ELEZIONI IN CANADA: È ANDATA COSÌ
WOODBRIDGE\ aise\ - “Dopo la “quaresima” di una campagna elettorale fangosa ed incerta, il risultato delle votazioni non è sfociato nella Pasqua per nessuno - i partiti son tutti vincitori e vinti (eccezion fatta per quello quebecois). Ai Liberali il maggior numero dei seggi (con en plein di riconferme a Toronto e della GTA, per merito dei candidati/parlamentari ben radicati e premiati sul territorio) ma perdita di una maggioranza e bocciatura in province come l’Alberta dove il dialogo era già difficile. Ai Conservatori il dominio del voto popolare -e la consegna della più numerosa opposizione ufficiale nella storia del Paese - ma il fallimento su due fronti: quello di non aver saputo approfittare della vulnerabilità di un governo/pm uscente appesantito dal fardello di controversie/scandali; e quello di non aver saputo esorcizzare lo spettro Ford, asso nella manica della campagna liberale in Ontario”. Questa l’analisi del voto canadese pubblicata nell’ultimo numero de “Lo Specchio”, settimanale diretto a Woodbridge da Giovanna Tozzi.
“Agli endippini - che hanno perso buona parte del patrimonio ereditato - l’illusione di poter esser l’ago della bilancia nel futuro assetto di governo, messa però in bilico già dal giorno dopo delle elezioni da un PM che ipoteca protagonismi di possibili coalizioni o accordi formali. E vinti, da questa elezione- che potrebbe ripetersi a scadenza più o meno breve - escono anche i canadesi che dalla composizione del nuovo parlamento non hanno ottenuto quelle garanzie di stabilità necessarie per affrontare e risolvere sfide vecchie, nuove e future (economiche, sociali, casalinghe e internazionali) che non sono solo dialettica di campagna per il voto, ma realtà e palcoscenico al cui centro i protagonisti, -bene o male che vada - sono loro.
La battaglia più seguita in questa campagna elettorale è stata quella combattuta nel Quebec e nell’Ontario, le due province che nel nuovo parlamento hanno eletto quasi trequarti dei deputati liberali. Mentre nella provincia francofona la “perdita” liberale è stata di sei seggi (vinti dal PQ), nella nostra provincia il Partito di Trudeau si è praticamente riconfermato su tutti i fronti - tranne uno- grazie alla percentuale più alta di preferenze, il 41 per cento.
Riconferme che, se non sono merito del partito, lo sono certamente dei candidati, parlamentari eletti nel primo governo di Justin Trudeau, che hanno saputo guadagnarsi la fiducia dell’elettore locale nonostante l’indecisione “nazionale”.
Nei distretti che sullo scorso numero puntavamo l’attenzione le conferme ci sono state tutte.
Vediamo come è andata.
KING-VAUGHAN Più che convincente riconferma di Deb Schulte: la liberale ha vinto con il 44.9% dei voti, ben 28,365 preferenze, lasciandosi Anna Roberts dei Conservatori e la blue machine che ha lavorato bene ma non abbastanza raccogliendo il 43.4% delle preferenze (27,454 voti). La riconferma di Deb - premia un operato diligente che merita attenzione da parte del partito e nella formazione di una nuova squadra di governo.
VAUGHAN WOODBRIDGE Schiacciante vittoria e riconferma del liberale Francesco Sorbara che ha conquistato il 51.3% dei voti, 25,654 preferenze, troppe per le speranze nutrite alla vigilia da Teresa Cruze (alla conservatrice son andate 18,215 preferenze). L’affluenza alle urne in questo distretto è stata del 62.71%. E per Sorbara, questa seconda ottima performance (dopo quella della campagna 2015 che costò il seggio a Fantino) e l’impegno dimostrato nella sua prima esperienza di legislatura, dovrebbero essere carte che cantano per un incarico di governo.
EGLINTON LAWRENCE Quasi il 21% di voti in più per Marco Mendicino che si riconferma con 29,384 voti conservando nel patrimonio liberale il distretto in cui in questa elezione era messo a confronto con uno sfidante da non sottovalutare, Chani Aryeh Bain, che ha portato ai conservatori 17,909 voti. La vittoria noi l’avevamo già anticipata così come la speranza che il merito venga riconosciuto con un posto di primo piano per Mendicino nel governo nascente. Lo sapremo il 20 novembre, quando il PM svelerà il nuovo gabinetto.
HUMBER RIVER -BLACK CREEK Doveva essere una battaglia tra titani: è stato uno scontro tra Davide e Golia, ma in questo caso Golia ha vinto eccome: l’endippina Maria Augimeri con appena 7,125 voti non ha neanche scalfito la marcia trionfale di Judy Sgro verso quella che è la sua dimora politica da decenni. Sgro ha stravinto con 22,983 voti, un impressionante 61.1% delle preferenze. Il voto all’Augimeri, sommato a quello dell’insidioso conservatore Choudry ha raggiunto appena il 35.2% del voto.
THORNHILL Una roccaforte conservatrice rappresentata da uno dei parlamentari più rispettati, Peter Kent, resta blu in un mare di rosso: Kent per la quarta volta si riconferma in questo distretto, con il 54.4% dei voti (29,082) rispetto all’opponente liberale Gary Gladstone che è stato votato da 18,872 elettori. In questa elezione Sara Petrucci, candidata NDP è arrivata terza con 3,603 voti.
Nei distretti della Regione di York, poco o nulla è cambiato: il seggio di Markham Unionville va al conservatore Bob Saroya; la liberale Mary Ng mantiene saldo per i liberali il distretto di Markham Thornhill; anche il parlamentare di York-Simcoe è riconfermato con i colori dei Conservatori, gli stessi del distretto di Aurora-Oak Ridges-Richmond Hill con Leona Alleslev. Rosso liberale a Stoufville e Richmond Hill (Jowhari)”. (aise)