DEL BIANCO (UNAIE) IN SENATO PER L’INDAGINE CONOSCITIVA DELLA COMMISSIONE ESTERI
ROMA\ aise\ - La Commissione Affari esteri del Senato ha proseguito ieri l'indagine conoscitiva sulle condizioni e sulle esigenze delle comunità degli italiani nel mondo con l’audizione della Presidente dell'Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati, Ilaria Del Bianco.
Nel suo intervento, Del Bianco ha illustrato le attività dell’Unaie, realizzate “a livello capillare su base eminentemente volontaria”, ricordando che l’Unaie “si atteggia come una federazione di circa 22 associazioni, che ricomprendono oltre 180 circoli”.
Richiamando gli interventi di chi l’ha preceduta, Del Bianco, che è anche consigliere del Cgie, ha osservato che “non ci si deve mai stancare di richiamare l'attenzione sull'apporto fondamentale che le comunità di connazionali all'estero forniscono al "Sistema Paese" in quanto tale”.
Lo scopo principale dell'Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati, ha aggiunto, “è essenzialmente quello di rinsaldare i legami tra l'Italia, con le sue realtà territoriali, e i concittadini che vivono all'estero, cercando di predisporre tutta una serie di iniziative operative, soprattutto di natura culturale, che abbiano un impatto concreto. Nella fattispecie, l'associazione si prefigge - muovendo dalla necessità di un mantenimento della memoria per gli italiani che risiedono, da una o più generazioni, oltre confine - un triplice obiettivo: avvicinare, in modo particolare i giovani, a riscoprire con orgoglio le loro origini e le loro antiche appartenenze; promuovere, di tal guisa, il Paese e il made in Italy; incentivare il cosiddetto turismo "esperienziale" o delle radici”.
“Il perseguimento di tali linee d'azione – ha aggiunto – presuppone, tuttavia, la messa a disposizione di una sufficiente quantità di risorse finanziarie, che, purtroppo - occorre prenderne atto - ha subito, negli ultimi anni, una consistente decurtazione, a scapito di un conseguente affievolimento del citato legame tra madrepatria e connazionali all'estero”.
Nel dibattito che ha seguito l’audizione, la senatrice Garavini (IV) ha condiviso “le problematicità” evidenziate da Del Bianco - tra cui il taglio delle spese e l'insufficienza della rete consolare – esprimendo “perplessità, per quanto riguarda l'esercizio effettivo del diritto di voto dei concittadini residenti all'estero, sulla ventilata introduzione di quella che viene definita l'inversione dell'opzione”.
Il senatore Vescovi (Lega) ha chiesto delucidazioni circa “la fattibilità della modifica di quella che, credo, sia una evidente incongruenza della normativa vigente, cioè il fatto che gli iscritti all'Anagrafe Italiani Residenti all'Estero non abbiano la possibilità di usufruire del servizio sanitario nazionale”.
Un rilievo, questo, condiviso da Giacobbe (Pd) secondo cui questa è “una chiara disparità di trattamento, per sanare la quale ho presentato un apposito disegno di legge. Credo che occorra ribaltare il modo di concepire la politica generale nei confronti dei concittadini che vivono fuori dall'Italia”, ha osservato Giacobbe, secondo cui la collettività all’estero “non dovrebbe più essere concepita come mera "assistenza" nei confronti di soggetti che chiedono qualcosa, bensì, e in maniera più proficua, come un vero e proprio investimento, capace, in particolare in un momento di crisi economica, di fare da moltiplicatore del sistema produttivo, soprattutto a livello microeconomico”. Al riguardo, Giacobbe ha citato come esempio “la possibilità di facilitare l'acquisto di proprietà immobiliari per gli italiani all'estero che desiderano, in tal modo, mantenere un contatto concreto con i territori di origine, da cui partirono i loro bisnonni”. (aise)