – così è stato concordato – restituirà l’importo nel giro di dieci anni. Una formula che è stata applicata finora anche nei confronti di altre istituzioni.
Un gesto di solidarietà, votato praticamente all’unanimità dall’Assemblea UI (solo due astenuti, 46 presenti), riunita a Palazzo Modello. In fondo – è stato uno dei commenti – si tratta di tutta la Comunità nazionale italiana. Valle non deve chiudere, come non si può permettere che si estingua qualsiasi altra realtà della Cni.
Zara, ad esempio, viste le notizie diffuse il giorno prima – in sala il presidente Igor Karuc, come ospite (assente il consigliere zaratino) –, ma anche altre Comunità, come rilevato dal presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva.
Alle prese da alcuni anni con difficoltà di natura finanziaria avuti in eredità da precedenti gestioni, fondamentalmente per prelievi dal conto corrente senza copertura nella documentazione contabile, per Valle sostenere tutta la cifra in un botto era impossibile e il mancato versamento della “multa” avrebbe avuto conseguenze deleterie per la CI. Trovato un compromesso con l’erario (la rateizzazione in 24 mensilità), bisognava trovare un garante.
La Comunità tempo fa, a Sissano, aveva lanciato un accorato appello e ora i tempi per agire stavano per scadere. Tutti d’accordo sulla necessità di sostenere la CI, ma anche di indicare le eventuali responsabilità dell’accaduto. La precedente presidente della CI, nonché “giuntina”, Rosanna Bernè, avrebbe spiegato che aveva soltanto recuperato mezzi che lei stessa aveva messo di persona sul conto del sodalizio, per l’attività, anche se poi per comprovare questi passaggi non sono state trovate le relative “pezze d’appoggio”. L’Ufficio imposte ha trattato questo comportamento come pagamento di una retribuzione al presidente della CI e ha calcolato le tasse e imposte che si sarebbero dovute versare.
Martina Poropat, che dal 2018 guida la CI, ha ringraziato, ha detto che purtroppo non c’era altra soluzione e che comunque si cercherà di recuperare il dovuto. La CI, che ha voluto la revisione di tutta la passata gestione, si è costituita parte civile, mentre c’è in corso un’indagine che sta per concludersi.
“Non abbiamo informazioni in merito, ci dicono soltanto che sono alla fine”, ha spiegato Poropat. Era quello che voleva sentire il consigliere di Cittanova, Glauco Bevilaqua, mentre il suo collega di Abbazia, Krsto Babic, ha rimproverato alla CI di non aver tentato anche altre strade, ad esempio partecipando alle elezioni per il Consiglio cittadino per la minoranza italiana, al quale poi affittare i vani di Castel Bembo.
Il consigliere di Fiume, Moreno Vrancich, ha auspicato l’individuazione di meccanismi di controllo per evitare che capitino altri simili “incidenti di percorso”. Infatti, in tanti si sono chiesti come sia potuto accadere, visto che tutte le CI devono presentare bilanci e rendiconti. Leggendo la documentazione contabile ci si doveva accorgere che qualcosa non funzionava, hanno rilevato Eliana Barbo (Buie) e Antonella Degrassi (Umago).
“Questi soldi venivano dall’Unione Italiana – ha osservato Degrassi –. Il colpevole non è uno solo, penso che si debba fare un forte mea culpa”. Ma quello di ieri non era il momento giusto per “investigare” o polemizzare: il presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin, che ha imposto una severa tabella di marcia, ha tagliato corto, focalizzando l’attenzione sulla questione di fondo: qual è la posizione e il piano proposto dalla Giunta esecutiva UI?
Definiti i passaggi chiave, prestito, sottoscrizione delle cambiali, modalità e tempi di rientro dei mezzi nelle casse UI (spese di gestione), ha chiuso il punto, affidando all’Esecutivo il compito della sua attuazione.
Aggiornata ancora una volta la seconda tappa del dibattito sulla problematica scolastica della Comunità nazionale italiana in Croazia e Slovenia, l’altro argomento “portante” dell’ottava sessione ordinaria del “parlamentino” UI è stato licenziato in maniera piuttosto snella. Una formalità, ma comunque da approfondire. Accolto il Programma di lavoro e Piano finanziario per il 2020 (Programmazione delle attività, delle iniziative e degli interventi da finanziarsi con i mezzi della Legge 73/01, con i mezzi della Regione Friuli Venezia Giulia, con i mezzi del Piano permanente, con i mezzi del Consiglio delle minoranze azionali della Repubblica di Croazia, con i mezzi dell’Ufficio per i diritti dell’uomo e delle minoranze nazionali, con i mezzi dell’Ufficio per le minoranze della Repubblica di Slovenia e con i mezzi della Regione Veneto), il proponente ha brevemente illustrato l’impostazione. Riassumendo in maniera sintetica il documento, il capo dell’Esecutivo ha puntualizzato che è “provvisorio” in quanto non si conoscono gli esatti importi che la Cni avrà a disposizione. La previsione è di 5.852.264 euro.
Come spesa, la Giunta esecutiva ha previsto lievi aumenti per le Comunità degli Italiani (Fondo di promozione e Fondo di valorizzazione), per le scuole (miglioramento dell’offerta formativa, attuazione della riforma curricolare), per i giovani e per l’imprenditoria. Demarin ha invitato la Giunta a rispettare la metodologia prevista dalle leggi (tabelline con entrate e uscite); Babic ha chiesto che si mettano soldi sull’asilo di Abbazia, riparando in qualche modo la brutta figura fatta con i connazionali e la Città; Valmer Cusma si è dispiaciuto per il mancato sostegno al programma italiano di Radio Medolino, del fatto che non vede mezzi per il bilinguismo e per uno studio legale che impugni gli strumenti di legge previsti a tutela della CNI, ottimi sulla carta ma annaspanti nella pratica. Punto dolente, il rapporto con l’Università Popolare di Trieste e le inadempienze (o ampi ritardi) dell’ente morale triestino, che ormai gestisce i due terzi dei mezzi per la CNI.
“I problemi esistono, ma c’è dialogo e speriamo che alla fine tutto si risolva”, ha concluso ottimista Corva.
Il messaggio di Furio Radin
Il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI, Furio Radin, ha inviato da Roma un messaggio ai consiglieri dell’Assemblea dell’UI e al Console generale Paolo Palminteri. Nel testo si rileva: “In una serata speciale per tante ragioni, ma soprattutto per salutare non soltanto un Console generale d’Italia, ma un amico e soprattutto uno di noi, posso esservi accanto soltanto con lo spirito, e non fisicamente, trovandomi in visita ufficiale a Roma, nella delegazione del premier Andrej Plenkovic. L’incontro con il primo ministro italiano Giuseppe Conte e con i suoi collaboratoti è stato molto importante e denso di temi trattati. Si è parlato anche di noi, e siamo stati elogiati da entrambe le parti, con il rispetto che ci siamo ampiamente meritati. Conte ha accettato subito e con grande piacere di venire a trovarci nel corso della sua prima visita in Croazia, che succederà con ogni probabilità in tempi brevi, e nel suo comunicato finale i due premier hanno definito la nostra Comunità nazionale autoctona un ponte tra due Paesi amici.
Con Conte, abbiamo ricordato anche il 10 Febbraio, dove ci siamo visti l’ultima volta, e l’evento è stato ripreso anche dall’Ambasciatore croato Jasen Mesic, che ne ha elogiato l’approccio e i toni. Nel corso del pranzo di lavoro gli ho parlato molto di noi. A Paolo Palminteri, che ho salutato affettuosamente ieri di persona, un grande abbraccio e tanta, tanta felicità, salute e gli auguri più fervidi per una carriera che, lo spero tanto, lo porterà un giorno anche a fare l’Ambasciatore a Zagabria. Grazie Paolo per quanto ci sei stato vicino e Viva Noi, naturalmente con te incluso”.
Tremul e Corva entrano nell’Assemblea dell’A.I.A.
Il presidente dell’UI, Maurizio Tremul, e quello della Giunta esecutiva, Marin Corva, rappresenteranno l’Unione Italiana, socio di maggioranza (60%), nell’Assemblea dell’Agenzia Informativa Adriatica A.I.A. di Capodistria.
Lo hanno deciso ieri sera i consiglieri, che hanno manifestato la necessità di capire la situazione in seno all’Agenzia e “fare ordine”, impegno che si è assunto Marko Gregoric, titolare del competente settore di Giunta. L’Assemblea dell’A.I.A. non viene convocata da dieci anni. Maurizio Tremul e Marin Corva esprimeranno insieme un unico voto.
Tra le mozioni, Dyego Tuljak di Pirano ha sollecitato l’appoggio dell’Unione Italiana al progetto del suo sodalizio nel campo della ricerca del patrimonio storico, architettonico e artistico “Il faro di Pirano”.
Da parte sua il polese Valmer Cusma ha invitato l’Unione Italiana a mobilitarsi per risolvere la faccenda delle modalità di elezione del vicesindaco italiano di Pola, a prepararsi per il censimento 2021 nella Repubblica di Croazia e ha auspicato una presa di posizione sulla “copertura del buco dell’Università Popolare di Trieste con risorse destinate a noi”. “Subiamo, ma almeno diciamolo che siamo contrariati”, ha concluso il consigliere polese”. (aise)