“IMPRONTE DELL'ARTE”: OPERE GRAFICHE ALLA GNAM DI ROMA

ROMA\ aise\ - Si è aperta il 16 aprile scorso e sarà allestita sino al 2 giugno nelle sale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma la mostra “Impronte dell’Arte. 2RC 1963-2018”, a cura di Achille Bonito Oliva, che ripercorre l’esperienza della storica stamperia romana 2RC di Valter ed Eleonora Rossi, fondamentale per la storia della grafica e dell’incisione, non solo a livello italiano.
Una selezione di 90 lastre matrici e di 45 opere grafiche, prodotte nell’arco di 60 anni, testimonia la preziosa ed intensa collaborazione di 2RC con importanti artisti di provenienza italiana ed internazionale.
Con “Impronte dell’Arte” la Galleria Nazionale rivolge un’attenzione rinnovata alla singolarità dell’opera grafica, attraverso un progetto espositivo inedito nel suo obiettivo di illustrare ciò che rimane non visibile del procedimento dell’incisione, forma d’arte che si sviluppa con tempi e movimenti che le sono propri. Viene messo a nudo il processo creativo dell’artista, colto nel passaggio dal lavoro sulla lastra fino all’esito finale della stampa, risultante di un universo di scelte che si traducono nel segno.
Le lastre matrici presenti in mostra narrano un percorso unico per il livello tecnico e qualitativo raggiunto, che ha reso la 2RC fra le più note stamperie d’arte nel panorama internazionale, all’avanguardia anche per l’impegno nella continua ricerca sperimentale. In questa occasione, viene rivelata una parte del suo sapere, acquisito nel tempo e prima d’ora nascosto.
La vicenda di una stamperia d’arte diviene quindi la traccia di un’ulteriore narrazione, più estesa, sull’opera degli artisti e sulla loro presenza nei laboratori dove l’artigianalità è al servizio dell’arte, che per il nostro Paese sono stati sempre punti di riferimento di alto livello in ogni epoca e per numerose tecniche artistiche. Ogni matrice è concretamente solida e, a seconda dello spessore del metallo usato, si può arrivare a creare anche un bassorilievo, ma la vera magia è che con le diverse tecniche che l’artista ha a sua disposizione dimentica il più delle volte, il suo mondo pittorico o scultoreo per approdare in un mondo, autonomamente solo, grafico.
L’esposizione delle lastre, delle matrici, che è anche il segno di realtà creativa, è la traccia del bisogno dell’artista di passare quasi attraverso il graffito per arrivare alla produzione della forma finale, e questo mi ricorda, se si può dire così, l’arcaicità della creazione dell’arte, proprio il segno che si ritrova nelle grotte, il bisogno che l’artista aveva allora di rappresentare la caccia, per arrivare alla preda e mi sembra una conclusione circolare nell’esperienza della 2RC come partire dal primitivo per arrivare al contemporaneo.
In mostra opere di: Valerio Adami, Afro Basaldella, Pierre Alechinsky, Francis Bacon, Danilo Bucchi, Alberto Burri, Alexander Calder, Giuseppe Capogrossi, Sandro Chia, Francesco Clemente, Pietro Consagra, Enzo Cucchi, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Sam Francis, Helen Frankenthaler, Nancy Graves, Carlo Guarienti, Renato Guttuso, Jannis Kounellis, Liu Ye, Henry Moore, Louise Nevelson, Victor Pasmore, A.R. Penck, Arnaldo Pomodoro, George Segal, Pierre Soulages, Graham Sutherland, Shu Takhashi, Walasse Ting, Victor Vasarely, Zhang Xiaogang. (aise)