I NUMERI DELLA COOPERAZIONE ITALIANA IN AFGHANISTAN

ROMA – focus/ aise - Si è svolto in Residenza un incontro con i rappresentanti dei principali mezzi di informazione locali e internazionali per illustrare i risultati ottenuti e le linee strategiche perseguite dall’Italia nella cooperazione allo sviluppo. Il riscontro in termini di partecipazione è stato molto positivo, con la presenza dei capi redattori o corrispondenti delle principali agenzie di stampa, emittenti televisive e testate giornalistiche afghane (Tolo News, Pajhwok, Zan TV) e internazionali (Reuters, New York Times, Le Figaro, France 24, AFP).
I lavori si sono aperti con la presentazione da parte del Direttore della sede di Kabul dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Mauro Ghirotti, delle principali attività della nostra cooperazione in Afghanistan dove, a partire dal 2002, sono stati impegnati oltre 1 miliardo di euro. Sulla base di quanto concordato con le autorità locali, AICS investe in via prioritaria in quattro macro-aree: (1) infrastrutture e connettività, (2) agricoltura, sicurezza alimentare e ambiente, (3) patrimonio culturale e urbanistica, (4) giustizia e buon governo.
Il Direttore ha poi illustrati i 32 progetti attualmente attivi nel paese per un totale di 390 milioni di euro. Particolare attenzione è stata dedicata ai progetti infrastrutturali che raccolgono circa l’82% delle risorse disponibili. È stata ricordata la realizzazione della Maidanshar–Bamiyan Road che ha sensibilmente accorciato i tempi di percorrenza tra la valle di Bamyian e Kabul, e sono stati illustrati i progetti di intermodalita' stradale, aeroportuale e ferroviaria a Herat. Grande interesse presso i partecipanti ha, poi, riscosso l’ambito di attivita’ legato alla pianificazione urbanistica e alla tutela del patrimonio culturale.
Il Cap. Marianna Calò, Gender Advisor del Vice Comandante della Missione NATO Resolute Support, ha illustrato le attività poste in essere dal contingente italiano a Herat nell’ambito della cooperazione civile-militare. Le priorità di azione in questo ambito riguardano, in primis, la promozione del ruolo femminile sia nelle forze di sicurezza afghane presenti a Herat sia, più in generale, nella società civile locale. Ugualmente importanti sono, poi, i temi dell’istruzione (in riferimento al quale è stato evocato il progetto per fornitura di materiale scolastico nel distretto di Guzarah) e della tutela della salute (con le donazioni all’ospedale civile di Herat). Sono oltre 300 i progetti realizzati dal 2002 nella provincia di Herat dal Provincial Recostruction Team italiano, dall'AICS e dalla cooperazione civile-militare del nostro contingente.
La sessione conclusiva ha riguardato le priorità strategiche dell’Italia nel quadro dei due fondi fiduciari a favore delle forze di sicurezza e di difesa afghane: il LOFTA - Law and Order Trust Fund e l'ANATF - Afghan National Army Trust Fund, con un contributo complessivo italiano nel periodo 2012- 2018 di oltre 600 milioni di euro. Nello specifico, è stata ribadita l’attenzione riservata al tema della partecipazione femminile, sulla scorta della risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, relativa al ruolo delle donne nella promozione della pace e della sicurezza. Illustrate anche le due principali iniziative finanziate dall’Italia in questo ambito: la costruzione della cittadella per le donne arruolate nella polizia (con un contributo di 25 milioni di dollari) e la realizzazione di una clinica ostetrica e ginecologica presso l’ospedale militare di Kabul, che verrà inaugurata il prossimo 19 giugno.
Sulla base dei progetti AICS e del contributo per la riforma del sistema di sicurezza afghano (attraverso il LOTFA), l'Italia è stata nel 2017 il nono donatore globale per il settore civile in Afghanistan (dati OCSE-DAC e UNDP) e il terzo donatore nel settore della difesa (con ANATF). (focus\ aise)