DALMAZIA: UNA REALTÀ DI CUI TENERE CONTO

FIUME\ aise\ - “Siamo a Zara. L’appuntamento con Igor Karuc, presidente della locale Comunità degli Italiani, è in via Borelli, nella sede del sodalizio. Nel corso dell’intervista concessaci da Karuc, abbiamo chiarito alcuni enigmi su cui si stanno interrogando i nostri connazionali. In primo luogo la ragione per cui le elezioni della CI di Zara si sono svolte presso l’hotel Kolovare e non nella sede di Via Borelli”. È quanto si legge su “La voce del popolo”, quotidiano diretto a Fiume da Roberto Palisca.
““Il motivo è semplice. In Comunità non vi è spazio sufficiente per accogliere un tale numero di persone (hanno votato oltre 120 soci); inoltre abbiamo cercato di venire incontro ai soci anziani che hanno difficoltà a salire le scale della CI. Vi è poi un’altra ragione molto importante alla base di tale decisione: la sede scelta ha permesso, grazie alle telecamere di sorveglianza, che tutto fosse documentato a dimostrazione del numero di persone presenti e della regolarità con cui si sono svolte le operazioni di voto”.
Il presidente Karuc ci ha poi spiegato perché reputa di avere tutti i diritti per ricoprire questa carica all’interno della Comunità. “Innanzitutto sono cittadino italiano. La mia famiglia è originaria di Arbanasi (Borgo Erizzo). Viviamo qui da 300 anni e a casa si è sempre parlato in tre lingue: il dialetto di Arbanasi, l’italiano e il croato. Sono un figlio di Zara e di questa terra. Sono iscritto alla Comunità da molti anni, la frequentavo quando ne sentivo la necessità, in particolare la biblioteca. Ammetto che ultimamente, a causa dei molti impegni, non venivo molto spesso, ma è altrettanto vero che non avevo mai ricevuto alcun invito”.
LA COMUNITÀ OGGI
“In questi tre mesi di attività molti sono i problemi che abbiamo dovuto affrontare, dovuti soprattutto a gravi mancanze e irregolarità nella gestione economica e finanziaria della Comunità. La gestione della Comunità da parte chi ci ha preceduto ha determinato una situazione estremamente critica e ci ha impedito di fatto di concentrarsi da subito sullo sviluppo di attività e progetti. Abbiamo inoltre incontrato molte difficoltà nel rispondere alle richieste dell’Unione Italiana, da tempo informata sulla situazione, relativamente alla documentazione necessaria, e in alcuni casi introvabile, per la richiesta dei fondi indispensabili per la gestione della Comunità e necessari per svolgere le attività programmate”, ha sottolineato il nostro interlocutore.
“Situazione e problemi analoghi – ha rilevato ancora Karuc – sono stati riscontrati presso la Scuola dell’infanzia Pinocchio, dove risultano spese e bilanci poco chiari e costi sostenuti troppo elevati o non giustificati. Oggi l’asilo anche grazie a uno staff (direttrice e maestre) qualificato e professionale funziona a dovere e collabora attivamente con la Comunità”. “La situazione in cui ci siamo trovati ha indotto l’Assemblea e il Comitato dei Garanti del sodalizio, a prendere provvedimenti nei confronti dell’ex presidente Rina Villani, il suo nome è stato cancellato dall’elenco dei soci della Comunità. La medesima è stata estromessa anche dall’Asilo italiano Pinocchio (ente prescolare della CNI) dove ricopriva da molti anni un ruolo illegittimo”, ha notato Karuc.
In seguito a questa espulsione si è venuta a creare una situazione paradossale, ossia i connazionali della CI di Zara sono rappresentati nell’Assemblea dell’Unione Italiana da una persona che formalmente non è più iscritta alla loro Comunità e che di conseguenza non è neppure associata all’UI. “Di questo l’Unione Italiana è stata da tempo informata e ci aspettiamo che quanto prima si possa procedere all’elezione di un nuovo rappresentante della CI di Zara presso l’UI”, ha puntualizzato Karuc.
LA VISIONE
“Oggi la Comunità di Zara vuole essere un luogo aperto a tutti e non riservato a pochi intimi. Questo significa che la nostra visione deve espandersi verso il contesto in cui la Comunità vive ed opera”, ha affermato il presidente del sodalizio di Palazzo Borelli. “La Città e la Regione di Zara, nonché la Dalmazia – ha proseguito – sono realtà con una storia millenaria che rappresentano un importante bagaglio di conoscenza di cui si deve assolutamente tener conto. Ciò significa vivere e operare in questo contesto attraverso interazioni e collaborazioni con le istituzioni, con le scuole, con l’Università, con la Città, lasciando da parte la politica e concentrandosi su tutto ciò che può arricchire culturalmente i soci della Comunità e tutti coloro che sono interessati alle nostre iniziative”.
Importante in quest’ottica il grande lavoro fatto da Igor Karuc e orientato a sviluppare una rete di relazioni e collaborazioni. “L’incontro con il Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, è stato proficuo e molto positivo. Con il sindaco di Zara, Branko Dukic, si è parlato della possibilità per il prossimo anno di avviare un progetto per il restauro di siti storici di origine veneta a Zara”, ha raccontato. “Con l’Università – ha proseguito – speriamo di avviare un rapporto di collaborazione per lo sviluppo di iniziative per i giovani. Con un’importante scuola elementare di Zara, la Petar Preradovic, è stato firmato un accordo che prevede l’insegnamento della lingua italiana (Lingua italiana modello C) per i bambini che frequentano la scuola. Abbiamo contattato pure il Policlinico di Zara e ciò ci ha permesso di sviluppare una serie di servizi per i nostri soci anziani, con professionisti croati e italiani”. “Inoltre, molte richieste di collaborazione e molte proposte ci arrivano dall’Italia. Professionisti, artisti, giovani laureati ci chiedono di poter collaborare con noi. Tutti sono benvenuti in Comunità!!!! Tutti possono portare il loro contributo, le loro idee, le loro proposte”, ha puntualizzato Karuc.
L’ORGANIZZAZIONE
Progetti e attività richiedono lavoro ed impegno da parte di chi vi partecipa, il raggiungimento degli obiettivi si ottiene attraverso un’organizzazione dove le responsabilità e i compiti vengono attribuiti in modo chiaro e preciso. “Per questo i nostri progetti e le nostre attività si basano sul lavoro di gruppo dove ognuno sa cosa deve fare e come lo deve fare”, ha fatto presente il presidente della CI di Zara. “E tutto avviene – ha sottolineato – con la massima trasparenza. Ci piace fare le cose alla luce del sole. Le decisioni, i progetti le attività sono frutto di un lavoro di gruppo e sempre poste all’approvazione dell’Assemblea e condivise con i soci”.
I PROGETTI
“Senza tralasciare quelle che sono le attività svolte tradizionalmente dalla Comunità negli anni passati, come ad esempio i corsi di lingua italiana che riprenderanno nel mese di ottobre, vogliamo sviluppare idee nuove e innovative che siano al passo con i tempi”, ha dichiarato Karuc. “Molti progetti e attività sono in fase di studio e contiamo al più presto di portarli a termine. Qualcosa è già stato fatto: in particolare ricordiamo l’organizzazione degli eventi previsti per La Settimana della lingua italiana nel mondo (21-25 ottobre) in collaborazione con la dott.ssa Cristina Melchiori di Trieste, che ci ha messo a disposizione il suo tempo e le sue competenze per poter organizzare al meglio questo evento”, ha annunciato Karuc. “Vogliamo menzionare, perché riteniamo importante farlo, il Progetto Anziani”, ha rilevato il presidente della CI zaratina. “La Comunità annovera fra i suoi soci molte persone anziane, che per l’età o per motivi di salute, pur volendo frequentare la CI non possono farlo. Queste persone erano di fatto abbandonate e praticamente escluse dalla CI; abbiamo per questo motivo dedicato a loro particolare attenzione attivando una serie di servizi che possano dare loro un aiuto e da oggi sarà la Comunità ad andare da loro per farli sentire partecipi di ciò che verrà fatto”, ha spiegato Karuc.
LA BIBLIOTECA
In conclusione, fra i tanti problemi affrontati in questi primi tre mesi, il presidente Karuc ci ha informato che uno dei nodi che la CI dovrà risolvere a breve riguarda il destino della Biblioteca. “Lo spazio in cui si trova non è di nostra proprietà, e ha un costo d’affitto di 6.000 euro all’anno. I corsi di lingua italiana, che oggi vengono tenuti nelle sale della biblioteca possono essere organizzati in altri spazi, e si sta valutando la possibilità di spostare i libri nella sede della Comunità. Già oggi l’ufficio del presidente è a disposizione dei soci come sala di lettura”.
IMPEGNO PRO BONO
Igor Karuc ha infine fatto presente di svolgere il proprio lavoro pro bono. “Non sono pagato per l’incarico che svolgo all’interno della CI e non chiedo di esserlo. Certo non ho problemi ad ammettere che, oggi, forte dell’esperienza maturata in questi due anni e mezzo, non mi imbarcherei in questa impresa nemmeno di fronte a una consistente offerta di denaro”. Il presidente Karuc ha poi proseguito: “Se si vogliono fare le cose seriamente, la guida di una Comunità implica sacrifici e un impegno costante. Di conseguenza, alle persone che si assumeranno in futuro questo onere bisognerebbe garantire un contributo. Anche per evitare che qualcuno cada in tentazione e provi, come accaduto a Zara, a restare presidente a vita, trasformando la CI in un club privato””. (aise)