INSIEME PER COLLABORARE

ROMA – focus/ aise - Sono giunti dall'Ungheria, dal Canada e dalla Turchia per arricchire le proprie competenze. Medici e ricercatori stranieri confermano così che l'Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza è fortemente attrattiva anche a livello internazionale.
Attualmente, infatti, sono in tre tra medici e ricercatori stranieri, provenienti da Budapest, Ottawa e Istanbul che hanno scelto di formarsi nelle Unità operative dell'Azienda Ospedaliera Regionale di Potenza.
Adam Nagy, ricercatore di 26 anni dell'Università di Budapest, è giunto a Potenza per seguire un importante progetto di ricerca sullo studio genetico dei pazienti che sviluppano infezioni dopo interventi cardiochirurgici, promosso dalla UOC di Cardioanestesia e dal Dipartimento di Scienze dell'Università di Basilicata. Marie Jo Plamondon ricercatrice trentottenne dell'Università di Ottawa, ha scelto l'UOC di Cardioanestesia del “San Carlo” per approfondire le proprie conoscenze grazie ad un programma di accreditamento europeo. Le tecniche innovative e l'approccio multidisciplinare nel trattamento clinico dei pazienti hanno rappresentato la motivazione principale della sua scelta di venire in Basilicata. È arrivata a giugno al Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata, eccellenza del “San Carlo” riconosciuta a livello internazionale, Duygu Temiz Karadag, medico trentottenne di Istanbul. Si fermerà a Potenza fino a settembre. Il medico reumatologo si occuperà dell'équipe del Dipartimento lucano, di sclerosi sistemica.
Sono 100, invece, i giovani ricercatori egiziani provenienti da 31 università e centri di ricerca di tutto il Paese che hanno partecipato alla Summer School ENEA in energie rinnovabili al Cairo, progetto di formazione realizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia, il Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile (CIRPS) e l’Accademia egiziana per la ricerca scientifica.
L’iniziativa – che ha visto una partecipazione paritaria tra uomini e donne – si inserisce nell’ambito del progetto MATS, l’impianto solare a concentrazione realizzato in Egitto lo scorso anno.
Il progetto MATS (Multipurpose Applications by Thermodynamic Solar) è coordinato dall’ENEA e finanziato dalla Commissione europea con circa 12,5 milioni di euro; l’impianto è stato costruito all’interno del campus della “Città della Scienza e della Tecnologia” di Borg-el-Arab, a circa 40 chilometri da Alessandria d’Egitto. La centrale è basata sulla tecnologia sviluppata dalla stessa ENEA con l’uso di sali fusi alla temperatura massima di 550°C come fluido di processo e un sistema di accumulo termico per distribuire l’energia anche in assenza di radiazione solare; è in grado di produrre fino a 5 MW di calore ad alta temperatura, fino a 1 MW di energia elettrica e circa 250 m3 al giorno di acqua dissalata. La Summer School ENEA in efficienza energetica, organizzata in collaborazione con ISNOVA, è stata incentrata quest’anno su riqualificazione dei condomini e povertà energetica. I 50 studenti, tutti giovani laureati in ingegneria a architettura, hanno seguito una prima settimana di formazione focalizzata su tecnologie, approcci metodologici e strumenti tecnico scientifici per affrontare processi complessi nel settore del risparmio e dell’efficienza energetica negli usi finali. Successivamente, hanno operato direttamente sul campo, con la realizzazione della valutazione del consumo energetico di alcuni edifici condominiali a Roma. Infine, l’assessore regionale all’istruzione per la Regione Veneto, Elena Donazzan, ha ricevuto a palazzo Balbi la presidente Dominika Grzebyk dell’Associazione Interculturale Sinergia e cinque studenti del Podhale State College of applied.
L’associazione, che ha sede a Bassano del Grappa dal 2015, si occupa di promuovere gli scambi culturali nell’ambito del Progetto Erasmus Plus tra Italia e Polonia. Il College, che si trova a Nowy Targ, città a sud della Polonia, è stato fondato da un gruppo di imprenditori polacchi ed è convenzionato con il Ministero dell’Istruzione polacco. Presidente e studenti hanno illustrato all’assessore i progetti svolti in questi anni, in collaborazione con i Comuni di Rossano Veneto, Rosà e Cittadella, oltre che di Bassano, che hanno consentito di far conoscere in Polonia le bellezze dei territori del Grappa e della pedemontana veneta.
Obiettivo del progetto, infatti - ha ricordato Dominiika Grzebyk - è promuovere l’eredità culturale e le bellezze paesaggistiche di città particolari come Bassano del Grappa, Cittadella e i Comuni del circondario, contribuendo così a rendere ancor più solidi i rapporti e aumentare il flusso turistico tra Regione del Veneto e Polonia. (focus\ aise)