FIERA LIBRO ANKARA: ITALIA PAESE OSPITE D’ONORE

ANKARA\ aise\ - Dal 15 al 24 febbraio 2019 l’Italia parteciperà come “Paese Ospite d’onore” alla 13° edizione della Fiera del Libro di Ankara con un programma ricco di appuntamenti realizzato dall’Ambasciata d’Italia ad Ankara in collaborazione con il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Ankara e la Fiera del Libro e che vedranno protagonista assoluta la letteratura italiana. Ospite speciale dall’Italia sarà la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, premio Campiello 2018 con il romanzo “L’Arminuta”, che sarà presente il 16 febbraio. Nella stessa giornata si terrà l’incontro sul tema “Tradurre è tradire?”, con il professor Nevin Özkan, dal 2008 Capo Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana della Facoltà di Lettere dell'Università di Ankara. Dal 2012 al 2015 Direttrice della Scuola delle Lingue Straniere dell'Università di Ankara, ha tradotto dall’italiano al turco le poesie di d’Annunzio, Montale, Quasimodo, Pasolini e i romanzi di De Amicis, Primo Levi e Lodoli.
Il giorno dopo, si terrà la conferenza “Leggerezza e visibilità in Calvino”. Calvino è uno dei maggiori scrittori della letteratura italiana del ventesimo secolo. Non solo da scrittore, ma anche da critico letterario ha una grande importanza per la letteratura sia italiana che mondiale. Notevole la sua opera intitolata “Lezioni Americane” poiché presenta ai lettori uno sguardo totale della sua filosofia e della critica letteraria. I due concetti di “Leggerezza” e “Visibilità” puntualizzano due lati diversi e molto profondi della letteratura calviniana. Di fatto, questi concetti creati da Calvino lo rendono uno dei più efficaci teorici della letteratura del ventesimo secolo.
Una seconda conferenza sarà incentrata su Giacomo Leopardi e i suoi Canti: “Canti civili, Il mondo dell’immaginario di Leopardi”.
Terza e ultima conferenza della giornata: “Viaggio nelle biblioteche storiche italiane”.
La biblioteca è di per sé un luogo affascinante e come tale ha saputo ispirare molte interessanti pagine di romanzi. A partire da uno di questi, il Nome della Rosa, al centro del quale è una biblioteca “finta”, ma ispirata a luoghi veri, la conferenza ci porterà a scoprire alcune biblioteche monumentali diffuse in Italia, dalla Vaticana alla Malatestiana, dalla Laurenziana a quella di San Marco, per citarne solo alcune, e ci racconterà anche di biblioteche private (quella di Petrarca e quella di Leopardi), in un percorso a metà tra arte e letteratura.
Il 19 febbraio ci sarà la conferenza “Teatro italiano: da commedia dell’arte a Carlo Goldoni”. La Commedia dell’Arte è una delle più importanti tradizioni del teatro italiano del 16? e 17? secolo. I letterati si rendono conto che in Italia manca una commedia all’altezza di quelle rappresentate negli altri paesi europei. Si sente dunque l’esigenza di una riforma del teatro che lo riporti al decoro dei testi letterari. La commedia poteva rinascere solo da un grande scrittore che avesse oltre al talento la forza per creare un vero teatro comico, alternativo e in concorrenza con la commedia dell’arte. Goldoni fu quell’autore. La sua riforma porta alla commedia l’uso dei testi scritti invece dell’improvvisazione. Goldoni cerca di insegnare agli artisti della commedia a recitare ruoli sempre diversi in ogni commedia e ad imparare a memoria il ruolo scritto per loro.
Il 23 febbraio è la volta di “Letteratura infantile italiana: Collodi, De Amicis, Rodari”. La letteratura italiana per l’infanzia ha una storia ben radicata nei secoli. Le opere letterarie come “Pinocchio” e “Cuore”, conosciute dai precursori della letteratura infantile nel mondo, sono i prodotti della cultura italiana. Quindi gli scrittori italiani come Carlo Collodi e Edmondo de Amicis sono i promotori di questo genere letterario. Un altro scrittore italiano che prosegue questa tradizione letteraria e che arricchisce l’immaginazione di ragazzi tramite la sua letteratura è Gianni Rodari. L’ispirazione letteraria e l’idea di accettare l’infanzia come una parte essenziale della società presente in questi tre scrittori costituiscono gli elementi potenti e affascinanti della letteratura italiana per l’infanzia.
Sempre lo steso giorno una conferenza su “Primo Levi: per non dimenticare”. Primo Levi trasmette ai lettori la propria amara esperienza vissuta nei campi di concentramento durante la II Guerra Mondiale. Egli si distingue dagli altri scrittori dello stesso genere per la sincerità, la discretezza e la semplicità nella trasmissione dei sentimenti. La violenza della guerra con le sue dure conseguenze, i campi di concentramento creati durante la II Guerra Mondiale, le regole sviluppate nei campi necessarie per la sopravvivenza: sono alcuni dei concetti espressi minuziosamente dallo scrittore. Mentre nell’opera intitolata “La Tregua” si constata come una persona sia costretta ad adeguarsi alla guerra e alle difficoltà di adattamento del dopoguerra; in “I sommersi e salvati” Primo Levi fa conoscere ai lettori tramite la sua esperienza personale le regole non scritte e disumante applicate nei campi di concentramento.
Ultima conferenza della giornata: “Giovanni Papini: vita, opere e filosofia”. Giovanni Papini è uno dei più importanti nomi della letteratura italiana del ventesimo secolo. Per tutta la vita ha cercato di distinguersi all'interno del panorama culturale contemporaneo, tentando di svecchiarlo anche dissacrandolo. Lo scrittore infatti, vissuto tra il 1881 e il 1956, è noto per le polemiche alimentate tra gli intellettuali dell’epoca con le sue opere provocatorie e la sua filosofia di contestazione. Egli ambisce ad una cultura enciclopedica (già dall'infanzia aveva accarezzato l'idea di pubblicare un'enciclopedia) che trova riscontro nella sua poliedrica produzione.
Il 24 febbraio conferenza su “Mattia Pascal e Vitangelo Moscarda: due protagonisti dei romanzi di Pirandello”. I personaggi delle opere di Luigi Pirandello in genere sono formati da membri scelti da diverse parti della società e che appartengono soprattutto alla classe media dell’Italia. In realtà sono persone che possiamo incontrare in qualsiasi momento della nostra vita giornaliera. Questi personaggi raccontati con i loro pensieri, il loro amore e odio, le angosce del loro mondo interiore hanno un punto in comune. Per esempio hanno dei caratteri pigri, sono fissati su certe idee, vivono una vita piena di dolori. Mentre soffrono per piccoli problemi in certi momenti o per grandi in altri, non riescono ad adeguarsi al corso della vita. Siccome sono stati catturati dalla rete del destino e sono stati battuti, non alzano la voce contro la propria tristezza e il proprio dolore in un primo momento. Ma quando vogliono liberarsi da questa situazione ribellandosi, questo loro atteggiamento si trasforma in una ribellione che li spinge a una grave solitudine isolandoli da tutto e da tutti. Sebbene il personaggio reagisca prima di rassegnarsi alla disperazione della sconfitta che lo aspetta, sa bene che alla fine dovrà accettarla. Questa dinamica è ben visibile in Mattia Pascal e Vitangelo Moscarda, che sono tra i personaggi più famosi della narrativa pirandelliana.
A seguire, una conferenza su “Il giallo italiano”. La letteratura gialla è uno dei generi più affascinanti del nostro tempo. In Italia ha delle caratteristiche uniche che lo separano dalle letterature gialle di altri Paesi. Oggi, noi vediamo il giallo italiano come un genere letterario caratterizzato dai fatti storici, sociali e politici. Il giallo italiano, tuttavia, include anche la sensibilità e la fragilità di un neonato. Lo scrittore che riflette le caratteristiche del giallo italiano in maniera perfetta e che supera questa fragilità è probabilmente Giorgio Scerbanenco. Per questo motivo, Scerbanenco è conosciuto come il vero padre della letteratura gialla in Italia. (aise)